Diari d’amore, l’esordio alla regia teatrale di Nanni Moretti arriva al teatro Arena del Sole
Dopo il debutto torinese del 9 ottobre scorso, Diari d’amore, l’esordio alla regia teatrale di Nanni Moretti, un dittico composto da due atti unici di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e Panna, arriva in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 31 ottobre al 5 novembre.
Lo spettacolo vede interpreti Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi.
Le scene sono di Sergio Tramonti, le luci di Pasquale Mari, i costumi di Silvia Segoloni.
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Una coproduzione internazionale che vede Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale al fianco di Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Carnezzeria srls, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille e Maison de la Culture d’Amiens; con il sostegno della Fondazione CRT.
Diari d’amore sarà inoltre in scena al Teatro Storchi di Modena (dall’8 al 12 novembre) e successivamente in tournée fino a giugno 2024 in Italia e in Francia.
La Casa Editrice Einaudi il 26 settembre 2023 ha pubblicato una nuova edizione di Fragola e panna e Dialogo di Natalia Ginzburg, testi già compresi in Tutto il teatro a cura di Domenico Scarpa. Con Einaudi sono uscite tutte le opere di Natalia Ginzburg (1916-1991).
Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa, Nanni Moretti ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg, la cui scrittura è molto vicina all’immaginario che ha consolidato il successo cinematografico internazionale dell’artista. Moretti decide di farsi “primo spettatore” e dirigere cinque attrici e attori, non più con la sua cinepresa, ma affrontando “lo spavento” del palcoscenico. Quello “spavento” che definisce lo scarto tra l’intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo: termine usato, in questa accezione, da Natalia Ginzburg.
Nanni Moretti con Natalia Ginzburg ci racconta di nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi, esseri deboli, dai valori etici inconsistenti; con sguardo ironico apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti.
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Natalia Ginzburg gioca con i valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà, maternità, amicizia sono trattati con parole di una levità che ne rivela tutte le fragilità. Questa leggerezza estrema diventa una lente d’ingrandimento, una chiave di lettura fredda, che converte in commedia fatti altrimenti tragici della vita dei protagonisti. Al tempo stesso si fa spazio, tra le parole, la denuncia di una società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita, che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco di senso di colpa che a volte, timidamente, affiora.
Nanni Moretti sceglie il “teatro delle chiacchiere” di Natalia Ginzburg per metterci davanti a uno specchio che ci mostra inadeguati, spettatori indifferenti di fronte alla complessità e alle tragedie della vita.
«Natalia Ginzburg – dichiara Valerio Binasco, protagonista dello spettacolo, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg – per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile “semplice” e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle “chiacchiere” che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente “piccoli”. Si viaggia con ironia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici e si resta affascinati dalla musicalità originale dei suoi dialoghi. La Ginzburg ha una penna leggera, ma scava gli animi, e i suoi sono personaggi ritratti con incredibile maestria psicologica, degna di autori come Čechov».
DIALOGO (1970)
Dialogo è un lungo atto unico comico, e comincia in media res: Francesco e Marta sono una coppia, li vediamo la mattina, ancora a letto, discutono di piccole cose quotidiane, fino a che affiora dalle parole di lei la confessione di un tradimento: come per caso si è innamorata del vicino di casa, fidato amico di lui, stanno addirittura progettando di andare a vivere insieme. Non c’è tragedia nella reazione di Francesco, non c’è gelosia. E alla fine tutto rimarrà come prima. L’amante ‘scappa’ in vacanza con la legittima moglie, senza congedarsi né dall’amico né dall’amante; e anzi, per sovrapprezzo, lascia loro pure il cane da accudire.
Anche qui la quiete domina sovrana su ogni possibile sommovimento nella vita dei protagonisti.
FRAGOLA E PANNA (1966)
La scena si svolge ai giorni nostri, in una villa di campagna, dove abitano Flaminia e Cesare, con la domestica Tosca. Un pomeriggio in cui il marito è fuori città irrompe in questa quiete borghese la giovane Barbara, che è scappata di casa lasciando dietro di sé un marito e un figlio piccolo. La ragazza chiede di Cesare, di cui senza pudore rivela d’essere amante; si aspetta di essere accolta, non ha un posto dove andare, né intende tornare a casa, dove il figlioletto le è venuto a noia, e il marito tradito le fa paura. Nell’attesa del rientro di Cesare, tre donne si fanno intorno alla giovane ‘randagia’: Flaminia offre all’amante del marito un pasto e un po’ di denaro; la sorella di lei, Letizia, si propone di risolvere la questione accompagnandola in un ricovero di suore, e la domestica, che è forse l’unica davvero partecipe del dramma. In questo ambiente domestico, violato dall’ingresso di un’estranea – doppiamente intrusa è la giovane Barbara, per differenza sociale e per illegittimità di ruolo – si sviluppano piccoli conflitti, acri, ma incapaci di produrre un cambiamento, e di modificare rapporti dati per scontati e resistenti ad ogni stimolo esterno. Nemmeno la possibile, se non probabile, morte per suicidio di Barbara, scuote nel finale le coscienze dei tre.
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com