David Lynch è morto: addio a un gigante del cinema
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“C’è un grande vuoto nel mondo ora che David non è più con noi. Ma, come direbbe lui, ‘Tieni gli occhi sulla ciambella e non sul buco’”: con queste parole la famiglia di David Lynch ha annunciato la morte del regista e sceneggiatore. È morto a Los Angeles, dove viveva. Aveva 78 anni. Artista a tutto tondo, geniale e visionario, poetico e romantico, ha influenzato un numero pressoché illimitato di colleghi grazie a film capolavoro come “Dune” (1984), “Elephant Man” (1980), “Blue Velvet” (1986), “Eraserhead” (1977), “Mulholland Drive” (con il quale ha vinto il premio di miglior regista al Festival di Cannes) e, soprattutto, “I segreti di Twin Peaks“(1990).
Nella sua cifra stilistica sono confluiti elementi come il giallo, l’horror, il noir e il surrealismo, dando vita a opere fortemente identitarie e ben riconoscibili. Amatissimo dal pubblico internazionale di tutte le età, Lynch è stato anche musicista, pittore, designer e altro ancora, a testimonianza di una versatilità totale. Pochi mesi fa aveva rivelato di aver sofferto di un enfisema polmonare e che ciò avrebbe inciso sulla sua capacità di tornare su un set cinematografico.
“Ho amato i film di David. ‘Velluto blu’, ‘Mulholland Drive’, ‘Elephant Man’ lo hanno definito come un sognatore visionario e singolare che ha diretto film che sembravano fatti a mano. Ho conosciuto David quando ha interpretato John Ford in ‘The Fabelmans’. Ecco uno dei miei eroi: David Lynch che interpretava uno dei miei eroi. Era surreale e sembrava una scena di uno dei film di David. Il mondo sentirà la mancanza di una voce così originale e unica. I suoi film hanno già superato la prova del tempo e lo faranno sempre”: così Steven Spielberg ha voluto ricordare David Lynch.
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