Live Report: Dana Gillespie, Roma – Le Mura 12/01/2020
Il 2020 concertistico si è aperto con una meravigliosa, spiritosissima, stravissuta (nell’accezione più bella del termine) signora, Dana Gillespie, che ieri a Le Mura di Roma in compagnia del solo chitarrista Jake Zaitz, ha dimostrato come si possa arrivare a 70 anni senza perdere quello smalto esistenziale che rese la Londra degli anni Sessanta uno dei fenomeni di stile oltre che di musica più importanti del Novecento.
Amica intima e collaboratrice dell’indimenticabile David Bowie nelle registrazioni del seminale “The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars“, ha regalato un intenso live durato oltre due ore, nel corso del quale ha ripercorso 50 anni di carriera, passando attraverso il blues e il folk, il boogie woogie e il rock.
Con una voce “nera”, priva di cedimenti, accompagnata da una presenza scenica da consumata primadonna e da una lunga serie di aneddoti che, oltre a divertire i presenti, ha lasciato chiaramente intendere come la vita di questa donna sia stata, per dirla all’americana, “bigger than life”, grazie a una serie di incontri e di esperienze davvero fuori dal comune.
Ma, soprattutto, ha apparecchiato davanti alla sua audience un trimalcionico banchetto di joie di vivre, al quale ci si è seduti con la consapevolezza che, se la propria avventura su questa terra si vive con il giusto trasporto emotivo e una passione vera, si riesce a non invecchiare mai, a trovare un equilibrio, artistico e personale, davvero invidiabile. Tutto ciò che serve, insomma, per poter continuare a figurare a grandi livelli sulle scene e a regalare alle generazioni successive una perfetta indicazione su quale sia la strada maestra da seguire per sentirsi perennemente sugli scudi.
In tal senso, credo abbia rappresentato il vertice dell’esibizione una pregevole versione di “Saint Louis Blues” di Bessie Smith, durante la quale la Gillespie è riuscita a catturare i “colori” di una delle più belle voci che si ricordi, arrivando dritta al cuore e regalando un’esperienza uditiva di rara intensità. Non un concetto, una vera chicca!