Dal Bliss al contro-concerto di Capodanno: la sfida di Tony Effe [Live report 21-12-2024]
Il minivan di Tony Effe raggiunge il parcheggio del Bliss – discoteca della frazione di Monticchio alle porte della periferia est dell’Aquila – passata la mezzanotte. Mezz’ora di show ibrido tra live e djset con un filato di tredici canzoni.
“Come fa, come fa…”, ripete il trapper romano, al secolo Nicolò Rapisarda, tra un brano e l’altro. Niente altro, nessuna traccia della querelle relativa alla sua esclusione dal concerto di Capodanno al Circo Massimo e all’organizzazione lampo di un un “controconcerto” al Palazzetto dello Sport con 8mila tagliandi – venduti al prezzo simbolico di 10 euro – andati esauriti in 24 ore. Alle 0.30 in punto centinaia di schermi dei telefonini sono puntati verso il palco della sala principale.
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Ancora qualche minuto per il passaggio di consegne alla consolle col dj residente e Tony Effe si materializza sulle note di “Boss”, un pezzo di impatto che ben si presta al botta e risposta con il pubblico di teenager. La scaletta prevede “Carrara” per restare su livelli analoghi di energia e “Icon”, altra traccia distintiva e riconoscibile per i fan. Poi due brani del collettivo Dark Polo Gang, “British” e “Cambiare” adesso, prima ristabilire l’identità solista con “Effe”. Le canzone “Chiara” e “Pillole” segnano un piccolo cambio di passo in una scaletta che propone anche delle collaborazioni fortunate. È il caso di “Fashion”, brano che porta la firma di Drillionaire e il featuring di Anna e Lazza. Oppure “Taxi sulla luna” che Tony Effe ha registrato insieme a Emma Marrone e Takagi & Ketra. Il mini-set include anche “Dopo le 4” (ft. Bresh & Tedua).
In chiusura, non può mancare “Sesso e samba” il tormentone dei tormentoni della scorsa estate. Il trapper si congeda dal pubblico abruzzese sulle note di “Miu miu”, altro brano controverso dai testi espliciti: “Prendo una bitch / diventa una principessa / le ho messo un clo nuovo (…) / Arriva Tony / inizia il party / volano schiaffi e reggiseni da ogni parte / Con una sola botta faccio due gemelli (…) / Copro la mia pu*ana di gioielli / Ma non sei la mia tipa, quindi niente anelli”.
Riferimenti di questo tipo, ritenuti sessisti, misogini e violenti, sono alla base della scelta dell’amministrazione Gualtieri di tenere fuori Tony Effe dal concertone di fine anno a Roma, con l’avallo del Codacons che ha auspicato un’esclusione analoga anche dal palco di Sanremo. Tuttavia, la scelta del Comune di Roma sta mettendo a rischio la tenuta stessa del veglione musicale: lo stop al trapper ha causato a cascata i forfait anche del resto del cast, svuotando di fatto il palco dell’evento comunale. Il trapper, intanto, continua a promuovere sui social il suo controconcerto all’Eur: “Sarà una vera e propria festa” scrive sui social. Ma chi saranno le guest star della serata? La mente ovviamente va agli altri due artisti che in solidarietà contro la presunta “censura” del Campidoglio hanno fatto a loro volta un passo indietro, e cioè Mahmood e Mara Sattei.
Ieri, è tornato a farsi sentire il Codacons, che ha inviato una diffida urgente sia al sindaco capitolino, Roberto Gualtieri, che al ministero dell’Economia per chiedere di ritirare l’autorizzazione al concerto di Tony al Palasport, gestito da Eur Spa, una società di proprietà appunto del Mef per il 90% e del Campidoglio per il 10%. “Il sindaco Gualtieri apre gli occhi per la piazza del Circo Massimo e giustamente esclude dal concerto canzoni che rappresentano una violenza contro le donne, ma gli stessi occhi li chiude se la violenza viene portata in un’altra struttura pubblica gestita dal Comune”, afferma il presidente Carlo Rienzi.
“Una inaccettabile ipocrisia. Non siano usati due pesi e due misure su un tema così delicato”. Intanto in Campidoglio, a quanto filtra, si starebbero vagliando delle possibilità di alternativa per salvare la serata del Circo Massimo. Ma rimane anche sul tavolo l’ipotesi di annullare tutto, con l’ipotesi di destinare il budget a scopi benefici, magari proprio per la difesa delle donne che, nella visione del Campidoglio, sono offese dai testi di Tony Effe. Spunta però un’altra idea, lanciata da un gruppo di artisti e realtà musicali patrocinati dal Coordinamento nazionale Stage & Indies, la filiera della musica indipendente ed emergente: “Perché”, scrivono gli artisti alla giunta capitolina, “non dirottare gli ingenti fondi destinati a un unico grande evento in centro per realizzare invece una rete di 12-13 eventi, comunque di significativa rilevanza artistica, alto livello qualitativo e grande capacità comunicativa, dislocati in spazi strategici delle aree periferiche della città?”.