Venti di crisi su Netflix: 200mila abbonamenti in meno. Previsto un calo di altri 2 milioni di utenti
Non tira una buona aria in casa Netflix. Anzi, la crisi è ufficialmente aperta. A dirlo sono i numeri degli abbonanti che nel primo trimestre del 2022 sono scesi vertiginosamente (meno 200mila) e le prospettive per i prossimi mesi sono addirittura peggiori. Si parla, infatti, di quasi due milioni di utenti che potrebbero non rinnovare la loro fedeltà alla celebre piattaforma.
Come riporta l’AdnKronos “le azioni di Netflix sono scese più del 25% nel trading after-hours, dopo aver chiuso la sessione con un guadagno del 3,18%. Quest’anno, Netflix ha perso più del 40% del suo valore sul mercato azionario e se la caduta notata nel trading dopo la chiusura di Wall Street è confermata, la caduta potrebbe essere intorno al 60%. Nei primi tre mesi del 2022, Netflix ha ridotto la sua base mondiale di abbonati a 221,64 milioni, che rappresenta un aumento di 14 milioni di utenti paganti o il 6,7% rispetto al primo trimestre del 2021, ma un calo di 200.000 abbonati rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, il suo primo calo in un decennio”.
“Inoltre, la multinazionale con sede a Los Gatos prevede che il suo numero di abbonati in tutto il mondo continuerà a scendere nel secondo trimestre, quando si aspetta di avere 219,64 milioni di abbonati, circa 2 milioni di utenti paganti in meno rispetto al primo trimestre. Netflix ha detto che i suoi risultati del primo trimestre riflettono l’impatto della sospensione del suo servizio in Russia e la liquidazione di tutti gli account paganti russi, che ha portato alla perdita di 700.000 abbonati, senza i quali la piattaforma avrebbe aumentato i suoi abbonati di mezzo milione”.
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L’agenzia di stampa ha pubblicato anche alcune dichiarazioni di Reed Hastings, co-CEO di Netflix, che ha ammesso le difficoltà che l’azienda sta avendo nella crescita, meno rapida di quanto previsto. Ciò potrebbe portare anche a modificare i piani economici della piattaforma streaming per film e serie tv, anche se il rischio di gravare sul costo dell’abbonamento è alto e da scongiurare per non creare malumore tra i fedelissimi.
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