Coronavirus, piccoli teatri abruzzesi a confronto con l’assessore regionale
Nei giorni scorsi, i delegati dei Teatri indipendenti abruzzesi extra Fus ( Giancamillo Marrone, Marcello Sacerdote e Alessandra Rossi) hanno incontrato l’assessore alle Attività produttive, Turismo, Beni e Attività culturali e Spettacolo della Regione Abruzzo, Mauro Febbo.
La delegazione, una delle prime in Italia a presentarsi in maniera unitaria, ha presentato un report con dati statistici ed economici che illustrano la situazione dei lavoratori dello spettacolo facenti capo alle realtà professionali escluse dal Fus (Fondo Unico dello Spettacolo). Dalle risultanze, solo considerando le 39 realtà regionali censite dal coordinamento teatrale, le cifre risultano pesantissime: si parla di 254.000 euro di perdite (che equivalgono ad un numero ancora più alto, considerando le realtà non censite) e danni incalcolabili sull’indotto che, si sa, per lo spettacolo dal vivo, è rilevantissimo.
Oggi, ogni forma di spettacolo dal vivo è interrotta; alla richiesta dei professionisti teatrali di dichiarare lo stato di emergenza del comparto, l’assessore ha prestato somma attenzione, a tal punto da chiedere, agli artisti, delle proposte tecniche da valutare.
Le proposte sono state elaborate e presentate in grande velocità; tendono, in questa prima fase, al supporto emergenziale per tutte le figure professionali, sia quelle organizzate in compagnie, cooperative, associazioni e via dicendo, sia per le persone fisiche, nel rispetto di parametri contributivi e sulla scorta di documentazione comprovante l’effettivo status di “lavoratori dello spettacolo”.
Su proposta dell’assessore stesso, superato questo passaggio, si potrà ulteriormente delineare una misura di sostegno per le attività di ripartenza (che, stando alle ultime notizie provenienti dal Ministero, potrebbero essere non così lontane come si pensava in un primo momento).