Coez, riparte da chi era e riconquista Roma (live report 9/7/2023)
Coez torna sul palco di Rock in Roma a Capannelle 5 anni dopo. E lo fa in grande stile. Ripartendo dalle basi, dalle origini.
Era infatti il 2018, all’apice del successo con “Faccio un casino”, quando si esibì nell’ex ippodromo romano con una corona d’alloro in testa. Questa volta per l’unica data estiva decide di iniziare proprio con lo stesso brano. Oltre due ore di concerto per l’artista che ultimamente era un po’ rimasto in disparte. Probabilmente per preparare il ritorno a gamba tesa.
Prosegue con “Forever alone” e “Un mondo fatto per due” che il pubblico canta a squarciagola superando quasi i decibel delle casse.
E ancora “Essere liberi”, “Come nelle canzoni” e “Jet”. Quest’ultima è proprio il ricordo degli esordi Silvano, in arte Coez. E lui stesso si lascia andare. Non solo ai ricordi ma al pubblico stesso, scomparendo tra in fans.
“Che bello rivederci qui. Chi c’era cinque anni fa, su questo prato? Era un periodo completamente diverso ed è bellissimo ritrovarvi dopo tutto quello che è successo. Ci siete ancora e io vi voglio veramente bene: questo è amore puro”. Parole d’amore per i suoi tifosi. Come quelle che scrive nelle sue canzoni.
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Il passato continua a tornare con “Occhiali scuri”, “Flow easy”, “Wu-Tang”. Esce fuori il rapper che è in lui. Gli anni che sono ormai un ricordo, mai rinnegato e mai allontanato, si materializzano sul palco con i Brokenspeakers, il vecchio gruppo di Coez. Lucci, Hube, Nicco, Franz, Ford 78 e Ceffo che lo accompagnano con “Casse rotte”. E insieme mandano a quel paese la vecchia scena rap ormai troppo puristi e che giudicano tutti dal piedistallo. ““Non andate da nessuna parte se non sapete da dove cazzo venite“.
C’è la prima volta dal vivo insieme di Coez e Mara Sattei con “Altalene”, brano del 2020 vincitore di 3 Dischi di platino.
Altro ospite, forse il più importante della serata è Frah Quintale con cui annuncia l’uscita del nuovo album “LoveBars” l’8 settembre cantando la titol track, scritta a Villa Pamphili. Il rapper bresciano canta poi “Nei treni la notte”, che lo stesso Coez ammette essere una delle sue canzoni preferite e che ha reinterpretato in “From the rooftop 2”.
Insieme cantano anche “Alta marea” e duettano su “Crack”.
Prima di chiudere il concerto il rapper nato a Salerno ma cresciuto a Roma fa dei veri e propri “ricacci” come si dice nella Capitale. “Siamo morti insieme” remixata su base techno, “Lontana da me” e “Ali sporche”.
Il solito grazie alla mamma con “Yo mamma”, pezzo del 2012 quasi sempre presente nei live e che sottolinea come le malelingue da sempre accompagnano la sua carriera. Ma che non l’hanno scalfito. E poi “La musica non c’è” e la chiusura con “Faccia da rapina” seguita dall’immancabile pezzo techno.
Un rapporto speciale in queste due ore con i migliaia di fans accalcati sottopalco. Coez sembra dedicare a loro il suo successo. O quantomeno riconosce loro il fatto che una canzone diventa grande solo se il pubblico lo decide. Il resto sono chiacchiere. E la sua è la rabbia dei secondi che sono diventati primi senza scordarsi il passato.