Checco Zalone presenta “L’ultimo giorno di patriarcato”: top o flop?

Checco Zalone stupisce ancora e torna sulle scene musicali, conquistando e dividendo il pubblico attraverso la sua chiave ironica, brillante e mai scontata. L’8 marzo 2025, in occasione della Giornata internazionale della donna, l’artista ha lanciato il suo nuovo brano intitolato “L’ultimo giorno di patriarcato” .
L’inedito disponibile su tutte le piattaforme digitali, è accompagnato da un cortometraggio musicale diretto da Gennaro Nunziante, affronta con ironia il tema della fine del dominio maschile nella società, suscitando immediatamente reazioni e dibattiti.
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Il video musicale, disponibile su tutte le piattaforme digitali, è ambientato nel fittizio antico paese di San Masculo, dove un’ordinanza comunale segna la fine ufficiale del patriarcato. Sui muri del paese vengono affisse le nuove disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale che non lasciano scampo agli uomini conservatori: le regole del gioco stanno inesorabilmente per cambiare. Da quel momento, qualsiasi atteggiamento maschilista viene sanzionato con una multa.
Il protagonista, un uomo, triste e sconsolato con lo sguardo perso nel nulla interpretato dallo stesso Checco Zalone, si trova a vivere il suo ultimo momento di “privilegio“: si è appena svegliato, indossa ancora la vestaglia mentre sorseggia un caffè servito dalla moglie – interpretata dall’amata Vanessa Scalera. È il suo ultimo momento di gloria, l’ultimo atto del suo dominio maschile: la moglie appare ancora fragile e remissiva, ma è pronta a conquistare la libertà. È “l’ultimo giorno di patriarcato“, prima di dover affrontare una nuova realtà in cui le faccende domestiche e le responsabilità si riequilibrano tra uomini e donne.
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Il testo
Famme l’ultimo caffè,
fallo come piace a me.
Chi tu casa porta a letto,
a un marito per rispetto,
stira l’ultima camicia,
che lu cuore assai mi brucia,
già mi sento soffocato.
È l’ultimo giorno..
de patriarcatu.
E va bene, amore mio,
a lasagna faccio io,
ma verrà tutto bruciato e già lo so, rimpiangerai.
O patriarcato!
Mo che faccio è lavatrici, già lo saccio che mi dici,
bianco e nero, un po’ bucato,
era meglio u patriarcato.
Patriarcato.
Ma per amore lavo e stiro ad ogni ora,
per amore getto pura a’ spazzatura,
io per amore faccio tutto ciò che è contro natura.
Tutti i giorni apericena
C’ha commare a Filumena
Vuoi fare un shopping cu Concetta
Scegli tu la trasmissione
Scegli pure la posizione
E va bene amore mio, a lasagna faccio io,
com’è bello a fare l’ommo emancipato,
com’è bello a fa’ u cornuto.
Tu che fumi a sigaretta, io ca’ scopa e la paletta
Ma mi resta solo il tenero ricordo
di una gocciolina gialla sopra il bordo
che asciugavi con lo straccio profumato.
Do patriarcatu!
Le reazioni del pubblico
Il cortometraggio richiama l’umorismo e la satira sociale tipici dei lavori di Zalone, utilizzando una narrazione leggera ma pungente per stimolare una riflessione su un tema attuale e complesso. Già la scorsa estate, il brano era stato eseguito in anteprima durante un concerto alle Terme di Caracalla, suscitando curiosità e aspettative tra il pubblico.
Non sono mancate le reazioni contrastanti sui social media e nell’opinione pubblica. Da un lato, molti hanno apprezzato la capacità di Checco Zalone di trattare un argomento delicato con la sua solita ironia, dall’altro, alcune voci critiche hanno accusato il video di ridicolizzare le lotte femministe o di semplificare eccessivamente il dibattito sulla parità di genere.
Con “L’ultimo giorno di patriarcato“, Checco Zalone si conferma ancora una volta un maestro della satira italiana, capace di affrontare con leggerezza e intelligenza questioni sociali di grande rilevanza, lasciando al pubblico il compito di trarre le proprie conclusioni.