Charlie Chaplin da record: quando ebbe la standing ovation più lunga della storia (video)
Era il 1972 quando Charlie Chaplin entrò nel Guinness dei Record: durante la 44ª edizione degli Academy Awards ottenne la standing ovation più lunga della storia.
In quella occasione Charlie Chaplin ricevette l’Oscar alla Carriera: dal momento in cui Daniel Taradash lo annuncia sul palco il pubblico lo applaude in piedi per la bellezza di dodici minuti consecutivi.
Dodici minuti di applausi scroscianti e ininterrotti: il giusto tributo per l’uomo che, forse più di tutti, seppe “fare del Cinema la forma d’arte del secolo“, per citare la motivazione fornita dall’Academy.
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Dai suoi primi sketch comici nell’era del cinema muto ai capolavori malinconici degli anni ’20, passando per le innovazioni e le narrazioni di Luci della città (1931), Tempi moderni (1936) e fino alla satira antifascista Il Grande Dittatore (1941), Chaplin ha segnato l’evoluzione del medium cinematografico come regista, attore, comico, cantante e “maschera” irresistibile.
Ma a partire dalla fine degli anni ‘40 il grande artista divenne inviso sia alla stampa che al governo statunitense: a causa delle sue idee politiche progressiste venne accusato di (presunta) vicinanza al Partito Comunista.
Nel settembre del 1952, mentre si trovava in Europa per le vacanze, l’ufficio immigrazione statunitense, spinto dal Ministro della Giustizia, lo etichettò come “non idoneo” al rientro, condannandolo all’esilio. Fu così costretto al trasferimento forzato oltreoceano, in Svizzera.
Solo negli anni ’70 che il governo, la stampa e la società statunitensi tornarono sui loro passi. Che sia stata per un diffuso senso di colpa o per pura ammirazione, quell’accoglienza sul palco fu certamente una giusta riconoscenza all’immenso talento di Chaplin.
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Dopo ben dodici minuti di commozione, il discorso di ringraziamento è tanto breve, quanto emozionato, genuino e sincero, come d’altronde è stata ogni sua opera:
“Oh, grazie mille davvero. Questo è un momento emozionante per me, e le parole sembrano così futili, così deboli. Posso solo ringraziarvi per l’onore di avermi invitato qui. Siete meravigliosi. Vi ringrazio”
L’omaggio a Chaplin
Daniel Taradash introduce Charlie Chaplin sul palco con questo sentito e devoto discorso:
“‘L’umorismo aumenta il nostro senso di sopravvivenza e preserva la nostra sanità mentale. Queste sono le parole di Charlie Chaplin. Così è stato scritto più di trent’anni fa: Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchinari, abbiamo bisogno dell’umanità. Più che d’intelligenza, abbiamo bisogno di gentilezza. Senza quelle qualità, la vita sarà violenta e tutto sarà perso.’
Umorismo e umanità. Gli elementi duraturi della coscienza artistica di Chaplin e il suo talento ineguagliabile come attore, scrittore, regista, produttore, compositore, e per citare W. C. Fields, ‘il più grande ballerino che sia mai vissuto.’ Chaplin ha fatto ridere più persone di chiunque altro nella storia. Tuttavia, sempre, appena al di sotto l’ilarità, con i timori ed i dolori di ogni uomo, al punto che un libro su di lui è giustamente intitolato ‘Charlie Chaplin – re della tragedia.’
Ha creato un personaggio immortale, The Little Tramp (Charlot). Un migliaio di scrittori ha inventato allegorie intorno ad esso. Ecco come Chaplin lo ha descritto: ‘Un vagabondo, un gentiluomo, un poeta, un sognatore, un compagno solitario sempre speranzoso di romanticismo e avventura.‘ Vorrebbe farvi credere che è uno scienziato, un musicista, un duca, un giocatore di polo, ma non fa altro che rubare le caramelle ad un bambino. E naturalmente, se l’occasione lo giustificasse, prenderebbe a calci una signora. Ma solo in caso di estrema rabbia. Il mondo ha risposto non solo al meraviglioso umorismo di The Little Tramp, ma anche all’amore e all’indomabilità che rappresenta. Al credo di Chaplin per cui l’umanità dell’uomo è più grande della sua disumanità.
La motivazione recita: ‘Per l’effetto incalcolabile che ha avuto nel fare del film la forma d’arte di questo secolo.‘ Chaplin è diventato più di un nome. È una parola, nel vocabolario dei film. E chiunque abbia mai visto un film è in debito con lui.
Qualche anno fa, Mr. Chaplin disse: ‘Il mio unico nemico è il tempo.’ Siamo rispettosamente in disaccordo. Perché ovunque e ogni volta che c’è comunicazione, uno schermo e un pubblico, sia qui sulla Terra e ora, o in qualche futuro insondabile su qualche stella lontana, il tempo è il più caro ed eterno amico di Charlie Chaplin.”
Purtroppo in rete non esiste un video integrale che mostri per intero i dodici minuti di applausi. Ne riportiamo l’unica versione reperibile su YouTube, che riprende due minuti e un commosso Charlie Chaplin: