Centenario di Roy Lichtenstein: Parma celebra il maestro della Pop Art con una grande mostra
Dall’11 febbraio al 18 giugno 2023 Parma celebra il centenario della nascita di Roy Lichtenstein, maestro della Pop Art, con una grande mostra intitolata “Roy Lichtenstein. Variazioni pop”.
Il centenario della nascita di Roy Lichtenstein
Nel centro di Parma i suggestivi spazi di Palazzo Tarasconi ospitano una grande retrospettiva su Roy Lichtenstein (1923-1997), con oltre cinquanta opere provenienti da prestigiose collezioni europee e americane.
La mostra patrocinata dal Comune di Parma e prodotta da GCR, General Service and Security, sotto la direzione artistica di WeAreBeside, ripercorre la carriera dell’artista a partire dagli anni Sessanta attraverso tecniche e stili diversi: edizioni, serigrafie, sperimentazioni su metallo, tessuti, plastica, oltre a fotografie e video.
Il percorso espositivo, pensato per celebrare i cento anni dalla nascita del maestro, intende fornire una visione completa della sua parabola artistica e dell’influenza che ancora oggi esercita sulla cultura di massa.
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Il percorso espositivo
Le ampie volte di Palazzo Tarasconi presentano altrettante sezioni cronologico-tematiche: Lichtenstein infatti era solito dedicarsi a una tecnica per volta in periodi circoscritti.
Si parte quindi dal 1948, anno che sancisce l’inizio della sua carriera: le prime opere sono realizzate con la tecnica della xilografia, per poi passare alla litografia, all’acquaforte e all’acquatinta. Negli anni Sessanta avviene la svolta verso la Pop Art e la Comic Art statunitense. L’artista decide di riprodurre alcuni iconici fumetti su grande scala, dipingendo a mano ogni singolo dettaglio: dal soggetto (principalmente donne in preda a forti emozioni), alle onomatopee, ai caratteristici Ben Day dots, vale a dire i puntini in quadricromia tipici della stampa dell’epoca.
Successivamente l’artista americano si avvicina alla pubblicità, alle nature morte, ai paesaggi. La sua pennellata si fa gradualmente più geometrica, sino a sfiorare l’astrazione con i suoi celebri interni architettonici bidimensionali. Il percorso si conclude con gli anni Novanta, periodo fortemente caratterizzato dalla serie dei nudi femminili.
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Lichtenstein e l’arte della riproducibilità
“Basata sullo studio della percezione visiva, quella di Lichtenstein è un’arte dello sguardo, è perciò comprensibile come, in una società che a partire proprio dagli anni Sessanta è stata progressivamente pervasa dal potere dell’immagine, abbia ancora una forte e perdurante influenza sui creativi della visione”, dichiara il curatore della mostra Gianni Mercurio.
Al pari di Andy Warhol, infatti, anche Lichtenstein crea immagini imperniate sugli stereotipi della cultura di massa; abbandona la visione tradizionale dell’artista come genio creativo concentrandosi sul concetto di riproducibilità dell’arte. Attraverso immagini prodotte in serie e materiali tipici della società industriale, preleva il contenuto dal contesto originario con puri fini parodistici. Il processo di ingrandimento e semplificazione della sua opera non veicola un’analisi sociologica del contenuto, ma intende evidenziare l’estetica americana degli anni Sessanta, focalizzata sul consumismo e sul culto dell’oggetto.
L’esposizione si avvale di un ricco catalogo caratterizzato dai testi del curatore, di Roy Lichtenstein stesso e della scrittrice e storica dell’arte Avis Berman. L’esposizione “Roy Lichtenstein. Variazioni pop” apre l’anno che Palazzo Tarasconi dedica agli Stati Uniti e alla Pop Art: dal prossimo settembre il tributo continuerà con una mostra su Keith Haring.
Per ulteriori informazioni è possibile collegarsi al sito web www.palazzotarasconi.it .
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