Buon compleanno Michelangelo Pistoletto: 90 anni di arte senza limiti
«Sono nato in pieno ventennio fascista. La Seconda guerra mondiale si è portata via gli anni della mia giovinezza, ho vissuto la povertà, la miseria. Penso di essere nato vecchio e di essere diventato giovane con il tempo. Oggi, a 90 anni, posso dire di aver raggiunto un grado di giovinezza avanzato».
Così dichiara Michelangelo Pistoletto ai microfoni del Corriere della Sera, con lo slancio creativo e la vitalità di chi riesce a godere a pieno il presente in tutte le sue molteplici sfaccettature. Nel giorno del suo compleanno, desideriamo omaggiare uno dei più grandi artisti viventi ripercorrendo le tappe più significative della sua vita e della sua carriera.
Quadri specchianti e Arte Povera
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella il 25 giugno del 1933. La sua formazione artistica avviene all’interno dello studio del padre, pittore e restauratore, dove inizia a lavorare appena quattordicenne. In seguito frequenta la scuola di grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa.
Nel 1955 espone il suo primo quadro, un autoritratto, al Circolo degli Artisti di Torino. Dopo un’alacre ricerca sul tema dell’autoritratto, si afferma sulla scena artistica con la mostra Quadri Specchianti alla Galleria Galatea, nel cuore del capoluogo piemontese. Tali rivoluzionarie opere diventano rapidamente il suo marchio distintivo anche per la loro singolare peculiarità: grandi pannelli di metallo riflettente su cui vengono stampate immagini di oggetti, persone o paesaggi. In tal modo l’osservatore riesce a specchiarsi nel quadro diventando parte integrante dell’opera stessa.
La vera svolta tuttavia avviene tra il 1965 e il 1966 a seguito della rassegna Oggetti in meno, una raccolta di lavori realizzati con materiali comuni quali terra, legno, ferro, stracci, plastica e scarti industriali. Il critico d’arte Germano Celant apprezza particolarmente l’esposizione tanto da menzionarla nel suo manifesto programmatico Arte Povera. Appunti per una guerriglia, pubblicato su “Flash Art” nel novembre 1967. Pistoletto viene così riconosciuto uno dei fondatori del movimento dell’Arte Povera, gruppo eterogeneo di artisti tra i quali Piero Manzoni, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Mario Merz e Jannis Kounellis.
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Scultura e progetti collettivi
A dare ulteriore risonanza al suo modo di intendere la relazione tra materia e opera d’arte, tra artista e oggetto, è la celebre Venere degli Stracci (1967), costituita dall’iconica statua greca che di spalle allo spettatore contempla un cumulo di indumenti logori. Secondo la storica dell’arte Angela Vettese, la dissacrante opera simboleggia «un caso di contrapposizione tra ordine classico e disordine contemporaneo, tra la forma artistica nata per rimanere intatta e l’informe degli oggetti concepiti per essere utilizzati».
Pistoletto resta affascinato dalla potenza visiva della scultura classica, ne sonda le numerose possibilità, fino ad approdare alla fine degli anni Settanta a un proprio personalissimo concetto di dialogo tra statua e ambiente circostante. Ne sono prova ad esempio opere come L’etrusco (1976), L’annunciazione (1980), Il Gigante (1981) o L’acrobata (1982), nelle quali utilizza calchi di sculture classiche, astraendoli dal loro contesto originario.
Per Michelangelo Pistoletto l’arte coincide con il flusso vitale; non può quindi essere racchiusa nel semplice atto creativo, nel mero procedimento tecnico, ma si alimenta attraverso l’interazione con i luoghi e le persone.
Per questo l’artista si fa promotore di numerosi progetti collettivi; tra questi ricordiamo: lo Zoo (1968-1970), le Creative Collaboration (negli Stati Uniti tra il 1978 e il 1979) o Segno Arte (anni Novanta).
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La città dell’arte
Un discorso a parte merita Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. Nel 1991 l’artista decide di acquistare un opificio dismesso, l’ex lanificio Trombetta, nello storico centro tessile di Biella. L’obiettivo è quello di realizzare un grande laboratorio creativo che coinvolga giovani artisti in molteplici ambiti (musica, moda, design, teatro e così via).
Il traguardo viene raggiunto nel 1998 dopo sette anni di lavori di ristrutturazione. Il grande impegno ideativo, progettuale, costruttivo ed economico, nel corso del tempo, è ampiamente ripagato dall’entusiasmo sia locale che nazionale e dalle continue richieste di partecipazione.
Oggi questo enorme spazio è un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Italia e vi si tengono incontri pubblici, manifestazioni e mostre che coinvolgono rappresentanti di diverse discipline e rappresentanti ampi settori della società; in questo contesto Pistoletto continua a portare avanti iniziative quali Progetto Arte, Segno Arte, Arte al Centro, la Unidee (Università delle Idee di Cittadellarte), l’associazione Love Difference, Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, e persino B.E.S.T. Studios, laboratorio di progettazione, sviluppo e produzione di prodotti nell’ambito tessile e moda.
Attraverso Cittadellarte, Pistoletto dedica una grande attenzione alla microeconomia locale, al sostegno dei giovani, alla divulgazione di ogni settore artistico e artigianale, nonché alla sensibilizzazione sulle questioni contemporanee. Per il maestro è necessaria un’interazione continua tra arte e tessuto sociale in grado di produrre un’evoluzione consapevole e un maggiore livello di civiltà.
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Il Terzo Paradiso
Pensando al concetto di una società più civile, basata sulla perfetta armonia tra cooperazione umana e progresso tecnologico, Pistoletto elabora una nuova e avveniristica installazione. La presenta pubblicamente nel 2005 alla Biennale di Venezia (celebre manifestazione che due anni prima lo aveva premiato con il Leone d’Oro alla Carriera) e ne fa il suo nuovo marchio distintivo, da proporre in giro per il mondo.
Il Terzo Paradiso rappresenta una rielaborazione del classico simbolo matematico dell’infinito ed è costituito da tre anelli anziché due. Il primo anello (Primo Paradiso) simboleggia il mondo naturale, il secondo anello (Secondo Paradiso) racchiude il mondo artificiale, il terzo anello centrale è il risultato dell’unione armonica tra le due realtà e auspica alla perfetta convivenza civile tra la natura e la tecnologia.
Un messaggio sociale e ambientale importante che ha viaggiato per le piazze e per i musei di tutto il mondo: dalla piramide all’ingresso del Louvre all’atrio della sede del Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles; dal bosco di Francesco D’Assisi, nel quale il simbolo venne costituito da 160 ulivi, al parco del Palazzo dell’ONU a Ginevra, dove 193 pietre, una per ogni paese membro, ricompongono il suggestivo simbolo.
Nel 2012 una copia del Terzo Paradiso viene assemblata alle Terme di Caracalla a Roma per l’inaugurazione del Mitreo; nel 2015 sulla spiaggia di Gallipoli (LE) centinaia di giovani ridisegnano con i loro corpi il celebre emblema; nel 2019 viene tracciato a L’Aquila, all’interno del parco del Castello Cinquecentesco; infine nel 2020, con la concessione di una licenza esclusiva, Pistoletto lo dona al Comune di Biella.
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Festeggiamenti in tutto il mondo
Tutto il mondo si prepara a festeggiare i novant’anni di Pistoletto. Oltre all’ormai nota mostra Infinity al Chiostro del Bramante a Roma (visitabile fino al 15 ottobre), lo spazio espositivo Galleria Continua omaggia il maestro con ben otto esposizioni. Si tratta di un vero e proprio tour artistico che entro la fine dell’anno coinvolgerà ciascuna delle otto sedi della galleria sparse attraverso i continenti: San Gimignano, Cuba, Les Moulins, Parigi, San Paolo, Beijing, Dubai e Roma. Il racconto della sua lunga carriera si sviluppa quindi con una serie di progetti espositivi concatenati, ciascuno centrato su un tema specifico. Dopo la partenza da San Gimignano e Cuba, con le mostre inaugurate lo scorso 27 maggio, e il debutto della personale presso Galleria Continua Les Moulins, il 3 giugno, i riflettori si accendono ora sulle sedi di Roma e Parigi (Segno Arte).
Nella Capitale, all’interno dell’albergo “The St. Regis Rome”, va in scena la mostra Color and Light, the lastest works, visitabile fino al 2 settembre, che raccoglie un nucleo di nuove opere comprese nel ciclo Color and Light.
Il museo Omero di Ancona, inoltre, ha deciso di festeggiare l’artista per tutta l’estate. Si parte oggi con l’inaugurazione e il riallestimento dell’opera Italia riciclata (2013) e si continua fino a settembre con un calendario di eventi ispirato alla sua arte, dal titolo “Dialoghi differenti”.
Anche New York desidera soffiare le candeline insieme a Pistoletto e lo fa simbolicamente esponendo per la prima volta l’opera Welcome to New York (1979) nel museo d’arte contemporanea Magazzino Italian Art, insieme a sette quadri specchianti, particolarmente rappresentativi della carriera del maestro.
Chi volesse avere una visione complessiva delle sue opere e dei suoi progetti, può collegarsi al sito ufficiale www.pistoletto.it .
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