Buon compleanno Hayao Miyazaki: 80 anni tra sogni e animazioni
“I bambini percepiscono i problemi, pertanto non è giusto nasconderli. Ma ai piccoli di cinque anni non si può non mostrare la speranza”.
Anche nel giorno del suo ottantesimo compleanno, Hayao Miyazaki mantiene inalterata quella magia con cui ci fa tornare bambini e ci permette di credere in un mondo migliore. Universalmente riconosciuto come uno dei più grandi registi d’animazione della storia, Miyazaki nasce a Tokyo il 5 gennaio 1941. Da sempre fervido disegnatore, decide in adolescenza di dedicarsi alla sua passione, iniziando a collaborare con Toei Animation, l’allora più importante studio d’animazione del Giappone.
Negli anni successivi stringerà un fortunato sodalizio artistico con Isao Takahata, realizzando alcune tra le più importanti opere animate conosciute: da Heidi ad Anna dai capelli rossi, fino al grande successo ottenuto in Italia con la serie Conan – ragazzo del futuro.
Nel 1979 dirige il suo primo lungometraggio, Lupin III – Il castello di Cagliostro, secondo film d’animazione dedicato al ladro gentiluomo creato da Monkey Punch. La produzione di Hayao Miyazaki è impressionante e il meritato successo arriva nel 1982 con la realizzazione del manga Nausicaä della Valle del vento e la direzione dell’omonimo lungometraggio. I tempi sono maturi affinché Miyazaki spicchi il volo e, assieme al solito Takahata, nel 1985 fonda lo Studio Ghibli con l’obbiettivo di avere una maggiore autonomia creativa e finanziaria.
Nel corso degli anni, la genialità di Hayao Miyazaki risiede nella capacità di proporre, in veste animata, l’eleganza e la poesia tipica del cinema d’autore nipponico, sempre valorizzando tematiche di profondo impatto sociale e politico quali l’ambientalismo, il ruolo delle donne e il pacifismo. Proprio su quest’ultimo aspetto, l’artista giapponese non ha mai fatto mistero delle sue perplessità riguardo la politica governativa giapponese di aumentare la spesa sulle armi, tanto da boicottare il ritiro del Premio Oscar ottenuto nel 2003 con La città incantata, in segno di protesta contro l’invio di truppe in Iraq da parte degli USA.
I suoi film sottolineano spesso e volentieri il delicato ecosistema terrestre e condannano le nefandezze che spingono l’uomo, attraverso inquinamento e l’eccessivo sviluppo, a porsi al di sopra della natura stessa. “Ho scoperto che le piante della giungla tossica non sono velenose se vivono in un ambiente puro. In sé le piante sarebbero innocue, è la contaminazione della terra che le rende mortali. Anche l’acqua e la terra di questa valle sono contaminate. Chi ha ridotto così il mondo?”. È con queste parole che Nausicaä riassume pienamente il pensiero filosofico del suo creatore che in più occasioni si è dichiarato un fervente oppositore all’utilizzo dell’energia nucleare.
Il tema del volo è un ulteriore elemento caratterizzante della produzione di Miyazaki. Il padre era un ingegnere aereonautico e, sovente, all’interno dei suoi film troviamo macchine volanti ed aerei a simboleggiare, come da lui stesso dichiarato, una sorta di liberazione dalla forza di gravità.
Profondo è l’affetto che Miyazaki nutre nei confronti dell’Italia, più volte richiamata nel corso della sua carriera. Se lo studio Ghibli deve, infatti, il nome a un aereo prodotto nel Belpaese negli anni ’30, è altresì evidente l’omaggio che il cineasta giapponese offre all’Italia in Porco Rosso, ambientando le avventure del protagonista, un aviatore tramutato in maiale e che combatte strenuamente il regime fascista, proprio nella penisola.