Blindur: 3000remiX è il nuovo ep della band campana a fianco dei lavoratori dello spettacolo
3000remiX” è il nuovo ep di Blindur, contente 7 versioni inedite, rimasterizzate e remixate del brano “3000X”, estratto dall’album “A”, secondo lavoro discografico del progetto guidato dal cantautore e produttore Massimo De Vita.
Blindur, ora, fa rivivere la canzone “3000X” lavorando in sinergia con numerosi dj e producer della scena nazionale e internazionale: da Marco Messina dei 99 Posse a Speaker Cenzou, con riletture che vanno dalle sonorità reggae a quelle psichedeliche, tutte confluite in una sperimentazione che ha fatto nascere 7 nuove canzoni da una stessa identica anima.
Una scelta particolare come tiene a ribadire a The Walk of Fame il frontman Massimo De Vita: “Quando abbiamo scelto i singoli dell’ep precedente “A”, lasciammo fuori 3000X, canzone alla quale sono sempre stato legato fin dall’inizio. Quel brano si rivelò uno dei più efficaci durante il nostro tour precedente“.
“Ci sembrava giusto, quindi, riservare uno spazio speciale a quella canzone. Siccome mi piace molto collaborare con altri artisti, soprattutto quando si fa qualcosa di completamente diverso da quello che facciamo noi, l’idea del remix mi è sembrato molto divertente. Siamo partiti con pochi per poi arrivare a sette versioni“.
Ovviamente non si può dire di preferire una versione ad un’altra, tra loro diverse e particolari nel loro unico genere: “Alcune sono molto più vicine al mondo musicale di Blindur – sottolinea De Vita – Però tutta la fase di lavorazione è stata molto stimolante sia perchè abbiamo ascoltato tante cose sia perchè alcuni producer e dj ci hanno chiesto di intervenire. Quindi io magari ho cantato in alcune versioni oppure abbiamo risuonato in altre. E’ stato divertente fare cose totalmente diverse dal solito. Siamo legati in maniera diversa a ciascuna versione, quindi non posso dire di preferirne una ad un’altra”.
“Felicità è il nome del coltello che tortura l’umanità “, così inizia il brano della band campana. “La canzone ha una genesi alquanto strana. E’ abbastanza enigmatica e onirica ed ha qualcosa di diverso rispetto ai brani che sono abituato a scrivere che volgono di più verso la narrativa – spiega l’artista – All’interno però sono condensate molte vicende, realmente accadute, oltre ad una serie di riflessioni alla base del mio modo di vedere il mondo. In una società come la nostra l’obiettivo principale è apparire e mostrarsi i più felici e se non puoi dimostrare questa cosa, sei automaticamente un perdente e fallito”.
“La ricerca della felicità si trasforma in automatico in una forte frustrazione e infelicità. Questo modello viene capovolto nel brano quando si parla di tornare ad essere animali. Credo che solo nelle cose semplici e nella spontaneità si può trovare la felicità vera, ovviamente però, più pericolosa per la tenuta della società perchè incontrollabile”.
Il disco “A”, pubblicato nel 2019, è stato accolto con entusiasmo dalla critica. Blindur ha portato a lungo in tour l’album, consolidando l’apprezzamento del pubblico per il coinvolgente assetto live della formazione, che vanta oltre 350 concerti in Italia e all’estero con aperture che vanno da Damien Rice a Jonathan Wilson, passando per Niccolò Fabi, Cristina Donà, Tre allegri ragazzi morti e numerosi altri.
“Quando si è bloccato tutto per via del Covid noi eravamo nel bel mezzo di un tour, che è saltato, come anche la tournée su cui avevamo lavorato molto e che ci avrebbe portato questa estate negli Stati Uniti. Anche l’uscita dell’ep prevista per maggio poi è stata posticipata a luglio – commenta il cantautore – Non so se riuscieremo realisticamente a tornare a suonare presto dal vivo perchè la situazione del settore dello spettacolo è davvero molto grave. Quello che riparte ora è davvero l’1%. Abbiamo approfittato di questo periodo per lavorare in studio con nuove canzoni e poi ci siamo gettati anima e corpo nell’attivismo”.
“Facciamo parte di un coordinamento campano che si chiama ‘Intermittenti spettacolari’. In qualche modo l’ep è anche collegato a questa attività. Stiamo sperimentando delle forme alternative di arte. Crediamo comunque che darsi da fare per migliorare le condizioni dei lavoratori dello spettacolo ci sembri un ottimo modo per tornare sul palco, ma in maniera migliore”.
Dal 2014 al 2018 Blindur è stato un power duo, composto dallo stesso Massimo De Vita e da Michelangelo Bencivenga (chitarrista / banjoista), ai quali si è poi affiancata Carla Grimaldi (violinista). Dopo un temporaneo allontanamento di Michelangelo, Blindur ha intrapreso un nuovo percorso: nel 2018 Massimo De Vita ha registrato, quasi totalmente da solo, il secondo disco di Blindur e, parallelamente, è nata l’attuale band, della quale fanno parte, oltre a Massimo, Michelangelo e Carla, anche Luca Stefanelli (basso) e Jonathan Maurano (batteria).
“Siamo partiti come duo nel 2014. Poi c’è stato ingresso di Carla ma il sogno di avere una band era rimasto intatto – ricorda il fondatore – Appena c’è stata possibilità di allargare la famiglia abbiamo fatto questo passo in avanti, coraggioso ma anche simbolo di una grande ricchezza. Ognuno di noi ha il suo percorso alle spalle e il proprio potenziale creativo”.
“Il nostro nome viene fuori da un incontro che ho avuto il piacere di fare al concerto dei Sigur Ròs a Roma. Conobbi il cantante Jònsi, anche lui cieco da un occhio, e iniziammo a scherzare sul fatto che avevamo qualcosa in comune, ovvero che ‘avevamo gli occhi che non funzionavano bene’. Da lì nacque il nome ‘Blindur’ che è la traduzione di ‘cieco’ in islandese. Parola un pò dadaista ma anche un pò misteriosa”.
Massimo De Vita e la violinista Carla Grimaldi sono, però, una coppia anche nella vita privata. “Lavorare insieme nell’ ambito della musica penso sia un plus nella nostra relazione, in quanto ci aiuta molto a confrontarci e a metterci alla prova insieme – dichiara la musicista – In questo senso, penso che il rapporto tra due persone possa diventare più forte. Io e Massimo non ci comportiamo da ‘coppia’ in ambiente lavorativo, e penso che questo ci aiuti molto ad avere un equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa”.
Il mondo della musica è reduce da un periodo di stop e di rallentamento che è difficile lasciarsi alle spalle. Ripartire come prima a volte sembra impossibile, ma non bisogna mai abbattersi. “Nella vita ho abolito le parole ‘speranza’ e ‘aspettativa‘ – scherza De Vita – Stiamo lavorando ad un disco e sicuramente torneremo a suonare. Ognuno di noi ha dei progetti paralleli, come dei reading che stiamo portando avanti. Ci auguriamo di suonare appena le condizioni lo permetteranno. Poi siamo finalisti del Premio Bindi e di Musicultura, insomma, ci teniamo attivi!”.
ph. Riccardo Piccirillo