“Black out – dietro le quinte del lockdown”: la recensione del Corriere Peligno
Nuova recensione di “Black Out – dietro le quinte del lockdown“, libro della redazione di The Walk of Fame – Magazine a cura di Chiara del Signore sul Corriere Peligno consultabile qui: Editoria: arriva “Black out- dietro le quinte del lockdown-“ ed è già un successo
La recensione:
“Le storie di un lockdown intridenti la carta bianca di uno dei periodo più bui degli ultimi anni con un inchiostro fatto di esperienza, speranza e paura di cadere in un black out opprimente.Da qui prende il nome il lavoro di Federico Falcone, editore e direttore responsabile del magazine The Walk of Fame, che spopola nel mondo della stampa coinvolgendo tutti gli ambiti artistici: dal cinema alla danza, dalla letteratura alla scultura, fino ad arrivare al web passando per radio e tv.
Il prodotto saggistico “Black out- dietro le quinte del lockdown-“ ripercorre le strade vuote risalenti al periodo della quarantena e sottolinea quanto il mondo, pur deserto, sia stato in grado di popolare la vita altrui senza alcun contatto fisico, anche solo attraverso una connessione ad Internet, ad una chiamata o ad un balcone vissuto da musica e parole.Il libro raccoglie tutti gli articoli più significativi di The Walk of Fame del periodo che va da febbraio a giugno 2020, testimonianze di una distopia che sa di incubo e che minaccia ancora di tornare ad essere protagonista delle nostre giornate. Proprio per questo si legge tutto al presente, come per ripercorrere i tempi grigi e sentirli più vicini.
Ci si focalizza sui metodi utilizzati per scongiurare lo spettro della solitudine (molto simili a quelli del post dopo Guerra), ci si sofferma a pensare cosa ne sarebbe stato delle persone se quelle luci sui balconi non fossero state accese, se la musica non avesse scandito le ore lente e inesorabili dei giorni, se la tv e il teatro non avessero continuato ad allietare i cuori degli spettatori, anche se da lontano, o se i libri non avessero continuato a far viaggiare con la fantasia i lettori.
È proprio questo l’intento del progetto, quello di non permettere alla mente umana di dimenticare quello che è stato non ammettendo una continuità.Attraverso un tour nei diversi capitoli tematici, il libro fornisce anche un’analisi sui danni provocati negli ambiti artistici con concerti cancellati, biglietti rimborsati o persi e novità rimandate.
“L’obiettivo alla base della stampa di ‘Black Out’ è duplice – spiega l’editore Federico Falcone – da un lato vi è la volontà di rimarcare, una volta di più, l’importanza del settore cultura in Italia, imprescindibile volano di valori umani e fondamentale perno cui far ruotare l’economia del Paese”
Con questa affermazione Falcone intende coinvolgere anche tutti quegli operatori, tecnici e professionisti fondamentali per il sostentamento del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, che hanno subito una crisi profonda senza eguali.
“Dall’altro lato, però – continua – vi è la necessità di ridare fiducia, speranza e coraggio a quei settori che ora zoppicano, che faticano a riprendere la normale attività e che non hanno riferimenti certi per ripartire. Il futuro, senza troppi giri di parole, è grigio e pieno di incertezze. Rischiamo, purtroppo, di perdere molti dei nostri servizi culturali attualmente attivi su tutto il territorio nazionale. “Black Out” vuole accendere un ulteriore faro su queste gravità e, quindi, contribuire al rilancio di quel mondo dell’immaginario collettivo traino della nostra società, del nostro modo di vivere e pensare e senza cui, forse, non saremmo stati in grado di affrontare questa pandemia”.
Conclude così Falcone l’analisi del saggio che seguirà il seguente itinerario nelle terre abruzzesi per la presentazione ai lettori : il 21 agosto ad Aielli in piazza Risorgimento, alle ore 18, il 23 agosto a Trasacco, sala consiliare del municipio alle ore 18, il 27 agosto a Celano ne Il Locale 67, ore 18, 28 agosto a Sante Marie, borgo della lettura alle ore 18 e infine il 29 agosto a L’Aquila a Punto Basilio, alle ore 18.30.
Un resoconto, questo, di un’esperienza recente che sembra essere lontana dai nostri ricordi ma che ogni volta che minaccia il suo ritorno fa accapponare la pelle. Un disegno di una vita che scappa dalla solitudine e che ricorre all’arte come antidoto per esorcizzare i demoni dell’isolamento e della paura della crisi economica”