Billy Elliot arriva al Sistina: la vera storia dietro il musical e il film
Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un ballerino!
Arriva sul palcoscenico del Teatro Sistina il sogno di Billy Elliot, il Musical di grande successo firmato Massimo Romeo Piparo, prodotto dalla PeepArrow Entertainment. Lo spettacolo andrà in scena al Sistina da giovedì 13 aprile, prima del Tour italiano in programma nella prossima Stagione teatrale.
Billy Elliot ha nutrito desideri e speranze di intere generazioni di talenti: ambientata nell’austera Inghilterra di Margaret Thatcher, tra miniere che chiudono e lavoratori in rivolta, l’avventura di Billy è quella di un ragazzino che non ha paura di essere ciò che è e mette in gioco tutto se stesso pur di riuscire a ballare. I primi problemi Billy dovrà affrontarli già in famiglia: il ragazzo infatti si trova di fronte all’ottusità del padre e del fratello che non accettano la sua passione e vorrebbero che diventasse un pugile.
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Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry del 2000, il Musical Billy Elliot celebra la danza e arriva dritto al cuore del pubblico di ogni età: la storia di Billy infatti svela in un modo semplice ma profondo la forza delle emozioni, il valore dell’amicizia – potente antidoto anche contro ogni discriminazione sessuale – e l’importanza della tenacia per tutti coloro che hanno dei sogni e hanno l’ambizione di realizzarli.
Come afferma il regista Massimo Romeo Piparo, che ha firmato anche l’adattamento in italiano, “Billy Elliot è un capolavoro, una formula perfetta: una storia di coraggio, volontà, leggerezza, esattamente un paradigma di ciò che servirebbe oggi ad ognuno di noi. Coraggio, volontà e leggerezza sono le caratteristiche che possono aiutarci ad affrontare questo strano repentino cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni duemila. La storia di Billy affonda le proprie radici negli anni 80 del passato millennio ma alcuni temi sono assolutamente coincidenti con istanze dei nostri giorni. Ennesima dimostrazione che certe dinamiche rimangono immutate nel tempo nonostante battaglie, sacrifici e rivoluzioni sociali. Ma questo ragazzino- tanto smarrito quanto visionario- con coraggio, volontà e leggerezza, prenderà per mano lo spettatore di ogni età e, tra incanto, ironia e commozione, lo farà volare.”
Un numerosissimo cast
Nella nuova edizione, con Giulio Scarpati nel ruolo del papà di Billy, e Rossella Brescia in quello di Mrs. Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy, un cast di oltre 30 artisti e l’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello.
Ad alternarsi nel ruolo di Billy Elliot tre giovani talenti che hanno iniziato fin da piccolissimi a dedicarsi con passione e impegno allo studio delle arti performative, dal canto alla danza: Andrea Loconsole, nato a Taranto nel 2010, il quattordicenne Emiliano Fiasco e il romano Bryan Pedata, classe 2010.
Sul palco del Teatro Sistina, con le musiche pluripremiate composte da Elton John, suonate dal vivo dall’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello, un grande cast di oltre 30 artisti: tra gli altri, Cristina Noci nel ruolo della nonna di Billy, Nico Colucci in quello del fratello Tony e Sara Polvara in quello della mamma. Jacopo Pelliccia è George, il maestro di pugilato, Pasquale Delli Paoli, il pianista Mr. Braithwaite, Sebastiano Vinci e Fabrizia Scaccia, i sindacalisti Big Dave e Lesley, Giulia Carosi, Debbie, Sergio Giacomelli, Billy adulto, ruolo che ha già interpretato nella versione originale a Londra. Per il ruolo di Michael, l’amico di Billy, ancora un trio di talenti emergenti: Riccardo Colanera, Tommaso Massa e Francesco Perlamagna. Con loro anche le bambine dell’Accademia Il Sistina che in tutù d’ordinanza interpreteranno le giovani ballerine allieve della maestra Mrs. Wilkinson.
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A completare questo gioiello le coreografie di Roberto Croce e le scenografie di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani e il suono di Stefano Gorini.
La vera storia
Il film – e di conseguenza il musical – è tratto direttamente da un’opera teatrale intitolata Dancer. È l’autore stesso dell’opera, Lee Hall, che ha scritto la sceneggiatura del film del 2005. Se Billy Elliot non è un puro adattamento di una storia vera, molte peripezie sono invece ispirate dalla vita di un ballerino del Royal Ballet di nome Philip Mosley che Lee Hall ha lungamente intervistato prima di scrivere la sua opera.
Originario della città mineraria di Barnsley, nel nord dell’Inghilterra, Philip Mosley è diventato primo ballerino al Royal Ballet nel 1993. Ha scoperto il suo amore per la danza guardando i film di Gene Kelly con suo fratello gemello Paul e i loro cinque fratelli e sorelle. A differenza di Billy Elliot che deve nascondere la sua passione per la danza al genitore fingendo di andare a lezioni di boxe, Philip Mosley è stato sostenuto da suo padre, ma non da sua madre Margareth che credeva che “I maschietti non vanno a lezione di danza.” Grazie all’appoggio paterno, Philip Mosley ha iniziato a ballare molto presto, all’età di tre anni, infiltrandosi con autorità nel corso seguito da una delle sue sorelle.
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Come per Billy Elliot, la passione per la danza di Philip Mosley gli ha causato molti problemi con i bulli locali, anche se i suoi tre fratelli maggiori hanno presto preso l’abitudine di proteggerlo. Anzi, quando Philip ha compiuto nove anni, è persino riuscito a convincere altri due compagni a venire con lui al corso di danza. A poco a poco, anche sua madre si rassegnò: Philip stava solo ballando. Il bambino presto ottenne una formazione gratuita presso la scuola del Royal Ballet e lasciò Barnsley.
Il ballerino ha anche condiviso con Lee Hall, lo sceneggiatore di Billy Elliot, la sua emozione – che è stata ispirazione diretta per il finale del film – quando i suoi genitori sono venuti a vederlo sul palco la prima volta e sua madre non ha smesso di importunare i suoi vicini sussurrandogli: “C’è mio figlio lassù!”