Big River: “dare sfogo ad una nostra vocazione, la West Coast”. L’intervista
Un mix di classic rock, southern rock ed elettronica. Questa è la formula vincente proposta dal duo bolognese Big River. Composta da Federico Martinelli e Pierluigi Punzo, la band ha da rilasciato il 19 marzo il suo primo Ep di esordio Girl With Nails Painted Black. Un disco che per i Big River segna il coronamento di un’intensa attività live che dal 2016 li vede “on the road” in Italia e all’estero. La redazione di The Walk Of Fame Magazine ha inoltre avuto il piacere di ospitare la coppia durante il live in streaming organizzato per il primo maggio.
Di chiara matrice classic rock e southern rock, i Big River evolvono la propria visione della musica americana arricchendola con una dose di elettronica, aggiungendo così synth, loopstation e batterie elettroniche e dando vita ad un sound innovativo tra il classico e lo sperimentale. Per l’occasione abbiamo scambiato qualche parola con il duo bolognese. Un’interessante chiacchierata con due amici e musicisti che con la loro musica sognante ci portano nel caldo degli stati americani del sud. Ecco a voi l’intervista ai Big River. Buona lettura.
Ciao ragazzi e benvenuti su The Walk Of Fame Magazine. Finalmente il progetto Big River si presenta al pubblico con il primo Ep dal titolo Girl With Nails Painted Black. 6 tracce, di cui 4 inedite e 2 cover, che mostrano un duo affiatato e compatto. Come mai la scelta di incidere un disco è arrivata dopo ben 5 anni di carriera? Si è trattato di un periodo di rodaggio che vi è servito per conoscervi meglio prima di mettervi in gioco?
Ciao a tutti i lettori di The Walk of Fame Magazine! Diciamo che è proprio come hai descritto nelle domande! Dopo diversi anni passati principalmente nella dimensione dei live, che ci sono serviti per costruire il nostro spettacolo e soprattutto il nostro sound, avevamo voglia di provare a recuperare una dimensione compositiva che fra l’altro entrambi avevamo già sperimentato in altri progetti precedenti e di metterci alla prova in un genere comunque abbastanza lontano dalla cultura musicale italiana. Così, complice anche lo stop forzato degli spettacoli dovuto al Covid, abbiamo deciso di metterci alla prova dando vita al nostro primo Ep di inediti.
Il vostro sound è chiaramente ispirato al country blues e al southern rock e in generale a quella frangia del country americano tipicamente del sud. Le classiche sonorità calde e sognanti un po’ Far West. Come mai avete deciso di riportare in auge questo genere? A chi vi ispirate di più?
Diciamo che si è trattato di dare sfogo ad una nostra vocazione musicale che è sempre stata quella di attingere alla musica della West Coast ed in generale ai generi degli stati del sud degli USA. Dal countryrock texano, al country del Tennesee al blues del Delta e di Chicago, e dal rock n roll che ha incendiato gli anni ’50 e ’60. Creedence Clearwater Revival. Eagles, Johnny Cash, Elvis Presley, Chuck Berry, Neil Young, ma anche Blackberry Smoke e White Buffalo in tempi più recenti sono alcuni esempi di artisti che ci piacciono e sono fonte di ispirazione per il nostro lavoro.
Erich Church per esempio è un cantante country che abbiamo scoperto di recente che si sta imponendo nelle classifiche musicali U.S.A. e qui è praticamente sconosciuto. Ci piace molto perché anche lui fonde nella sua musica molti elementi di musica elettronica come piace fare anche a noi.
La musica dei Big River si arricchisce anche di elementi quali synth, loopstation e batteria elettronica. Possiamo dire quindi che la vostra sia una proposta classica ma che, contemporaneamente, cerca sempre di guardare avanti? È stato difficile trovare il connubio tra vecchio e nuovo?
La sfida è stata proprio questa: fondere elementi classici di un genere tradizionale con elementi moderni, espressione delle nuove tecnologie. All’inizio non sapevamo esattamente quanta componente elettronica inserire, il rischio era di snaturare troppo lo stile country/southern rock di brani classici. In realtà poco alla volta ci è venuto naturale dosare la giusta quantità di loop e suoni elettronici e amalgamarli ai suoni tipici delle chitarre acustiche ed elettriche. Lo stesso approccio lo abbiamo usato nell’arrangiamento dei nostri brani.
Parliamo un po’ delle vostre origini. Come e perchè sono nati i Big River? Quando e in quale occasione Federico Martinelli e Pierluigi Punzo hanno deciso di buttarsi in questo progetto e di chiamarlo come un brano di Johnny Cash?
Il progetto Big River nasce ufficialmente nel 2016. Noi suonavamo già insieme da diversi anni, almeno dal 2007. Portavamo in giro per locali un progetto in duo interamente basato sulle cover, di concezione molto anni ’90. Entrambi avevamo una propria band di appartenenza con la quale facevamo principalmente inediti ed il duo era nato per ampliare le possibilità di trovare date live nei locali, in un periodo in cui, soprattutto a Bologna, la scena live legata all’inedito stava subendo una brusca frenata.
La matrice country rock era stata presente fin dall’inizio perché è un genere che ci appassiona da sempre, ma solo dopo diversi anni e molti cambiamenti nel mondo della musica live abbiamo deciso di dare un’identità più precisa al duo e dirigerci fortemente verso la musica americana. Il nome Big River nasce proprio da una delle canzoni più famose di Johnny Cash, artista che amiamo ed interpretiamo nei nostri concerti.
Avete fatto parecchie date in giro per l’Europa, toccando la Germania, l’Austria, la Svizzera e la Slovenia. Una carriera che in poco tempo vi ha già portato “on the road” fuori dall’Italia. Avete già in mente un nuovo tour o delle date promozionali?
Già, sono diversi anni che abbiamo rivolto la nostra attenzione verso l’estero e sono sempre state esperienze artisticamente molto interessanti. Diciamo che quella del viaggio e del live sono le dimensioni che più ci sono mancate in questo ultimo anno e mezzo. La priorità è recuperare un contatto con il pubblico attraverso le date in questa estate del 2021 anche per sperimentare il nuovo spettacolo che oltre i brani tradizionali ora vedrà inseriti i brani del disco. Dopo di che appena sarà possibile vorremmo tornare all’estero per riprendere da dove abbiamo interrotto. L’ultimo tour in Svizzera nel febbraio 2020 era stato ricco di soddisfazioni e vorremmo ripeterlo.
Potete anticiparci qualcosa riguardo i vostri progetti futuri? Magari un album completo o qualche collaborazione. Cosa dobbiamo aspettarci dai Big River in questo 2021?
Questo 2021 ci vedrà in giro per l’Italia con una serie di concerti per promuovere il CD Girl With Nails Painted black. In autunno abbiamo in programma l’uscita del 3° videoclip legato ad uno dei brani del disco…che non vi sveliamo! Poi, ma siamo fiduciosi, vediamo come va questa storia della pandemia da cui speriamo di uscire una volta per tutte e, parallelamente all’organizzazione di un “Winter Tour” inizieremo a mettere mano ad altro materiale inedito che abbiamo prodotto in questi mes.
Ad ogni modo, per chi vuole rimanere aggiornato su queste ed ulteriori novità, vi invitiamo a visitare il nostro sito web www.bigriverband.com o i nostri canali social!