Berlinale 2024: le manifestazioni contro l’Afd sul red carpet – [video]
La 74esima edizione della Berlinale è caratterizzata dalle tensioni politiche: una bufera di critiche iniziate nella settimana precedente l’inaugurazione, ma questa volta ad intervenire sono state le star del mondo dello spettacolo sul primo red carpet del festival.
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La controversia si era accesa a causa dell’invito – presto ritirato di fronte alle prime accese polemiche – a partecipare alla Berlinale rivolto a diversi esponenti dell’Afd (contro cui in migliaia sono scesi nelle piazze nelle ultime settimane) per cui diversi artisti tedeschi e non hanno scelto di prendere posizione contro l’estremismo di destra sotto i riflettori e davanti a centinaia di flash.
Negli ultimi giorni, in Italia si è molto parlato del coinvolgimento politico di alcuni artisti che si sono esposti sul palco di Sanremo, ma quel che colpisce negli avvenimenti di Berlino è la coesione delle star che hanno manifestato in gruppo con azioni ben organizzate.
Diversi partecipanti al festival hanno indossato dei badge con la scritta Berlinale contro l’estremismo di destra, mentre un folto gruppo di attori e attrici – Jella Haase e Katja Riemann – di fama internazionale si è immobilizzato sul red carpet formando una catena umana e ripetendo in coro Democracy defend (Difendiamo la democrazia).
Molte celebrità, tra cui l’attrice Emilia Schüle e il regista Wim Wenders, si sono mostrate ben sollevate per l’assenza di rappresentanti dell’AfD all’evento, sottolineando l’importanza del ruolo politico che la Berlinale riveste nel contesto culturale e sociale tedesco per la promozione di valori di inclusione e tolleranza.
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Qualcuno ha invece optato per gesti più eclatanti e politicamente espliciti. È il caso dell’attrice Pheline Roggan che ha illuminato il red carpet con una collana con la scritta “Fck AfD“. Difficile essere più chiari di così.
O ancora la modella e imprenditrice inglese Papis Loveday ha sollevato un cartello con la scritta “No al razzismo! No AfD!“
Il Gala di apertura è stato costellato di messaggi politici non solo esplicitamente contro gli esponenti dell’estrema destra. Più di un artista ha partecipato con cartelli commemorativi delle vittime dell’attentato razzista di Hanau del 2020, il cui anniversario ricorrerà il 19 febbraio.
Un altro esempio: la produttrice cinematografica danese Katrin Pors, membro della giuria del per la migliore opera prima, ha indossato un abito con uno striscione appuntato sulla schiena con la scritta “Ceasefire now” (Cessate il fuoco adesso), in riferimento al conflitto in Medio Oriente
Contrariamente all’azione della televisione pubblica italiana, la Berlinale ha appoggiato e condiviso le azioni delle celebrità sul red carpet, che rientrano la precisa presa di posizione politica del festival.
Un comunicato ufficiale del team organizzativo dichiarava:
“Respingendo l’AfD, la Berlinale si è chiaramente posizionata contro l’estremismo di destra in Germania. Durante la serata inaugurale, la Berlinale invita un gruppo di cineasti sul tappeto rosso per lanciare un messaggio a favore della democrazia, della diversità e della convivenza pacifica”
Inoltre i profili social della Berlinale hanno condiviso il video del red carpet: