“Belle & Sebastien – Next generation”: il remake di Pierre Coré arriva nelle sale
Dal 17 novembre uscirà solo al cinema “Belle & Sebastien – Next generation”, la versione attuale del grande classico nato dalla penna di Cécil Aubry diretta da Pierre Coré. Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures.
Sebastien è un bambino di oggi che si ritrova, suo malgrado, a trascorrere una noiosa estate in montagna. Lì incontrerà un meraviglioso cane da montagna dei Pirenei e scoccherà da subito una profonda amicizia che, tra incredibili avventure, scontri e grandi scoperte, cambierà non solo l’estate del ragazzo ma tutta la sua vita.
SINOSSI
Parigi, oggi. La prima scena rivela già tutto il senso del film: Sebastien (Robinson Mensah-Rouanet), un bambino di 10 anni annoiato dall’estate cittadina picchietta le dita sul bicchiere blu sotto cui tiene bloccata una farfalla bianca. Quando decide di uscire con il suo amico senza permesso, la lasca lì ma poi ci ripensa e torna a sollevare il bicchiere.
Dopo un fraintendimento e un incidente che lo porteranno dritto in questura, le tanto attese vacanze in Corsica del piccolo Seb saltano e l’unica alternativa per sua madre Cécile (divorziata e super impegnata, interpretata da Caroline Anglade) che deve andare a Praga è lasciarlo dalla nonna Corinne (Michèle Laroque). Una nonna appassionata di motocicletta e paracadutismo, impegnata nel suo ovile che non ha tempo di badare al nipote nei giorni di transumanza. La tensione è allentata dalla zia Noémie (Alice David), diametralmente opposta a sua sorella: dinamica, frizzante, accomodante e disponibile.
Cominciano così 15 giorni di vacanze forzate in montagna dando una mano nell’ovile. A rompere la monotonia delle sue giornate è l’incontro con Belle, un cane gigantesco e dolcissimo. Appartiene a Gas (Syrus Shahidi), giovane fidanzato di Noémie, all’apparenza dolce e simpatico ma che sfoga la sua frustrazione per la poca stima del padre sulla tenera Belle. Proprio da quando assiste ad una punizione violenta, nascerà un rapporto speciale tra Seb e la femmina di patou (anche detto “cane da montagna dei Pirenei”). Pronto a tutto pur di difendere e proteggere la sua nuova amica, tra i pascoli dell’Occitania, Sebastien vivrà l’estate più emozionante della sua vita.
LE NOVITÀ
Nella versione di Coré, il vecchio burbero Cesar è sostituito da una nonna a bordo di una Yamaha XT 500, al limite tra il super moderno e la tradizione pastorizia, che crolla emotivamente quando Seb le urla contro “Il nonno avrebbe capito”. Questo Sebastien inoltre non vive forzatamente dalla nonna perché orfano, anzi è molto forte la presenza di una famiglia tutta al femminile.
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In “Belle & Sebastien – Next generation” l’ambientazione nella Seconda Guerra Mondiale con la conseguente tratta clandestina degli ebrei o ancora la sensazione di appartenenza ad un paesino terrorizzato dalla “Bestia” lasciano il posto ad una trama molto più semplificata. La nuova pellicola si concentra unicamente sulla storia di amicizia tra un ragazzino solitario e un cane bisognoso di affetto e libertà. Ogni sub plot (la guerra, la fuga degli ebrei, la “famiglia” ricostituita, ecc) viene annullato. O forse ne resta una flebile traccia nel tentativo di truffa del padre di Gas ai danni della famiglia di Sebastien, pronta a vendere la fattoria inconsapevole del potenziale di un lago sotterraneo.
Da un remake ambientato nel 2022 ci si aspetterebbe una maggiore quantità di elementi “moderni”. Ma oltre la scena in cui Belle viene rincorsa da un quod, l’utilizzo di una macchina da neve artificiale e l’arrivo della Citroen rossa a spezzare la nebbia dei Pirenei, la tecnologia appare ed è rilevante in sole tre scene. Se non fosse per la telefonata iniziale, la foto al panorama o alla fuga di Belle interrotta da un post su Instagram e altre piccolezze, l’epoca di ambientazione del remake di Pierre Coré potrebbe oscillare di almeno due decenni.
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA
Questo remake era necessario? A distanza di nove anni dal grande successo di Nicolas Vanier e a soli quattro dal capitolo finale “Belle e Sebastien – Amici per sempre”, quella di Coré arriva come una versione semplificata e poco attualizzata di un grande colossal.
Forse il termine remake non è proprio quello giusto per definire “Belle & Sebastien – Next Generation”: più volte si fanno riferimenti ad un evidentemente già esistente film. Ad esempio la zia Noémie presenta il cane di Gas dicendo “L’ha chiamata Belle come nel film”. O ancora più tardi, rivolgendosi a sua madre: “Belle e Sebastien, eh? Direi che è un segno”.
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Questo non scalfisce la bellezza del film di Coré che racconta una meravigliosa storia di avventura e amicizia, riuscendo a creare suspence tra i boschi, nonostante la prevedibilità del lietofine. A lasciar senza fiato lo spettatore è soprattutto la fotografia di Gilles Porte e le varie panoramiche sui monti francesi seguendo il volo dei rapaci e le corse di Belle. Per non parlare della tenerezza ed espressività della protagonista a 4 zampe, creata grazie all’interpretazione di ben quattro esemplari di patou.
UN SOSTEGNO PER OGNI “BELLE”
A partire dal 17 novembre, chi acquisterà un biglietto per andare a vedere “Belle & Sebastien – Next generation” aiuterà l’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali a prendersi cura dei nostri amati amici a quattro zampe. Notorious Pictures, infatti, devolverà parte dell’incasso in sala a sostegno del progetto di rieducazione cani nato nel 2003 e portato avanti grazie alle donazioni dei privati che tramite l’adozione a distanza lo finanziano. Lo scopo primario del progetto è quello di rendere questi cani idonei a vivere in società e in famiglia e, ove non fosse possibile l’affido, di donar loro serenità e una vita al rifugio il più simile possibile a quella familiare.