ArcheoFame: 5 giochi alcolici che hanno fatto la storia
Tutti almeno una volta nella vita ci siamo trovati intorno a un tavolo a sfidarci con i nostri amici a colpi di giochi alcolici. Con le carte, con i dadi, il beer pong e per alcuni ubriaconi più colti di altri, persino con i vocabolari, sì, sì apriva il vocabolario a caso e se non si conosceva il significato della prima parola letta, si beveva. Per quello che ricordiamo abbiamo imparato un sacco di parole nuove in quel periodo. Certo è che i nostri antenati erano più creativi e più ubriaconi di noi e di fatto hanno inventato i più famosi drinking game della storia .
La Passatella
Il 13 agosto 2018 a Trivento (CB) è stato raggiunto il record mondiale della passatella più grande del mondo con ben 40 giocatori. Le origini di questo gioco però sono di molto precedenti a questa eroica impresa e si collocano nella Roma antica. I nostri avi la chiamavano regnum vini ( il regno del vino) e tirando i dadi si sceglieva il magister ovvero il rex delle bevute, colui che assegnava i calici. Il rituale del tiro dei dadi per scegliere il rex era fondamentale dato che per essere tali bisognava realizzare il punto più alto in una “mano di venere” cioè quando tutti i giocatori lanciano i dadi e questi presentano tutte facce diverse.
Orazio infatti dice a Pompeo Varo invitandolo a pranzo “Da Venere chi fia Re del ber sorseggiato?” Se i dadi invece presentavano tutte facce uguali, la “mano del cane”, l’elezione non era valida e bisognava ricominciare. Nella Roma papalina la passatella si aggiorna e raggiunge la versione che è arrivata fino a noi. Le regole sono facili: devi essere crudele. Con una conta si eleggono capo e sottocapo che decidono per primi a chi passare la coppa, tutti gli invitati bevono tranne uno l’“Ormo”.
Lo scopo del gioco è di lasciare qeust’ ultimo a secco, umiliandolo e insultandolo nel frattempo. Il malcapitato diventa lo zimbello del gruppo , si dice proprio che viene “fatto Ormo”. Perche Ormo? Non ci sono fonti certe per l’origine di questo modo di dire ma pare sia la deformazione romanesca di olmo, l’albero. Noto è infatti che queste povere piante siano destinate con i loro rami a legare e reggere le viti senza mai consumarne il succo.
Oggi un tizio fatto ormo è un fessacchiotto che si fa manipolare e raggirare da tutti. Data la natura cattivissima del gioco spesso si degenerava: si racconta che papa Sisto V preoccupato dalla situazione fuori controllo a causa delle risse scatenate dalle passatelle volle provare il gioco con i suoi cardinali. Fatto ormo più volte si arrabbiò tanto che dovette essere portato via da alcuni servitori.
Il Kottabos o Còttabo
Famosissimo nell’antica Grecia, dove nacque, era il modo meno intellettuale di trascorrere il tempo quando si partecipava a un simposio. Per vincere il bacio della persona amata bisognava fare centro all’interno di un vaso con il fondo del vino rimasto nel calice. Il lancio si dedicava alla persona da cui si voleva il bacio e se si faceva centro, beh, si passava un bel fine serata. Antifonte ce ne descrive una versione con livelli di difficoltà altissimi. Invece di dover fare centro in un vaso si doveva lanciare il vino dentro un piattello in equilibrio precario posto alla sommità di un’asta molto lunga. A volte i vasi galleggiavano dentro delle vasche e lo scopo era di affondarne il più possibile
Il Sumbel
Sumbel o Symbel (in inglese antico) sono i termini che indicano la festa e il banchetto nella tradizione delle popolazioni germaniche. Durante questi eventi si procedeva con delle enormi bevute di gruppo che più che uno avere uno scopo ludico erano veri e propri rituali. In una stanza chiamata “sala dell’idromele” ci si passavano birra e idromele che venivano consumati direttamente dall’interno di un corno di toro. Si discuteva, si ricevevano doni, si recitavano invocazioni, poesie e si vincevano dei premi. Il cibo era completamente escluso da questo tipo di eventi sociali. Si cominciava con tre brindisi, il primo agli dei, il secondo agli eroi, il terzo ai propri cari e agli amici morti in battaglia. Altra pratica tipica in un smubel era il Bragarflull (lett. Il calice del migliore o del capo) che consisteva nel recitare un giuramento prima di buttare tutto giù alla goccia
La coppa della sbornia (the fuddling cup)
Famosissimo nell’inghilterra del XVII secolo consisteva in origine nel raggruppare in maniera molto vicina tre coppe di vino o birra e fare in modo di bere da ognuna senza usare le mani e senza mai farsi cadere addosso nemmeno una goccia di liquido. Il gioco divenne famosissimo e i puzzle di coppe e brocche diventavano sempre più difficili e complicati, venivano aggiunti tubi e buchi per far comunicare i contenitori e dai quali era obbligatorio bere. Più ti sporcavi, più bevevi e a fine serata andavi a casa non solo ubriaco fradicio ma anche completamente lercio .
Il Thuhu
Questo gioco ha origini nell’antica Cina (dove si chiama Tuhu) durante i periodi di guerra come distrazione dei soldati. Dalla Cina arriva presto in Giappone (Toko)e in seguito diventa famoso anche in korea (Tuho).Le regole sono molto semplici: bisogna lanciare una freccia dentro un vaso. Ogni volta che qualcuno faceva centro, quindi la freccia entrava nel vaso, il vincitore costringeva i perdenti a bere, quando le frecce finivano colui che aveva totalizzato il maggior numero di centri faceva inginocchiare tutti gli altri che ancora una volta dovevano bere.
Dai testi antichi è noto che divenne veramente famoso in korea durante il XII secolo sotto la dianstia di Sung. In breve tempo fu eletto a passatempo preferito della nobiltà e per la prima volta fu permesso di partecipare anche alle donne a un tipo di atttività ludico/alcolica e a uno sport, il tiro con l’alrco, a cui normalmente non avevano accesso.