Alessandro Gori in “Lo Sgargabonzi live”: 3 spettacoli al Teatro De’ Servi
Torna a Roma, dal 3 al 5 maggio al Teatro de Servi, Alessandro Gori con tre irriverenti spettacoli targati “Lo Sgargabonzi” di cui due in anteprima nazionale: “Confessioni di una Coppia Scambista al Figlio Morente”, “10 Monologhi sulla Morte” e “10 Monologhi sull’Amore”. Il multiforme performer toscano darà sfogo a tutta la sua creatività con un il suo stile unico e variegato. È difficile infatti incastrare le sue abilità in una sola figura: attore ma anche scrittore, autore, giornalista per Linus e Rolling Stones, blogger.
La sua eccentricità lo ha portato anche ad essere ospite fisso di programmi tv come “Battute” e “Una pezza di Lundini” su Rai2.
Basta leggere queste particolari sinossi preparate da Alessandro Gori per rendersi conto che questi spettacoli possono trovare pochi somiglianze nel panorama comico italiano:
Confessioni di una Coppia Scambista al Figlio Morente (3 Maggio)
“Tragicamente divertente, amaro come una tavoletta di catrame finissimo, tassativamente non consolatorio: il nuovo spettacolo di Alessandro Gori non è più cronaca di un disastro in fieri, ma la constatazione amichevole dopo la bomba al plutonio. Sul filo di racconti inediti o appena tolti dall’involucro, tra tempeste di citochine e i consigli per la casa di Damiano David, insalate russe sepolte e virologi trasognati e amanti del prog, euroconvertitori bluastri e Sandra Mondaini, Gori ci nasconde le bussole e invita nella nebbia definitiva, dove i gelati della nostra infanzia vanno a morire e la conta delle monete rimaste restituisce un totale sempre diverso. Fustigare costumi, a pensarci bene, era solo l’ennesimo esercizio di stile: meglio sedersi a rilucidare il cerchio perfetto di un’esistenza pre- entropia, nel dubbio che già domani non rimanga che un anello di fumo. Scusate il finale un po’ drammatico, oggi è una giornata così”. (Cagliostro Soncini, Vanity Fair)
10 Monologhi sulla Morte (4 maggio)
“Uno spettacolo sul tema del destino ultimo dell’Uomo, per sdrammatizzare quello che ci fa paura, per riflettere di rimbalzo sulla bellezza della vita e del nostro quotidiano esistere, sempre con un occhio al buonumore e alla leggerezza, di fronte al mio pubblico che amo e che rappresenta ai miei occhi, più semplicemente e come gran parte degli uomini, soltanto l’involucro di carne 14¥777 poiché io sono Orgok, Principe del Piacere e del Dolore, Demonio delle Tentazioni, trascinatore del più saldo degli uomini nelle seduzioni dell’avidità, dell’ingordigia e della carnalità. Il mio pasto succulento è la vostra vanagloria, la brama di supremazia e l’ignavia. Io sono il Giostraio del Fato, l’Architetto dei Destini dell’Universo, tessitore di una tela di entropia e manipolazione scivolosa come la seta ma invisibile come l’acquiescenza. Io sono il Signore della Putrefazione, il Masticatore di Sudari, prospero silente nella lordura e nella malattia diffondendo infezione e pestilenza sulla Terra. Io sono il Dio del Sangue, lo Spiccateschi, bramo la morte e la battaglia, mi delizio nella furia, nella carneficina, nel furore e nei massacri. Buonasera.”
10 Monologhi sull’Amore (5 maggio)
“Uno spettacolo inedito, esclusivo e schiettamente tematico, nonché l’evento che chiude con un finale tonitruante la trilogia di date romane, laziali, italiane e tutte le trilogie del mondo pure quelle future, Padrino, Porky’s e berlinese di Bowie comprese. Come novelli Alberoni, percorreremo i madidi gherigli di un sentimento minore per eccellenza dopo il cordoglio e il conforto: l’amore. Del resto l’amore non è altro che il dono più meraviglioso che Dio ci abbia fatto, a volte ci scervelliamo per raggiungere la felicità, senza accorgerci che essa è già accanto a noi, nei gesti più semplici e quotidiani, nel sorriso della tua compagna quando rientri stanco la sera, in un bambino che ti dona un fiore, nei tramonti madreperla di Sumatra con le barche e un lezioso colibrì che vola via o nei vertici della Confartigianato non ne possiamo più. Basta, apriamo gli occhi e cerchiamo di fare qualcosa noi piccoli medi lavoratori del tessile stiamo morendo di burocrazia. Svegliatevi, gente!”
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