Al via il Festival di Cannes: i momenti più scandalosi della storia della Croisette
Dalla sua prima edizione nel 1939, il Festival di Cannes si è trasformato in un appuntamento imperdibile del cinema, riunendo registi, produttori e attori di tutto il mondo. Ma a rendere così appetibile il Festival non sono solo i grandi film che vi vengono mostrati e il numero di star presenti sul tappeto rosso: la Croisette è anche teatro di numerosi scandali e polemiche.
Oggi si teme che il movimento #MeToo possa rovinare la 77esima edizione che inizierà stasera: la rivista Mediapart ha minacciato di divulgare una lista di 10 celebri personaggi tra attori, registi e produttori, accusati di molestie.
Mentre oltralpe cresce la tensione, rivediamo alcuni degli scandali che hanno lasciato il segno nella storia del Festival.
Il dito medio di Quentin Tarantino
Nel 1994, il regista Quentin Tarantino presenta quello che diventerà uno dei suoi film più famosi, “Pulp Fiction“. Riceve la Palma d’Oro e nel discorso di ringraziamento, il regista ammette di essere sorpreso: “Non mi aspettavo di ricevere nulla a qualsiasi festival a Cannes“. Ma viene interrotto da una spettatrice che prende la parola in sala e gli grida che il suo film “è una me*da“, schierandosi a favore del polacco Krysztof Kieslowski, anch’esso in competizione per il premio finale. Senza la minima esitazione, dopo qualche risata imbarazzata, Quentin Tarantino le mostra il dito medio, esprimendo il suo pensiero in modo chiaro e preciso.
“E non siete nemmeno stati condannati per stupro”
Nel 2016, l’apertura della cerimonia della 69esima edizione del Festival è affidata all’attore e comico Laurent Lafitte, che durante il suo discorso, fa una battuta particolarmente mal accolta dal pubblico. Il gelo si abbatte sulla sala quando dice agli artisti: “Fa piacere che siate in Francia perché negli ultimi anni avete girato molto in Europa e non siete nemmeno stati condannati per stupro negli Stati Uniti“. Questa osservazione provoca un malessere generale, poiché fa eco ai casi di stupro in cui Woody Allen e Roman Polanski sono coinvolti da molti anni.
Pialat: “Neanche voi piacete a me”
Nel 1987, il regista francese Maurice Pialat vince la Palma d’Oro per il suo controverso film “Sotto il sole di Satana“. Quando riceve il prestigioso premio, il regista viene fischiato dal pubblico. Nel suo discorso di ringraziamento, non manca di replicare a questa accoglienza controversa con una frase che è rimasta negli annali del Festival: “Se non vi piaccio, posso dirvi che neanche voi piacete a me“.
“È una fantasia di molte donne prostituirsi”
Nel 2013, il regista francese François Ozon presenta il film “Giovane e Bella“, ma crea scandalo per alcune affermazioni sul giornale americano Hollywood Reporter. Dice:
“È una fantasia di molte donne prostituirsi. Questo non significa che lo facciano, ma il fatto di essere pagati per fare sesso è qualcosa che è molto evidente nella sessualità femminile.
Penso che sia così perché la sessualità è complessa. Penso che essere un oggetto sessuale sia qualcosa di molto ovvio, sai, essere desiderato, essere usato. C’è una sorta di passività che le donne stanno cercando.”
Presenterà le sue scuse sul suo account Twitter: “Affermazioni maldestre e mal comprese. Ovviamente non volevo parlare delle donne in generale, solo dei personaggi del mio film.”
Una sconvolta Sophie Marceau
La serie di scandali che coinvolgono Sophie Marceau e il Festival di Cannes inizia nel 1999, quando deve consegnare la Palma d’Oro ai fratelli Dardenne per il loro film “Rosetta“. L’attrice ha trascorso la giornata con dei bambini disabili e nel momento del suo discorso, Sophie Marceau sembra turbata: sbuffa, ride, solleva nervosamente la frangetta e non finisce le frasi mostrandosi spazientita ad un pubblico che a sua volta perde la pazienza. In un monologo discontinuo, sconclusionato e confuso, cerca di spiegare il divario tra il cinema e la vita di questi bambini, ma viene prontamente interrotta dalla madrina del Festival, Kristin Scott Thomas. Qualche giorno dopo, Sophie Marceau si è scusata per il suo atteggiamento.
“Capisco Hitler”: Lars von Trier bandito da Cannes
Il regista danese Lars von Trier arriva sulla Croisette nel 2011 per presentare “Melancholia“, in concorso per la Palma d’Oro. Nel bel mezzo della conferenza stampa, dice: “Ho pensato a lungo di essere ebreo, ero molto contento di essere ebreo (…). Ma ho scoperto che non ero ebreo (…), che ero nazista, perché la mia famiglia era tedesca, il che mi ha fatto piacere. Capisco Hitler. Penso che abbia fatto cose cattive, assolutamente, ma posso immaginarlo seduto nel suo bunker alla fine. Certo, non sono a favore della Seconda Guerra Mondiale, non sono contro gli ebrei. Sono con gli ebrei, certo, ma non troppo… Perché Israele fa davvero schifo. Ok, sono nazista.” Dopo queste parole, il regista viene espulso dal Festival di Cannes il giorno successivo.
Il Festival di Cannes crea scompiglio anche fuori dalle sale e dalle conferenza stampa: il tappeto rosso della Croisette è una delle vetrine più importanti del mondo dello show-biz… che non smette di regalare sorprese.
Isabelle Adjani “capricciosa”: boicottata dai fotografi
Nel 1983, Isabelle Adjani è al Festival di Cannes per il film di Jean Becker: “L’estate assassina“, ma sfortunatamente, quell’anno non si parla di lei per la sua performance in questo lungometraggio. L’attrice si rifiuta di prestarsi al photocall. Di fronte a questo “capriccio”, la reazione dei fotografi non si fa attendere: quando Isabelle Adjani sale le scale, poggiano tutte le loro macchine fotografiche a terra, rifiutando di immortalare questo momento. I fotografi poi voltano letteralmente le spalle a quella che hanno considerato “una diva insopportabile“.
Boicottato dalla polizia
Qualche anno dopo questo gesto sarà ripetuto, non dai fotografi, bensì dalle forze dell’ordine. Nel 1995, Mathieu Kassovitz e la sua équipe presentano “L’odio (La Haine)” al Festival di Cannes, un film definito “anti-polizia“. Così sulla Croisette, i poliziotti presenti per garantire l’ordine e la sicurezza durante l’evento hanno deciso di voltare le spalle all’équipe del film al momento della loro salita delle scale. Ciò non ha però impedito a “L’odio” di ottenere il Premio della regia e lo status di film cult per molti cinefili.
Ai piedi di America Ferrera
Nel 2014, l’attrice America Ferrera (allora conosciuta per il suo ruolo di Ugly Betty) cammina sul red carpet del Festival di Cannes per presentare il film d’animazione “Dragons 2“. Il suo passaggio alla Croisette si fa particolarmente notare a causa di un uomo che si getta ai suoi piedi… letteralmente. Mentre si mette in posa davanti ai fotografi, un ragazzo supera la barriera di sicurezza, si lancia a terra e le afferra la caviglia da dietro, prima di essere portato via dalla sicurezza. America Ferrera si è confidata con “Vulture” su questo particolare incidente: “Non so nemmeno cosa sia successo! Ho sentito qualcosa dietro di me e c’era quest’uomo sotto il mio vestito, poi altri due uomini che lo toglievano! Mi ero preparata a molte cose, ma non a questo. È stata una strana esperienza.“
Julia Roberts per la libertà
Julia Roberts non passa mai inosservata sul red carpet di Cannes. Nel 1999, l’attrice americana presenta il suo film cult “Notting Hill“, mostrando fieramente i peli sotto le ascelle. Julia Roberts rivendica così il diritto delle donne a disporre del proprio corpo come desiderano. Nel 2016, torna al Festival per presentare “Money Monster” al fianco del suo amico George Clooney e sale la famosa scalinata completamente scalza. Questa volta, Julia Roberts reagisce alla polemica sui tacchi, sopraggiunta l’anno precedente, quando a delle donne con scarpe basse è stato vietato l’ingresso in sala con il pretesto che i tacchi alti fossero obbligatori sul tappeto rosso.
Sophie Marceau si mette a nudo
Dopo il suo discorso molto notato nel 1999, Sophie Marceau non passa inosservata quando sale di nuovo le scale di Cannes nel 2006. La bretella del suo abito scivola dalla spalla e l’attrice francese svela il seno agli obiettivi di tutto il mondo. I fotografi immortalano ovviamente il piccolo incidente, diventato una scena cult. Sorpresa anche lei, la Marceau ha preso con leggerezza l’accaduto, mostrando un’espressione più divertita che imbarazzata. Ma le disavventure degli abiti dell’attrice sul tappeto rosso non finiscono qui: nel 2015, mentre sale le scale, la Marceau solleva più volte la gonna con un movimento troppo ampio, rivelando l’intimo. Un po’ di disagio e i commenti sui social network riportano l’attrice al centro delle attenzioni, ma non per la sua bravura.
Accusata per un bacio sulla guancia
L’attrice iraniana Leila Hatami è membro della giuria del Festival di Cannes nel 2014. Sul tappeto, saluta il Presidente del Festival, Gilles Jacob, con i consueti baci sulla guancia. Se quest’azione può sembrare molto innocua – anzi un gesto di buona educazione – in Francia, fa scandalo in Iran. Le autorità nazionali hanno giudicato l’atteggiamento dell’attrice “inappropriato“, perché secondo la legge islamica una donna non può avere contatto fisico con un uomo estraneo alla sua famiglia. “Coloro che partecipano a eventi internazionali dovrebbero tenere conto della credibilità e della castità degli iraniani, per non mostrarne una cattiva immagine. Che sia un’artista o meno, la donna iraniana è il simbolo della castità e dell’innocenza, quindi un tale atteggiamento inappropriato [che ha avuto luogo] di recente al Festival di Cannes non è in linea con i nostri principi religiosi“, ha affermato il Vice Ministro della Cultura iraniano. Leila Hatami ha dovuto pubblicare una lettera di scuse.
Spesso a creare scandalo sono proprio i film in sala. Esaminarli tutti sarebbe un’impresa ardua e rischieremmo una mancanza di oggettività. Basti solo ricordare il disagio creato dall’interminabile fellatio di Chloë Sevigny in “The Brown Bunny” (Vincent Gallo, 2004) e dal violento stupro di Monica Bellucci in “Irréversible” (Gaspard Noé, 2002). Ricordiamo due casi eclatanti ed emblematici.
13 minuti sono troppi
Nel 2019, la proiezione di Mektoub my love: Intermezzo di Abdellatif Kechiche scandalizza il Festival di Cannes per una scena di cunnilin*us di 13 minuti. Sulla Croisette non si parla d’altro: dai numerosi spettatori che lasciano la sala durante la proiezione, ai giornalisti americani che si offendono per il film, all’attrice protagonista Ophélie Bau che fugge dalla proiezione ufficiale e dalla conferenza stampa. Su Canal+ l’attrice spiega che non ha assistito alla proiezione perché “non era d’accordo con ciò che stava per essere proiettato. Beh… non del tutto.” Abdellatif Kechiche risponde accusando la sua agente di aver organizzato una “cospirazione“. Secondo lui, Ophélie Bau non ha “mai, in nessun momento, manifestato il minimo disagio né per la sua nudità né per la dimensione erotica di alcune sequenze“.
Un film nauseante
Tra i film che hanno scandalizzato il Festival di Cannes, merita una menzione d’onore “La Grande Abbuffata” di Marco Ferreri, presentato nel 1973. In questa satira del consumismo, Michel Piccoli, Philippe Noiret, Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi interpretano quattro amici che si riuniscono per un seminario gastronomico, in compagnia di una maestra interpretata da Andréa Ferreol. Una reunion fatta di eccessi che si trasforma in un suicidio collettivo in mezzo agli escrementi. Secondo le cronache dell’epoca, Ingrid Bergman, Presidente della Giuria, si sarebbe sentita nauseata durante la proiezione, così come molti spettatori che hanno lasciato la sala. Questo non impedì al film di vincere il Premio della Critica Internazionale.
Cosa bolle in pentola per questa nuova edizione? Quali scandali e novità ci proporrà il red carpet più amato d’Europa?