Teatro Antigone, arriva la riscrittura di Aiello dell’Aiace di Sofocle
Debutta in prima assoluta al Teatro Antigone di Roma dal 15 al 19 Giugno “Aiace – Essere o non essere” di Gaetano Aiello liberamente ispirato dall’Aiace di Sofocle.
Risultato di un approfondimento eterogeneo, l’opera si afferma come indagine comparata che non solo affonda le mani nella tragedia greca, ma fa di essa un punto di partenza.
Espressione di un contrasto irriducibile tra la pretesa d’eroicità e l’impossibilità di realizzarla, Aiace Telamonio muta le proprie fattezze nelle opere di William Shakespeare, divenendo umanizzato e imperfetto; ancora si tramuta nell’”Aiace” di Ghiannis Ritsos, dove non può più dirsi più eroe ma uomo che dell’eroicità ha perso ogni traccia.
Gli dei non esistono più, non esiste più quell’eroe che di fronte a loro si è macchiato di arroganza.
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Punto di convergenza tra infinite sfaccettature, “Aiace – Essere o non essere” si propone di offrirne la sintesi e la fusione, affermandosi come struggente storia d’amore.
Riscrittura del celebre eroe greco, secondo per valore solo ad Achille, di cui condivide la progenie. Poiché non possiede la medesima matrice divina, è il simbolo di qualità superiori agli uomini mediocri, e per questo viene invidiato, sabotato, e maledetto. Aiace è noto ai più per aver massacrato degli animali ed essersi ucciso per la vergogna, ma è colui che osa ciò che altri nemmeno osano pensare e sfidare gli dei. Archetipo dell’Ingiustizia, Aiace rappresenta per noi la linea di confine che non va superata.
Attraverso un lavoro di ricerca su Shakespeare, Ritsos e Sofocle, prende vita una tragedia dell’ascolto, il declino di un eroe che varca un punto di non ritorno per un torto imperdonabile: perché per Aiace, solo tra gli uomini, la morte è unica compagna fedele, una interlocutrice che può accompagnarlo nel suo viaggio, in cerca di un dialogo assente.