A Palermo nasce “Radici”: una storica cartoleria si trasforma in un piccolo museo della natura
A Palermo, negli storici spazi della cartoleria De Magistris-Bellotti, è nato “Radici”, il piccolo museo della natura. Un luogo di incontro e di studio nel cuore della città per approcciare con leggerezza a temi di grande attualità come la biodiversità, l’ecologia, la biologia e il rispetto per l’ambiente.
Da storica cartoleria a piccolo museo della natura
Il nome “Radici” rimanda a qualcosa di solido e duraturo, che affonda nel terreno e ne trae linfa per germogliare e rinnovarsi ciclicamente. Esattamente ciò che è successo all’antica cartoleria De Magistris-Bellotti, sorta nei primi anni del Novecento in via Gagini 23 a Palermo, costretta a chiudere nel 2012, e adesso rinata sotto altre arricchenti vesti.
Dal 15 ottobre scorso, infatti, lo storico negozio è diventato un piccolo museo della natura che offre al pubblico percorsi didattici e installazioni interattive su temi di grande attualità quali l’ecologia, la biologia, la biodiversità e il rispetto per l’ambiente.
Il progetto porta la firma di quattro donne palermitane, Raffaella Quattrocchi, Irene Mottareale, Caterina Strafalaci e Chicca Cosentino che hanno voluto unire un’opera di riqualificazione urbana a un momento di aggregazione e diffusione culturale. Dichiarano le promotrici: “Radici nasce come centro culturale per la costruzione, la promozione e la divulgazione di un nuovo pensiero ecologico, uno spazio polifunzionale, dedicato a bambine, bambini e adulti, che supera l’idea tradizionale di museo e si evolve per accogliere momenti quotidiani di studio, di lavoro, di gioco o di semplice svago”.
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I pregiati arredi diventano teche espositive
Lo spazio di 250 metri quadrati è stato rinnovato attraverso l’aiuto di valenti professionisti: Mariangela di Domenico ha curato gli allestimenti, Valentina Gottardi e Gaia Cairo le illustrazioni, Aurelio Ciaperoni gli arredi, Giuseppe Zimmardi le installazioni video; infine l’architetto Lorenzo Lo Dato si è occupato di ridisegnare lo spazio, senza snaturare l’assetto originario, ma dando nuove funzionalità e destinazioni d’uso a preziosi complementi d’arredo già esistenti.
Ad esempio 150 cassetti Ducrot – emblema dello stile Liberty siciliano – un tempo ospitanti matite, penne e compassi, sono diventati raffinate teche che mostrano ai visitatori foglie, conchiglie, fossili, alghe. Ogni cassetto è un microcosmo dove ammirare incredibili aspetti della natura in generale, e della macchia mediterranea in particolare.
Il percorso museale tuttavia non si limita alla semplice esposizione, ma invita il pubblico anche all’interazione e all’utilizzo di strumenti scientifici come il microscopio o le stampanti 3D.
Installazioni interattive per scoprire e conoscere la natura
Bambini, ragazzi, ma anche adulti possono, ad esempio, scomporre e ricostruire una mandorla ponendo delle piccole tessere trasparenti a favore di luce; osservare una corteccia al microscopio; studiare un riccio attraverso la stampa 3D; ammirare le lucciole o respirare il profumo della terra bagnata.
Per rendere il viaggio ancora più immersivo alcune stanze ripropongono specifici habitat naturali. Per citarne uno, il vecchio magazzino della cartoleria si è trasformato nella camera lavica di un vulcano; i visitatori hanno la possibilità di accedervi accompagnati dalle suggestive note di un contrabbasso.
Ogni tappa del piccolo museo è un invito a entrare in contatto con l’ambiente attraverso l’azione; se la tecnologia è importante infatti, la gestualità è fondamentale. Ricomporre la tela di un ragno, modificare lo scenario attraverso la “sandbox”, attivare il cinguettio dei volatili, introduce in modo divertente al concetto di sostenibilità. L’uomo non è qualcosa di estraneo all’ambiente, ma è parte integrante di esso e con i suoi interventi piò trasformare ciò che lo circonda, quindi l’esistenza stessa.
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Un accogliente luogo di aggregazione sociale
“Radici” non è solo un museo, ma desidera essere anche luogo di aggregazione. I 250 metri quadrati del locale ospitano, infatti, anche una caffetteria, una libreria e un atelier per effettuare laboratori didattici. Inoltre ciclicamente vengono organizzati eventi che mescolano la scienza con l’arte, la musica e la poesia, quali reading e concerti.
Le quattro fondatrici del resto lavorano costantemente in ambito educativo e sociale. Raffaella Quattrocchi, libraia specializzata in letteratura per l’infanzia, ha lavorato prima alla Fondazione Buttitta e poi al Museo Riso di Palermo; Irene Mottareale possiede una formazione in management e marketing e si occupa di sostegno alla genitorialità; Caterina Strafalci è specializzata in educazione ambientale e lavora nel settore dell’orticoltura urbana; infine Chicca Cosentino, con i suoi studi in psicopedagogia, realizza albi illustrati e allestisce spettacoli teatrali.
Professioniste caparbie che hanno messo la loro esperienza al servizio dei concittadini palermitani sperando che il museo possa mettere “Radici” e diffondere tra i giovani la voglia di costruire un futuro performante ed ecosostenibile. Secondo la loro dichiarazione: “[…] L’idea è quella di aprirci sempre più alle collaborazioni e agli scambi, oltre naturalmente attivare percorsi sociali virtuosi, a partire dall’accogliere qui al museo gli studenti delle scuole appartenenti ai quartieri più in difficoltà“.
Per ottenere maggiori informazioni su Radici, è possibile collegarsi al sito web www.radicipiccolomuseo.it
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