A Loredana Bertè il premio della critica intitolato a sua sorella Mia Martini
La 74esima edizione del Festival di Sanremo volge al termine e vengono già decretati i primi vincitori: Loredana Bertè ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini”.
Il suo brano “Pazza” ha ottenuto ben 54 voti su 119, con un netto distacco dalla seconda Fiorella Mannoia (appena 16 voti), cui fa seguito Diodato (15 voti).
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D’altronde la Bertè sembrava essere la favorita sin dalla prima serata, quando ha ottenuto il primo posto nella classifica redatta esclusivamente dalla sala stampa.
La notizia dunque non sorprende molto ma fa estremamente piacere che il premio intitolato a Mia Martini sia vinto proprio da Loredana Bertè, che dedica ogni momento della sua carriera alla sorella Mimì prematuramente scomparsa nel 1995.
Questo Sanremo è il dodicesimo della regina del rock italiano, che con i suoi inconfondibili capelli blu e l’immancabile coccarda rossa – simbolo della lotta alla violenza sulle donne -, conquista l’Ariston cantando l’amore per se stessa.
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“Pazza” è infatti una dichiarazione di pace con il proprio io: “Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola“. Dopo aver dato ascolto a chi demolisce e poi osanna e perciò essere giunta ad odiarsi “abbastanza“, la voce che canta riprende il controllo sulla propria vita e decide di dedicarsi solo a se stessa. Di accettarsi così com’è e non scusarsi più per il suo modo di amarsi. Finalmente Loredana, ci verrebbe da dire.
Perché “Pazza” è un inno che coinvolge, da cantare a squarciagola, a braccia aperte e il cuore pieno di orgoglio.
Il testo
Sono sempre la ragazza
Che per poco già s’incazza
Amarmi non è facile
Purtroppo io mi conosco
Ok ti capisco
Se anche tu te ne andrai via da me
Col cuore ti ho spremuto come un dentifricio
E nella testa fuochi d’artificio
Adesso vado dritta ad ogni bivio
Va bene sono pazza che c’è, che c’è
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa
Io cammino nella giungla
Con gli stivaletti a punta
E ballo sulle vipere
Non mi fa male la coscienza
E mi faccio una carezza perché non riesco a chiederle
Col cuore ti ho spremuto come un dentifricio
E nella testa fuochi d’artificio
E se in giro è tutto un manicomio
Io sono la più pazza che c’è, che c’è
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa
Scusa se ti ho fatto male
Forse non sono normale, è un forse
Io sono pazza di me, di me
E voglio gridarlo ancora
Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola
E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa
(Fonte foto: Fab!)