A Brescia riapre il Museo del Risorgimento: un emozionante viaggio tra passato e presente
Domenica 29 gennaio 2023 riapre a Brescia il Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”: il percorso espositivo, completamente rinnovato, si articola attraverso reperti, opere d’arte e una nuovissima collezione digitale che consente al pubblico un viaggio di scoperta ed esplorazione.
Un grande progetto di riqualificazione dona nuova vita al museo
L’inaugurazione del Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”, segna l’apertura dell’anno in cui Brescia viene proclamata Capitale Italiana della Cultura 2023. Completamente rinnovata nei contenuti, nell’allestimento e negli spazi, la storica istituzione riapre grazie al contributo del Comune, della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.
Tra i primi in Italia, il museo fu fondato nel 1887 all’interno del Castello della città e venne chiuso nel 2005 per lasciare spazio a esposizioni temporanee. Il progetto di riqualificazione ha interessato sia la struttura del Grande Miglio – edificio nato come deposito delle vettovaglie del Castello e poi trasformato nel tempo in spazio espositivo – sia quello del Piccolo Miglio, ulteriore antico deposito che oggi ospita la biglietteria e il bookshop; al primo piano si trova uno spazio per laboratori e conferenze mentre, al secondo piano, si allestiscono mostre temporanee ed eventi.
La grande novità a livello contenutistico consiste in un approccio fortemente narrativo, volto a una maggiore comprensione degli avvenimenti storici e allo sviluppo dell’historical thinking, ossia la capacità di interpretare le questioni della contemporaneità a partire dalla conoscenza del passato.
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Dal Risorgimento alla contemporaneità
La narrazione inizia dalla fondazione della Repubblica bresciana del 1797, attraversa le Guerre d’indipendenza e approda alle soglie della contemporaneità. Un’attenzione particolare è riservata all’episodio delle Dieci giornate, che conferirono alla città l’appellativo, reso famoso da Aleardo Aleardi e da Giosuè Carducci, di “Leonessa d’Italia”, in virtù dell’eroica resistenza del popolo all’avanzata delle truppe austriache (1849). Il ricco patrimonio che il museo custodisce, composto da tele, cimeli, oggetti e sculture, è il risultato delle donazioni che i cittadini hanno devoluto ai Civici Musei già a partire dalla fine del XIX secolo.
Non mancano tuttavia nuove preziose acquisizioni e un entusiasmante apparato multimediale, orientato soprattutto a coinvolgere i giovani nello studio delle origini della penisola italiana. Tra i nuovi dipinti spicca senz’altro il grande quadro eseguito da Jean Adolphe Beaucé, Il generale Niel sul campo di Medole, del 1861.
I nuovi apparati multimediali invece rendono il pubblico il vero protagonista dell’excursus culturale. Accanto a slideshow esplicativi, a tracce musicali azionabili attraverso sensori di prossimità in determinate aree del museo, a un Atlante Storico del Risorgimento, sei differenti installazioni multimediali, permetteranno ai visitatori di accedere virtualmente nei salotti letterari e politici del primo Ottocento, di rivivere i momenti salienti delle celebri Dieci Giornate, infine di visualizzare la toponomastica dedicata in Italia ai protagonisti del Risorgimento.
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Il percorso espositivo: dalla prima alla quarta sezione
Il percorso espositivo è diviso in otto sezioni che, oltre a ripercorrere cronologicamente le principali vicende del Risorgimento, utilizzano in successione otto concetti chiave: Rivoluzione, Dissenso, Insurrezione, Guerra, Unità, Partecipazione, Mito, Eredità.
- Rivoluzione ripercorre la breve ma intensa parabola della Repubblica bresciana, proclamata nel marzo 1797, che pose fine alla secolare sudditanza di Brescia a Venezia. Tra gli emblemi del periodo troviamo l’Albero della libertà, eretto in piazza della Loggia in sostituzione della colonna marciana. Una posizione centrale nella sezione è dedicata alla figura di Napoleone, di cui è visibile nel percorso il ritratto realizzato da Andrea Appiani.
- Dissenso mostra la vita politica di Brescia sotto la dominazione austriaca. Spettò principalmente alla Carboneria, nel 1820-1821 e poi nel 1830, il compito di guidare i primi moti rivoluzionari dalle coloriture democratiche, repubblicane e indipendentiste. L’opera emblema di questa sezione è il Ritratto di Camillo Ugoni, realizzato dalla pittrice francese Caroline Deby. Il fallimento dei moti carbonari diede lo spunto per nuovi strumenti di lotta, quali l’attività della “Giovine Italia” di Giuseppe Mazzini, di cui è esposto in questa sezione un tricolore.
- Insurrezione racconta le celebri Dieci giornate di Brescia (23 marzo – 1° aprile 1849). I visitatori possono rivivere l’evento storico in un box immersivo, che mescola la produzione iconografica con le narrazioni di vicende individuali di alcuni dei protagonisti, tra i quali il celebre patriota Tito Speri. Valorizzano la sezione anche i quadri di Faustino Joli che propongono gli episodi salienti della battaglia popolare contro le truppe austriache.
- Guerra è incentrata sulla presenza in città di militari stranieri, come gli Zuavi, ritratti nel quadro di Angelo Inganni, ma anche della patriota Felicita Bevilacqua e di sua madre Carolina Santi, che offrirono un contributo fondamentale nell’assistenza ai feriti, in una Brescia trasformata in un grande ospedale a cielo aperto durante le rivolte anti-asburgiche, culminate poi nelle prime due Guerre d’Indipendenza. Emblema della sezione è la monumentale tela di Jean Adolphe Beaucé dedicata alla battaglia di San Martino e Solferino, un dono di Napoleone III al maresciallo Niel.
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Il percorso espositivo: dalla quinta all’ottava sezione
Le ultime quattro sezioni dell’iter espositivo sono incentrate principalmente sulla Spedizione dei Mille e sull’Unità d’Italia. Nello specifico:
- Unità è una sezione caratterizzata dal ritratto che Cesare Campini fece al re Vittorio Emanuele II, giunto a Brescia nel giugno del 1859 con Garibaldi e Napoleone III. Al suo fianco, ci sono i vasi della manifattura di Sèvres, donati da Napoleone III alla città di Brescia in cambio di una copia della Vittoria Alata.
- Partecipazione celebra l’epopea garibaldina e gli ottantasei bresciani che presero parte alla Spedizione dei Mille. La sezione ospita una bandiera garibaldina, un exhibit digitale con le fotografie dei protagonisti, ma soprattutto cimeli, oggetti, accessori, piatti, spille, bottiglie, pipe, ritratti, biografie, raccolte dagli estimatori di Giuseppe Garibaldi. Spicca tra gli altri un prezioso dipinto di Pietro Bouvier che ritrae Anita morente.
- Mito espone il processo di mitizzazione e monumentalizzazione del Risorgimento dopo l’Unità d’Italia. In questo clima, ad esempio, fu organizzata a Torino nel 1884 la prima mostra nazionale sul Risorgimento, con oggetti provenienti da tutta Italia, Brescia compresa. Fu proprio sulla base di questi materiali che tre anni dopo venne fondato il Museo del Risorgimento cittadino.
- Eredità rappresenta l’ultima sezione del percorso espositivo che mostra i simboli della continuità del discorso patriottico, di ispirazione risorgimentale, nel Novecento. Sono esposti, tra gli altri, un busto di Mussolini dello scultore Adolfo Wildt e la bandiera della 122° Brigata Garibaldi. Chiude la sezione, e quindi l’intero percorso del museo, un approfondimento sulla Costituzione italiana, affiancata dalle medaglie che Brescia ha ricevuto per i suoi meriti nel Risorgimento e nella Resistenza.
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L’inaugurazione del museo
Il nuovo Museo del Risorgimento, “Leonessa d’Italia”, rappresenta un ritorno agli antichi fasti della nostra storia patriottica, ma desidera anche gettare un ponte verso il futuro. In quest’ottica i visitatori potranno effettuare anche un walking tour scaricando l’App di visita realizzata da Fondazione Brescia Musei. L’applicazione offrirà infatti un’inedita prospettiva sugli spazi pubblici della città, concentrandosi su epigrafi, vedute e monumenti legati al racconto museale e al Risorgimento.
Il museo sarà inaugurato sabato 28 gennaio alle ore 11,30, alla presenza dell’ospite Stefano Lo Russo, sindaco di Torino. Nel corso del weekend di Open Day, il 28 gennaio e il 29 gennaio, saranno organizzate attività didattiche per i più giovani. Inoltre il Museo sarà visitabile gratuitamente fino al 19 febbraio 2023, con particolare attenzione ai residenti di Brescia che avranno accesso gratuito a tutti i Musei Civici per l’intero anno. Chi volesse ulteriori informazioni può collegarsi al sito web www.bresciamusei.com .
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