9 novembre 1989: la caduta del Muro di Berlino
Il 9 novembre 1989, crollò uno dei muri più famosi della storia.
Il muro di Berlino venne innalzato nel 1961 da parte del governo della Germania dell’Est per impedire la circolazione delle persone nella Germania dell’Ovest ma soprattutto per chiudere definitivamente l’unica frontiera aperta dell’impero sovietico spaccando in due tronconi incomunicabili l’Europa comunista e l’Europa occidentale. La Germania Est sosteneva che si trattasse di un “muro di protezione antifascista” inteso a evitare un’aggressione dall’Ovest.
Fu chiaro sin dall’inizio che questa giustificazione serviva come copertura per il fatto che ai cittadini della Germania Est doveva essere impedito di entrare a Berlino Ovest e di conseguenza nella Germania Ovest. In effetti la DDR soffriva di una fuga in massa di professionisti e lavoratori specializzati che si spostavano all’ovest, per non parlare delle diserzioni dall’esercito. Forte l’impatto sociale e culturale della costruzione del “Berlin Mauer” che ha diviso per oltre vent’anni la città tedesca e anche l’Europa intera. Il suo crollo rappresentò un momento di rottura e di riconoscimento di una libertà che per molti anni era stata utopica.
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Nell’ottobre del 1989 si insediò il nuovo leader della DDR Egon Krenz che insieme al governo decise di concedere ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest. Il primo Ministro della Propaganda Schabowski ebbe il compito di darne la notizia, ma dato che quando venne presa questa decisione si trovava ancora in vacanza, non era a conoscenza di tutti i dettagli.
Il 9 novembre durante una conferenza stampa il Ministro fu messo a conoscenza del fatto che il Polituburo della SED aveva deciso che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un permesso ma non sapeva come avrebbe dovuto comunicare tale notizia.
Considerato che il provvedimento era stato preso da poco, sarebbe dovuto entrare in vigore nei giorni successivi. Il giornalista ANSA, Riccardo Ehrman, chiese a questo punto da quando sarebbero entrate in vigore le nuove regole di viaggio e Schabowski non avendo un’idea precisa disse:
“Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente”.
Impossibile dimenticare le immagini di quella sera di trentatrè anni fa, riportate dai canali televisivi di tutto il mondo. Decine di migliaia di persone si riversarono per strada per superare e abbattere quella barriera (lunga 156 km, alta 3,6 metri) che per molto tempo aveva tenuto lontano affetti, famiglie e relazioni umane.
Il 9 novembre è quindi considerata la data della caduta festeggiata l’anno seguente, il 21 luglio 1990 con il mega concerto di Roger Waters con l’esecuzione di “The Wall” dal vivo. Il 18 marzo dell’anno successivo furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca.
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Esse produssero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello Stato che rappresentavano. La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990 (questa è la data designata per il “Giorno della riunificazione”), quando i cinque Länder già esistenti nel territorio della Repubblica Democratica Tedesca, ma aboliti e trasformati in province (Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia) si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica Federale Tedesca (Ex Germania Ovest).