“50 Special” compie 25 anni: una giornata all’insegna della nostalgia con Cremonini
“Vespe truccate, anni Sessanta“: bastano queste quattro parole, inesorabilmente cantate con un ritmo indimenticabile, a suscitare un sorriso di dolceamara nostalgia e far brillare gli occhi degli italiani. “50 Special” dei Lùnapop ha compiuto un quarto di secolo.
Venticinque anni dopo, un misto di adrenalina e nostalgia accompagna il ricordo di quello che è stato un fenomeno breve ma intenso, destinato a lasciare un ricordo indelebile ad un’intera generazione. I Lùnapop, il gruppo di cinque ragazzi bolognesi formato da Cesare Cremonini, Gabriele Galassi, Alessandro De Simone, Michele Giuliani e Nicola “Ballo” Balestri, sono durati dal 1999 al 2001 ed hanno registrato un solo album in studio. Ma in due anni hanno fatto ballare e cantare a squarciagola, ma anche commuovere ed emozionare l’Italia.
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“50 Special” esce in radio il 27 maggio 1999, ma allora nessuno nel mondo della musica sa chi sia a cantarla e soprattutto da dove venga questa canzone così apparentemente insignificante, ma capace di attirare l’attenzione di chiunque all’ascolto e presto rompere le regole della discografica italiana. Al microfono un certo Cesare, studente bolognese agli albori della sua carriera che deve ancora affrontare la maturità, ancora lungi dal diventare Cesare Cremonini, il cantautore dei sentimenti umani tra i più amati in Italia, che per anni scriverà brani senza tempo, conquistando intere generazioni e sempre sfidando se stesso.
Alle spalle dei Lùnapop non c’è però nessuna major discografica: è infatti la Universo, una piccola etichetta indipendente di Roma, a pubblicare il disco che suona brit-pop ma non ha le chitarre distorte. Nessun grande nome dunque, nessun produttore famoso. Solo un’incontenibile voglia di libertà e il bisogno di cantarla. Di gridarla a squarciagola controvento, a bordo di una Vespa.
Oggi, venticinque anni dopo, “50 Special” resta un inno generazionale: basta leggere gli innumerevoli commenti degli utenti, non esclusivamente fan di Cremonini, che sui social condividono i propri ricordi legati all’acquisto del disco, in quell’estate italiana che rivendicava l’energia dei giovani e la voglia di futuro godendosi deliberatamente il presente. Forse anche per questo “50 Special“, ai concerti, non è mai stata cantata ma è sempre stata urlata, come a volersi riprendere un tempo che corre veloce.
“Ho sempre pensato che il segreto della canzone” – rivelerà anni dopo Cesare Cremonini – “si nascondesse nelle prime quattro parole. Nell’assenza dell’articolo a introdurle. “Vespe truccate/anni sessanta”. Erano i versi di una nuova generazione che andava dritta al punto, in volo fin dalla prima battuta, come accendere la telecamera in una scena già in movimento, una porta che si apre sulla pista piena di una festa. Per questo il pubblico ai concerti non la canta, la grida, facendo rimbalzare in bocca quelle parole che hanno il profumo del rock’n’roll della fine degli anni 50“.
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Per celebrare questo importante anniversario i social e mass media sono stati invasi di nuovo da quella sprizzante energia. A partire dalle Radio italiane e dai social network collegati hanno ritrasmesso la canzone nell’arco della mattinata, fino alla condivisione dei ricordi via social. Lo stesso Cesare Cremonini ha ripostato nelle sue stories Instagram il ricordo di alcuni colleghi e nomi noti nello showbiz.
Un’ondata di nostalgia
“Estate ‘99. Bei tempi. Potevo ancora permettermi di passare l’estate a Riccione col pretesto di fare la radio“, ricorda Linus che racconta: “Qualche mese prima avevo presentato a San Marino un festival per esordienti, e avevano vinto 5 adolescenti bolognesi in odore di maturità. Quando il loro ufficio stampa mi scrive che invece che studiare avevano inciso un singolo la mia parte paterna si intenerisce e li invita in studio. Loro si precipitano come farebbero 5 volpi con un pollaio e il resto è storia“.
Scrive invece Gino Castaldo a proposito dei produttori dell’epoca: “50 Special semplicemente non la videro arrivare, la discografia se ne accorse quando era troppo tardi. Fu lei, la canzone, a comandare, a rendersi necessaria, erano cinque bambini rock’n’roll che ebbero in mano per un istante l’energia del tempo“.
Una sincera e apprezzatissima dedica arriva invece da un collega di Cremonini. Lorenzo Jovanotti afferma: “La ascoltai alla radio e venni travolto subito dalla perfezione pop di quello che stava uscendo dalle casse della macchina. Una gioiosa invidia invase il mio animo, perché quella era la canzone che avrei voluto fare io. Freschezza, immagini precise, novità, e quel velo di nostalgia che hanno le grandi canzoni allegre che restano per sempre. È tutto semplicemente perfetto in quella canzone, un miracolo pop, evento rarissimo, 50 Special è un capolavoro che non ha bisogno del tempo per diventare un classico perché era un classico già al primo ascolto. Un piccolo big bang che ha generato l’universo Cesare Cremonini, che da quel momento non ha mai più smesso di espandersi in ogni direzione”.
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Le parole di Cesare Cremonini
“Oggi compio 25 anni. Questa mattina tutte le radio e i network italiani passeranno #50Special per festeggiare un ricordo unico della musica italiana. Grazie a tutti. ❤️🎂
Il 27 maggio 1999, a un passo dal nuovo millennio, l’Italia si sveglia ancora senza lo smart-phone appoggiato sul comodino del letto. Internet si sta diffondendo lentamente nelle nostre case ma Facebook è soltanto un gioco di ruolo tra gli universitari di Harvard. I social network sono lontani a venire. Le persone osservano il mondo dalla finestra di casa o leggendo libri, magazine e giornali. Siamo nel momento perfetto, in bilico sulla fune, a cavallo fra due epoche. L’euro, nato il primo di gennaio di quell’anno, non ha ancora mandato in pensione la lira mentre Michael Jordan gioca la sua ultima partita di basket. Leonardo Di Caprio è appena diventato una star planetaria quando Valentino Rossi vince il suo secondo titolo di campione del mondo nella classe 250. Roberto Benigni dice al mondo intero che “La vita è bella” e un po’ sembra vero perché anche dal punto di vista politico si guarda al futuro. Il governo di Israele e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina hanno firmato storici accordi e negoziati di pace. Ed è proprio in quei giorni che, nei negozi di dischi che sono ancora il punto di ritrovo di milioni di giovani del pianeta, esce una nuova canzone di una band di cinque scalmanati ragazzi emiliani che farà da colonna sonora all’estate italiana di un’intera generazione. Il suo titolo è “50 Special”, la canta un giovanissimo studente del liceo scientifico Albert Sabin di Bologna e parla dei colli bolognesi e di una vespa che ti toglie i problemi. Ce”