La Municipàl: da ascoltare per resistere alle mode
Intervista a cura di Michela Moramarco
“Per resistere alle mode” è il nuovo percorso artistico de La Municipàl. Non a caso il progetto musicale guidato da Carmine Tundo ha optato per un’inusuale pubblicazione discografica, caratterizzata da 5 doppi singoli in digitale e in vinile da 45 giri a tiratura limitata.
Dopo “Quando crollerà il governo/Fuoriposto” e “Canzone d’addio/Che cosa me ne faccio di noi” possiamo ascoltare il nuovo doppio singolo “L’orsa maggiore/Al diavolo”.
La Municipàl ci racconta il suono de “L’Orsa Maggiore”
Come tutti i brani dei fratelli Tundo, anche “L’orsa maggiore” racconta una storia. Stavolta è una storia che pare inseguirci, come qualcosa che non vuole essere proprio dimenticata. Questa trama è come un filo rosso che intreccia perfettamente linea melodica e arrangiamento. Si tratta di una storia passata, ripercorsa a suon di ricordi. Tra amori iniziati e finiti allo stesso modo: all’improvviso. Lasciando quella sensazione di nodo in gola, tanto cara alla scrittura de la Municipàl.
Il nuovo doppio singolo della band pugliese è un viaggio galattico, nei propri sogni. Magari quelli che si fanno dopo essersi addormentati con in sottofondo Paolo Fox. In una notte di fine estate, quando è ora di partire ma anche di lasciar andare, ricordi, impressioni, persone.
Il brano può essere raccontato per immagini. Una festa, un bicchiere di troppo, un addio. Insomma, uno stato d’animo riassumibile così:
“… e ho deciso che stanotte non ti penserò, che parlerò del più e del meno con il diavolo, in mezzo a tutto quel rumore…”
“L’orsa maggiore” lascia elegantemente il posto “Al Diavolo”. Un brano energico, irriverente. Una dedica liberatoria, per mandare via rancore, rabbia e tutto quello che si era trattenuto. Per paura, forse.
Ancora una volta La Municipàl ci stupisce, proponendo un doppio singolo senza dubbio forte e con un apprezzabile velo di vulnerabilità.
Ne abbiamo parlato con l’anima del progetto La Municipàl, Carmine Tundo.
Ciao, grazie per la disponibilità!
Il progetto “Per resistere alle mode” si potrebbe definire come viaggio interiore. Come ogni viaggio richiede un bagaglio. Mi diresti gli elementi che hanno caratterizzato il bagaglio di questo percorso interiore, suppongo in continua evoluzione?
Sicuramente è un percorso interiore che parte dall’accettazione di sé stessi. È un po’ il proseguimento del percorso portato avanti con bellissimi difetti. È un percorso che mi ha portato a capire di stare bene anche se fuori moda. È il disco che mi andava di fare, senza piegarmi ai suoni del momento o al modo di fare musica di questi anni. L’idea del doppio singolo in vinile rappresenta l’unione di scrittura e produzione che vanno nella stessa direzione.
I doppi singoli de La Municipàl ci raccontano storie collegate fra loro, a tal punto che anche a livello sonoro si percepisce una sorta di continuità. Si potrebbe parlare di storytelling emozionale. Come siete arrivati a questa scelta di stile ben definita?
Dunque, dal momento in cui mi sono reso conto che un brano era un po’ riduttivo per raccontare una determinata storia, sto cercando di raccontarla come se fossero diversi capitoli di un libro. Questo mi permette di ricreare diverse atmosfere ma anche di collegare i brani dal punto di vista sonoro e di tematiche. mi sto divertendo molto, il mio fine ultimo è di avere un disco fluido nei suoni.
Ma in questi doppi singoli quanto è forte la componente autobiografica?
È totale. Soprattutto negli ultimi due dischi, ho cercato di essere quanto più sincero possibile. Di questo ci sono i pro e i contro. Ti ritrovi a raccontare fatti privati citando anche nomi reali, di persone, luoghi… Fa parte del gioco, è anche divertente.
La Municipàl riparte coi live
Com’è stato l’impatto con la dimensione live, dunque col pubblico, in piena estate post lockdown?
È stato molto strano. Il concerto è stato con i posti a sedere, con le mascherine. Alienante nei primi minuti. Dopo un po’ ci siamo riscaldati ed è stato comunque un buon modo per ripartire, sperando che tutto possa risolversi.
Grazie!
Grazie a voi!
Fonte: Ufficio Stampa Big Time