Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 4 al 9 marzo

Quella ai nastri di partenza stasera è una settimana ricchissima di prime e di debutti per gli appassionati di teatro che gravitano su Roma. Pronti a fare la scelta migliore. Ecco i nostri soliti consigli.
Una delle coppie padre-figlio più amate dello spettacolo italiano per l’esordio capolavoro del compianto Annibale Ruccello: dal 5 al 9 marzo, all’India, vietato perdere “Le cinque rose di Jennifer”, con Geppy e Lorenzo Gleijeses nei panni di Jennifer e Anna, i due travestiti napoletani sempre in bilico tra dolcezza e violenza in una storia sì di profonda emarginazione ma anche di grandi slanci emotivi.
E da non mancare neanche all’Argentina, dove da stasera al 16 marzo, Luca Barbareschi, insieme a Chiara Noschese (anche regista) e Simone Colombari, è impegnato in “November” l’affilatissima e cinica commedia del premio Pulitzer David Mamet, nei panni di un presidente degli Stati Uniti giunto alla fine del suo mandato e, apparentemente, senza nessuna possibilità di poter riconquistare la Casa Bianca.
Leggi anche: Parole&Suoni, Lucio Dalla e Omero: il viaggio verso Itaca dei “poveri cristi”
Appuntamento notevole anche alla Sala Umberto, dove, sempre con la medesima programmazione, c’è la prima nazionale di “L’uomo dei sogni”, scritto e diretto dal bravo Giampiero Rappa, una commedia divertente e surreale nella quale un conosciuto disegnatore di fumetti si ritira improvvisamente dal mondo del disegno per sprofondare in una sorta di delirio solipsistico e notturno dal quale (forse) verrà riscosso dall’improvviso arrivo di sua figlia, una giovane montatrice di cinema. Con Andrea Di Casa, Elisa D’Eusanio, Elisabetta Mazzullo e Nicola Pannelli.
Al Quirino, dal 4 al 9 marzo, Irene Pivetti ne “L’inferiorità mentale della donna. Un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole” di Giovanna Gra, è una moderna Mary Shelley che ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, come l’unico, vero orrorifico Frankenstein della storia moderna sia la donna.
Stesse date al Vascello per uno dei capisaldi della tragedia di ogni tempo, “Edipo Re” di Sofocle, uno dei simboli universali dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, colpa e fato. La versione (tradotta da Fabrizio Sinisi) è adattata e diretta da Andrea De Rosa. Sul palco, tra gli altri, Francesca Cutolo e Roberto Latini.
Ultima alzata di sipario sempre il 9 marzo al Roma per “…Fino alle stelle! Scalata in musica dello Stivale”, la divertente commedia musicale (e romantica) firmata da Agnese Fallongo, in scena ovviamente con Tiziano Caputo, che tornano a farci sognare con la commovente storia d’amore tra Maria e il cantastorie Tonino, impegnati a conquistare l’Italia (e non solo) con la loro passione per le sette note.
Dal 5 al 16 marzo, all’Ambra Jovinelli, Giovanni Esposito è un delinquente pasticcione e imbranato coinvolto in una serie di tragicomiche disavventure in “Benvenuti in casa Esposito” una commedia scritta (insieme a Pino Imperatore e Paolo Caiazzo) e diretta da Alessandro Siani piena di dialoghi esilaranti e, nello stesso tempo, di messaggi dal grande valore etico.
Leggi anche: “No Other Land”: il miglior documentario agli Oscar 2025 torna al cinema
Dal 6 al 9 marzo all’Argot, Filippo Gili si cimenta con una originale rivisitazione del “Macbeth” di Shakespeare.
Ancora da stasera al 9, al Vittoria, Max Pisu, Nino Formicola e Giancarlo Ratti recitano nella divertente commedia gialla “Forbici&Follia” di Paul Pörtner, in cui il confortante trantran quotidiano di un salone da coiffeur viene improvvisamente interrotto dal misterioso omicidio della vecchia pianista (e proprietaria dell’edificio in cui il salone è sito) che abita al piano di sopra. Chi sarà il colpevole?
Due repliche, il 5 e il 6 marzo al Tor Bella Monaca, per “Fiori d’acciaio”, diretto da Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, ispirato al celebre film diretto da Herbert Ross che racconta la storia di profondo affetto e amicizia che lega sei donne dall’età e dai caratteri completamente diverse che si ritrovano a confrontarsi, tra pettegolezzi e alti e bassi della vita, in un salone di bellezza.
Dal 6 al 9 marzo, a Spazio Diamante (Sala Black), largo a “Overload” (Premio Ubu “Spettacolo dell’anno 2018) di Daniele Villa, una profonda riflessione sulla cosiddetta “ecologia dell’attenzione”, che, cogliendo il famoso e compianto scrittore americano David Foster Wallace nell’atto di pronunciare un discorso particolare bisognoso dell’interazione del pubblico per essere capito, ci fa capire quanto mai sia necessario ai giorni nostri saper decodificare correttamente l’enormità degli impulsi al quale il mondo contemporaneo ci sottopone. Il concept e la regia sono di Tributo a Faber.
Dal 7 al 9 marzo, Emanuele Salce, dopo tre anni e il grande successo ottenuto ai tempi, torna all’OFF/OFF con “Diario di un inadeguato ovvero Mumble Mumble atto III”, uno spettacolo autobiografico che vede lo stesso Salce impegnato sul palcoscenico in una lunga, impudica confessione di sé sospesa tra verità e finzione, tra ironia e straniamento. Sempre nel teatro di via Giulia 20, dal 4 al 6 marzo c’è “Pietro Orlandi, fratello” scritto da Giovanni Franci e interpretato da Valerio Di Benedetto, un racconto della toccante battaglia alla ricerca della verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela sostenuta in 40 anni da Pietro Orlandi.
Un conflitto familiare, un’improvvisa crepa sentimentale, la malattia, le difficoltà economiche: sono solo alcuni degli episodi che la vita può metterci davanti sbriciolando certe “facciate” che abbiamo faticosamente provato a costruire: è di questa provvisorietà che parla “INvioLATA” di Teresa Cecere e David Marzi, allo Spazio dal 7 al 9 marzo.
Al Belli prosegue la rassegna “Expo – Teatro Italiano Contemporaneo. Rassegna diffusa di drammaturgia italiana”: dal 4 al 6 marzo è in programma “Contagio”, scritto da Enzo Ferrari, nel quale tre persone di tre diverse posizioni ideologiche vengono rinchiuse in una sorta di prigione mentre fuori, nel mondo, ha preso piede una grave epidemia che permette di trasmettere da una persona all’altra convinzioni politiche, religiose e altri ideali semplicemente parlandone.
Al Degli Audaci, dal 6 al 23 marzo c’è un grande classico degli anni ’80, “Rumori fuori scena” di Michael Frayn, l’esilarante commedia metateatrale che racconta le strampalate vicende di una compagnia di attori. La regia è di Flavio De Paola.
All’Altrove Teatro Studio dal 7 al 9 marzo c’è “Cosa potrebbe andare storto”, una commedia scritta e diretta da Giorgio Latini, nella quale due improbabili ladri tentano un furto in una banca ma poi sono costretti a barricarcisi dentro con due ostaggi dopo che qualcosa è andato storto.
Ultima segnalazione per il debutto all’Hamlet (6-9 marzo) di “Quintopiano” una storia di follia scritta e diretta da Mariella Pizziconi nella quale si scatena una faida senza esclusione di colpi e di colpi di scena tra due famiglie vicine di casa