“Il sorriso di Shoko”, il debutto letterario dell’autrice coreana Choi Eunyoung
Choi Eunyoung è considerata una delle voci letterarie più promettenti della sua generazione. Il sorriso di Shoko, sua opera d’esordio, è un coming of age corale che dipinge ritratti intimi della vita di giovani donne in Corea del Sud. Uno studio microscopico, profondissimo ma allo stesso tempo rarefatto, che indaga la scoperta del dolore, della delusione e delle emozioni contraddittorie della giovinezza. Con uno stile dal ritmo ammaliante e ipnotico, che ricorda la Banana Yoshimoto degli esordi, Choi Eunyoung dichiara che “proprio come alcune persone nascono con occhi o stomaco più deboli, alcune persone hanno menti particolarmente fragili. Voglio aprire umilmente le mie orecchie al dolore insondabile degli altri”.
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Una ragazza coreana e una ragazza giapponese si incontrano grazie a un programma di scambio culturale ai tempi del liceo. Soyu e Shoko non hanno niente in comune, eppure un filo sottile come il sorriso enigmatico di Shoko le terrà unite per molti anni. Una studentessa coreana di geologia e un giovane veterinario keniota si conoscono in un monastero francese, mentre sono alla ricerca di se stessi. L’amore tra sorellastre viene irrimediabilmente compromesso dopo che il marito di una delle due, Soonae, viene accusato di aver collaborato con la Corea del Nord.
(1984) si è guadagnata il plauso della critica e del pubblico per le sue toccanti riflessioni sulle relazioni umane e per aver dato voce, con i suoi personaggi, alle categorie più sottorappresentate della società coreana: donne, persone queer e vittime della violenza di Stato. Il sorriso di Shoko è stato il suo debutto letterario, vincitore di numerosi premi come il Writers’ World Award for New Writers, l’Heo Kyun Literary Award e il Kim Jun-seong Literary Award, ed è stato scelto come miglior titolo di narrativa dell’anno da 50 romanzieri coreani.