Recensione. “Dream Productions”, un viaggio cinematico tra sogni e realtà
“Dream Productions” è una miniserie animata di quattro episodi prodotta da Pixar Animation Studios e disponibile su Disney+.
Creata da Mike Jones (già cosceneggiatore di Luca e Soul), la serie si colloca temporalmente tra gli eventi di “Inside Out” (2015) e “Inside Out 2” (2024), esplorando l’affascinante mondo della produzione dei sogni all’interno della mente della (non più tanto) piccola Riley.
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La trama segue Paula Persimmon, un’acclamata regista di sogni (doppiata nella versione originale da Paula Pell e in italiano da Emanuela Baroni), le cui idee su unicorni, giochi e giganteschi gelati, iniziano a risultare antiquate rendendo i “suoi” sogni ancorati all’infanzia ormai passata. La regista viene dunque affiancata a Kenny “Xeni” Dewberry, un ambizioso e compiaciuto regista di sogni ad occhi aperti, doppiato da David Chevalier, alle prime prese con l’intricatissimo mondo dei sogni notturni che vorrebbe rivoluzionare con un’innovazione distruttrice. La loro missione è creare sogni più complessi per una Riley in fase preadolescenziale, riflettendo le sue emozioni e le sfide della crescita, secondo le indicazioni di Gioia e i suoi “colleghi” che richiedono un’elaborazione extra per i ricordi di una Riley che cresce ogni giorno sotto i loro occhi.
La dinamica tra Paula e Xeni costituisce uno dei pilastri centrali della serie, arricchita dal viaggio personale di Janelle (doppiata in originale da Ally Maki), la brillante assistente di Paula che aspira a ottenere una promozione e la possibilità di diventare la regista dei sogni di Riley. Se Paula incarna la figura della veterana pragmatica temprata dalle sfide della produzione, mentre Xeni è il sognatore incallito ricco di idee stravaganti ma spesso poco pratiche, Janelle rappresenta il ponte tra i due: giovane e aperta al cambiamento, è perfettamente in sintonia con i sogni in evoluzione di Riley, ormai prossima all’adolescenza. L’interazione tra queste tre forze opposte genera momenti di irresistibile comicità, trasformandosi al tempo stesso in una metafora profonda del conflitto tra creatività e realismo, tra tradizione e innovazione, un tema universale che trova eco non solo nel mondo del cinema, ma anche nella vita di tutti i giorni.
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Con appena quattro episodi (dalla durata compresa tra i 20 e i 27 minuti, per un totale di circa 82 minuti – quasi un unico film) “Dream Productions” lascia lo spettatore con un’istintiva voglia di ricominciare da capo o di saperne ancora di più. Come ogni prodotto Disney/Pixar, anche questa miniserie riesce a bilanciare perfettamente comicità ed emotività: a quella profondità e leggerezza narrativa cui già Inside Out ci aveva abituati sul grande schermo si aggiunge qualcosa in più.
“Dream Productions” è infatti un’arguta riflessione sul mondo del cinema: se da un lato risulta una critica tagliente alle logiche industriali degli studios e al conflitto costante tra esigenze produttive e libertà creativa, dall’altro la miniserie è un vero e proprio elogio del cinema come forma d’arte, per cui gli script possono trasformarsi in vere e proprie gabbie. Già molti capisaldi del cinema avevano teorizzato il concetto del cinema come sogno: si pensi ad Akira Kurosawa (Ran) o Andrej Tarkovskij (Solaris), ma anche ad Ingmar Bergman (Fanny e Alexander) e inevitabilmente anche a Federico Fellini (8½). A questo la nuova serie Disney/Pixar aggiunge un’altra profonda verità: come a sua volta il sogno – a occhi aperti o chiusi – possa essere necessario per comprendere appieno il mondo intorno e noi stessi.
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La serie adotta uno stile mockumentary, offrendo una satira del mondo cinematografico hollywoodiano attraverso le dinamiche dello studio dei sogni nella mente di Riley.
“Dream Productions” è stata accolta positivamente, con un punteggio del 75% su Rotten Tomatoes e una valutazione di 67 su 100 su Metacritic, indicando recensioni generalmente favorevoli. Inoltre, ha registrato 5,6 milioni di visualizzazioni nei primi cinque giorni dal suo debutto, segnando un record per una serie animata su Disney+ dal 2021.
In sintesi, “Dream Productions” è una miniserie che combina umorismo, inventiva e una satira sottile dell’industria cinematografica, offrendo un’esperienza coinvolgente sia per gli appassionati di cinema che per i curiosi.
Se non vi abbiamo ancora convinti, ecco il trailer ufficiale per avere un assaggio della serie: