Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 3 all’8 dicembre
Una nuova settimana a teatro è ai blocchi di partenza e, prima che lo start venga sparato, ecco i nostri soliti consigli del martedì per affrontarla al meglio.
Meno tre, meno due, meno uno…
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Da stasera all’8 dicembre, al Teatro Quirino, Simone Cristicchi, dopo il successo di “Happy next” torna con un nuovo, affascinante progetto dedicato a San Francesco, “Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli”, nel quale la figura del “Santo di tutti” viene indagata tra riflessioni, domande e canzoni inedite (firmate dallo stesso Cristicchi e dalla cantautrice Amara), ponendo l’attenzione sulla sua ricchissima filosofia di vita e sulla straordinaria attualità del suo messaggio ai giorni nostri.
Dal 6 al 15 dicembre, all’India, è in cartellone “Tre Sorelle” di Čechov nella versione della Muta Imago, diretta da Claudia Sorace e interpretata da Federica Dordei, Monica Piseddu e Arianna Pozzoli, tre voci di uno stesso corpo in evoluzione e involuzione su una immaginaria e fluttuante linea temporale.
Stesse date al Teatro Vascello per l’altro classico cechoviano “Il giardino dei ciliegi” diretto da Leonardo Lidi, terza ed ultima tappa del progetto dedicato al maestro di Taganrog e cominciato nell’immediato post pandemia con “Il Gabbiano”.
Da stasera al 22 dicembre, torna alla Sala Umberto Carlo Buccirosso, interprete e regista del suo “L’erba del vicino è sempre più verde”, in cui un funzionario di banca in crisi con la moglie e con se stesso, si trova a dover fare i conti, nella sua spasmodica ricerca di libertà e di nuove esperienze, con la sindrome di sopravvalutazione di tutto ciò che è diverso da lui.
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Dal 5 all’8 dicembre, all’Argot Studio, “Interno Abbado” di Andrea Barraco, con Giandomenico Cupaiuolo, nel quale in un giorno qualsiasi, senza alcun segno premonitore, la quotidianità e il naturale scorrere del tempo nella vita di una donna (Rosa Abbado, appunto), esplodono trascinandola in un particolare vortice emotivo.
Da stasera al 15 dicembre, al Vittoria, “Stand up family”, dove uno standupper neofita che intrattiene il suo pubblico raccontando le proprie vicende familiari con ironia provoca la reazione irata della madre e poi del padre. Una commedia brillante e metateatrale sulla famiglia e sul destino della comicità firmata e diretta da Chiara Bonome.
Stesse repliche al Teatro De’ Servi per “Uscirò dalla tua vita in taxi. Bugie e stravaganti verità” di K. Waterhouse e W.Hall, in cui bugie e stravaganti verità coniugali si mescolano in un una commedia brillante dotata della classica, pungente ironia inglese.
Dal 5 all’8 dicembre, al Basilica, la compagnia Labirion O.T. presenta “Gassa d’amante”, da un’idea di Sofia Guidi, uno spettacolo che attraverso una messa in scena affascinante, si interroga su cosa siano diventate libertà e bellezza nel mondo di oggi.
Stesse date a Lo Spazio per “A questo poi ci pensiamo” di Mattia Torre (con la supervisione di Alessandro Cecchini), uno spettacolo composto da diversi monologhi ed estratti dall’ultimo libro del compianto drammaturgo romano, attraverso i quali possiamo riflettere su diversi aspetti della nostra quotidianità, dal problema del traffico al peso della politica, dalla paura individuale alla difficoltà dei rapporti di coppia.
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Una radiografia puntuale di uno spaccato della società contemporanea in cui falsi miraggi, luoghi comuni e miseria morale e culturale possono creare “mostri”, se, come avviene per la protagonista senza nome di “Volevo vedere il cielo” (firmato da Massimo Carlotto), si ripongono troppe aspettative nei confronti del destino dei propri figli. Dal 5 al 7 dicembre al Teatro Tor Bella Monaca, con Miana Merisi.
Consueto doppio appuntamento settimanale allo Spazio Diamante: dal 5 al 7 dicembre, “A fari spenti”, di Solange Tonnini, Alessandro Sigalot e Gianni Cardillo, in cui quattro amici ormai diventati adulti si rivedono dopo diversi anni e sono costretti a fare i conti con se stessi e con il loro rapporto; l’8 invece Daniele Vagnozzi interpreta il suo “Tutti bene ma non benissimo”, un monologo comico e poetico sul rocambolesco rapporto tra giovani e psicoterapia.
Da stasera all’8 dicembre, all’Off/Off, Giuseppe Maggio e Denise Tantucci sono i protagonisti di “L’amore è come un brodo di giuggiole” nei panni di due giovani con un temperamento e un’estrazione sociale molto diversi tra loro che si incontrano e si scoprono in un continuo confronto che piano piano li porta realmente a conoscersi. Scritto e diretto da Tommaso Agnese.
Dal 6 all’8 dicembre, infine, all’Altrove Teatro Studio, “A little gossip never killed nobody”, in cui tre operaie (Giulia Gallone, Ottavia Orticello e Chiara Arrigoni) diventano amiche e scoprono di avere il potere di poter cambiare la loro realtà nel proprio posto di lavoro e non solo.