Sulmona International Film Festival, cioè un’oasi di arte cinematografica
È appena terminato, eppure si guarda già all’anno prossimo, a una nuova edizione ancora più ricca di qualità, ospiti e attività da offrire a pubblico e addetti ai lavori. Il 42esimo Sulmona International Film Festival, andato in scena dal 6 al 9 novembre nella cittadina della Valle Peligna in Abruzzo è stata un successo di partecipazione e critica, a testimonianza della bontà del percorso virtuoso intrapreso dal Sulmonacinema Aps, guidata dal presidente Marco Maiorano, e dal direttore artistico della manifestazione, Carlo Liberatore. Entrambi schivi, riservati e lontano dalle luci della ribalta, sono coautori di una struttura organizzativa ormai oliata e consolidata cui si aggiunge il prezioso apporto di Patrizio Maria D’Artista di Meta Aps e di Irene D’Orazio, Pierlorenzo Puglielli e Nicole Balassone a comporre un quadro di professionalità funzionali alla causa.
Tre giorni di proiezioni mattutine e pomeridiane, di cortometraggi per adulti e giovanissimi, cui aggiungere, in orario serale, lungometraggi e film per giornalisti, appassionati e semplici curiosi. Una programmazione trasversale nelle tematiche trattate e nell’offerta al pubblico a cui sommare, inoltre, dibattiti, interviste, scambi di opinioni e approfondimenti di vario genere, anche grazie alla presenza di Francesco Alò e Davide Stanzione, critici cinematografici e amici di lunga data del festival, che hanno impreziosito l’edizione con i loro contributi. Centinaia gli studenti coinvolti nelle proiezioni della mattina, quelle riservate alle scuole primarie e secondarie, quelle grazie alle quali i più giovani possono avvicinarsi al grande schermo e al mondo dell’immaginario collettivo, per l’occasione calato nella dimensione cinematografica. Un’opera di proselitismo, verrebbe da dire, tramite la quale fare da ponte per le varie fasce d’età della società civile, quindi dell’opinione pubblica.
Leggi anche: Lillo e Cristiano Godano ospiti al 42esimo Sulmona International Film Festival
Così Marco Maiorano, presidente di Sulmona Aps: “nel 2024 il SIFF, oltre a confermare l’ottima qualità della selezione filmica a cura della direzione artistica, si arricchisce di collaborazioni con artisti e operatori culturali, di attività con istituti scolastici del territorio, di progettualità condivisa con altri festival, ampliando la proposta fino a includere le arti visive, gli approfondimenti sui più pregnanti temi d’attualità, la musica live di rilievo nazionale e internazionale. Nella 42a edizione appena conclusa lo hanno dimostrato gli appuntamenti seguitissimi come i talk e i dibattiti curati dai nostri critici cinematografici Alò e Stanzione, il pomeriggio intenso e poetico trascorso con Nicholas Ciuferri e Cristiano Godano, il concerto di chiusura di alcuni dei musicisti più noti della scena italiana, Roberto Angelini, Pier Cortese e Niccolò Fabi, accompagnati da Alessandro Ragazzo e Leo Pari, che hanno creato una magica atmosfera presso il Teatro Comunale di Sulmona”.
Il SIFF è però iniziato domenica 3 novembre, con l’intervista aperta al pubblico con Cristiano Godano, leader della band Marlene Kuntz, che ha incontrato il pubblico nel foyer del Teatro Maria Caniglia di Sulmona nel panel intitolato “Musica e parole – dalla parte del pianeta“. A intervistare l’artista, nell’appuntamento promosso da Soci Coop di Sulmona, il giornalista Nicholas Ciuferri. Tanti i temi trattati attingendo dal titolo dell’incontro e quindi con riferimento all’ecosostenibilità, ai cambiamenti climatici e al sempre più delicato rapporto tra l’uomo e la natura, per proseguire con argomenti di stretta attualità come lo scenario politico internazionale e lo stato di salute del music business in Italia e nel mondo.
“Nel solco della riflessione sul linguaggio che il festival porta con sé come segno costitutivo e caratterizzante, abbiamo avuto la possibilità di avvicinare e approfondire una pluralità di stilemi strettamente connessi alle tematiche trattate”, spiega il direttore artistico Liberatore. “Dalla centralità dei personaggi documentaristici che riflettono prospetticamente la loro vita passata nell’ottica della riconsiderazione del senso di giustizia e identità, ai cortometraggi di animazione che per mezzo di un incedere visionario e poetico rileggono il fil rouge drammaturgico del trauma mediante le tecniche della stop-motion e del 2D”.
“Abbiamo approcciato i contenuti più densamente presenti di oggi: il dramma silenzioso e perverso della guerra raccontato attraverso la lente chirurgica del piano sequenza a significare la circolarità del suo incessante perpetuarsi; la delicatezza della messa in scena del cinema giapponese che ci sussurra con misura la possibilità di sopravvivere al dolore della perdita; i lavori in chiave comedy particolarmente ispirati e in grado di riflettere con originalità sui i temi poco battuti del femminile e della malattia. Un festival, in definitiva, che non si adagia sulla retorica di contenuti accomodanti, che esce dalla comfort zone e che rivendica la propria legittima vocazione di ricerca”.
Tanti gli ospiti coinvolti in questa 42esima edizione: dal regista Eros Puglielli (“Sono Lillo 2”) al regista Francesco Costabile, passando per attori, attrici, produttori e registi dei cortometraggi proiettati in sala. Importante la risposta del pubblico che ha partecipato numeroso e attento ai lavori andati in onda sul grande schermo. Un rinnovato amore tra la Settima Arte e l’Abruzzo, terra in cui i festival tematici aumentano e il Sulmona International Film Festival riveste un ruolo di primaria importanza ma anche, e soprattutto, un punto di riferimento. Come detto si è già concluso, ma non vediamo l’ora che rinizi.
I PREMIATI
BEST INTERNATIONAL SHORT FILM
SHEEP di Hadi Babaeifar – Iran
Per aver catturato sullo schermo il mondo del sogno, del desiderio e del paesaggio, tra i suoni dei fuochi in lontananza e una negazione della dimensione religiosa che incrocia l’esplorazione del mondo animale. L’universo onirico della natura si sposa, in chiave lynchiana, alla riflessione sull’essenza stessa dell’immagine, con un occhio a Maya Deren, alla dialettica dello specchio di Lacan e al più recente, affilato horror di Robert Eggers.
BEST NATIONAL SHORT FILM
WE SHOULD ALL BE FUTURISTS di Angela Norelli – Italia
Per la capacità di utilizzare stereotipi del cinema del passato per parlare del contemporaneo, affrontando tematiche forti e rilevanti con grande serietà, ma senza rinunciare una spiccata e colta chiave comica.
BEST ABRUZZO SHORT FILM
DUE di Matteo De Liberato
Felice e ben riuscita trasposizione dalla pagina allo schermo del racconto di Italo Calvino, l’opera riesce a trasmettere, attraverso una consapevole punteggiatura delle pause e dei silenzi, la rappresentazione della mancanza dell’altro. La scelta sapiente del bianco e nero diventa così espressione del grigiore provocato dalla condanna del lavoro. Il premio della Giuria va a Due di Matteo De Liberato.
BEST ACTRESS
Anna Manuelli for COMUNQUE BENE – Italia
Per aver saputo maneggiare con intensità il ruolo di una figlia che si ritrova a rigettare un padre assente, sostenendo con notevole adesione e toccante sensibilità un ritratto psicologico e femminile connotato da fragilità, sfumature e sfaccettature di rilievo.
BEST ACTOR
Giordano Capparucci for IL TAGLIO DI JONAS – Italia
Per la capacità del protagonista di far ridere e al contempo intenerire, parlando di un taglio che è anzitutto quello del cordone ombelicale. Magnifica, per spontaneità, la sua interpretazione, e significativa è la capacità del cortometraggio di sorprendere con un plot twist anche semplice ma indubbiamente di grande effetto.