L’intervista. Debora Caprioglio: In ‘Donne in pericolo’ niente è come deve essere
Inizia dal Teatro Manzoni di Roma (dal 7 al 24 novembre) la tournée 2024/25 di “Donne in pericolo“, diretto da Enrico Maria Lamanna.
Debora Caprioglio, Benedicta Boccoli e Vittoria Belvedere vestono i comici panni di tre donne non più giovanissime, la cui amicizia viene messa in crisi quando una di loro, reduce da un divorzio difficile, si fidanza e ritrova la passione.
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“La vita è in grado di riservare delle sorprese!“, “Non è mai troppo tardi!“, “A cinquant’anni ho ritrovato
la mia femminilità!“, sono tutte frasi iconiche, stampate nell’immaginario collettivo, simbolo di
speranza di un’esistenza piena, ricca e soddisfacente. Tutto bellissimo. Ma come la mettiamo con le amiche?
In questo testo scritto da Wendy MacLeod (tradotto e adatto da Marioletta Bideri e il regista Enrico Maria Lamanna), l’arrivo di un uomo rende tutte felici, anche solo per spirito di solidarietà femminile ma, diciamoci la verità, va anche a compromettere certe abitudini: c’è meno tempo a disposizione, ci si isola un po’ e questo può scatenare qualche forma di invidia o, peggio ancora, di gelosia.
“Donne in pericolo” è una commedia frizzante e divertente, in cui Mary e Jo sono determinate a recuperare la loro amica, caduta nelle grinfie di un nuovo amore che la sta pericolosamente allontanando da loro. Tra inquietanti serial killer, strambi poliziotti e ragazzi un po’ troppo spregiudicati, si snoda una vera propria avventura fatta di tranelli, sospetti, frecciatine e colpi bassi, in cui la determinazione delle donne e la loro capacità di fare squadra, la fa da padrona.
Abbiamo avuto occasione di intervistare l’attrice Debora Caprioglio.
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L’intervista a Debora Caprioglio
“Donne in pericolo” è una commedia divertente e frizzante che gioca molto sullo spirito femminile – o sulla sua assenza – di solidarietà e amicizia. Uno spettacolo che trae spunto dalla quotidianità, per la serie “sarà capitato anche a voi“. Durante la lettura della sceneggiatura e durante le prove le è capitato di rivedersi nella protagonista?
Questa protagonista è totalmente diversa da me ed è proprio questa la cosa che mi ha più incuriosito. È una donna di mezza età che trova una sua giovinezza nel fatto che ha trovato uno pseudo-fidanzato, ma le sue amiche si ingelosiscono perché temono che possa così dedicare meno tempo a loro. Però è una donna che non ama molto il trascorrere degli anni e questo la rende a volte insicura – chiaramente stiamo parlando di una commedia e questo personaggio è comunque molto divertente e molto buffo. È quello che mi affascina di lei: quel suo voler apparire più giovane la rende anche molto goffa e molto simpatica, ma poi ha anche un lato bipolare, nel senso che passa da momenti di euforia a momenti di serietà e anche questa sfaccettatura la rende, molto molto divertente. Il lato frivolo di queste tre donne è dovuto alla voglia di rinascere, di rifiorire, di sentirsi giovani. Ma questo spettacolo è fondamentalmente un thriller, un giallo in cui si cerca di scoprire un assassino… per cui, come viene detto all’inizio dello spettacolo, “non fidatevi di nessuno!”
Per questa leggerezza e per come si snoda la trama, sembrerebbe di essere quasi di fronte a una sit-com. La stimolerebbe l’idea di portare questa storia su un altro livello, magari televisivo?
Sicuramente si presta a una sit-com, anche se poi in realtà la storia si conclude con la scoperta dell’assassino. Però sicuramente assomiglia a questo genere perché è una rappresentazione molto americana: tempi da sit-com e molto surreale. In “Donne in pericolo” niente è come deve essere: anche nella regia non è uno spettacolo tradizionale e ci sono delle rotture della quarta parete. Soprattutto c’è un coinvolgimento del pubblico nel cercare di risolvere il caso. Però, sì, assomiglia molto a una sit-com e potrebbe essere interessante farla!
Riguardo la messa in scena dello spettacolo, voi protagoniste sul palco avete avuto libertà di apportare modifiche alla sceneggiatura, dando il vostro contributo? Oppure il regista Lamanna è rimasto fedele all’idea originariamente strutturata?
In realtà io sono subentrata a Gabriella Germani che interpretava il mio ruolo l’anno scorso, per cui chiaramente ho trovato una “torta già pronta”. Naturalmente io apporto del mio ma, d’altra parte, “Donne in pericolo” è un testo che richiede tanto rigore perché i tempi di battuta sono molto veloci e lascia poco spazio all’improvvisazione. Ma è giusto anche che sia così: per ritmo e assomiglia un po’ a Feydeau (commediografo francese, ndr), che ha questi ritmi molto serrati e soprattutto in cui i personaggi hanno psicologia ma fino a un certo punto: nel senso che si tratta di una comicità di situazione come in queste commedie di antichi autori che ben sapevano rappresentare questo tipo di di pochade (commedia brillante, tra il farsesco e il licenzioso, ndr). Quindi, secondo me, questo è un testo per cui più si è rigorosi, più funziona.
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È corretto affermare che “Donne in pericolo” ironizza anche su quelle tematiche femminili che vengono prese un po’ troppo sul serio e trattate con il politicamente corretto? Si può scherzare parlando di queste pagine di vita?
Essendo una pochade le situazioni vengono affrontate talmente in commedia, che questo spettacolo non ha nessuna pretesa di dare messaggi sociali. Ci sono dei testi che hanno anche un compito sociale, ma secondo me questo spettacolo ha il compito di far sorridere e di divertire e soprattutto anche di virare verso il giallo.
La sua esperienza nel mondo dello spettacolo parte da lontano: in questo lasso di tempo, è cambiato l’approccio dello show business – e ovviamente di quello teatrale – alla figura femminile? Ritiene che adesso ci siano più spazi?
Il teatro è sempre stato molto generoso con la donna: da veneziana, Goldoni è il mio autore di riferimento da sempre. E Goldoni è stato un autore che ha sempre parlato delle donne, infatti i suoi titoli sono perlopiù al femminile: “La vedova scaltra”, “La cameriera brillante”, “La locandiera”, “La donna di garbo”. Quindi ci sono stati autori nel passato che hanno dato rilievo alla figura femminile: anche Shakespeare aveva scritto pièce che parlavano di donne. In generale credo che il teatro Io credo è sempre stato molto generoso anche nel dipingere delle figure femminili e anche oggi ci sono sempre più testi. Per esempio, qualche anno fa, ho fatto “Otto donne e un mistero”, testo meraviglioso con Anna Galiena, Paola Gassman, Caterina Murino. Devo dire che i testi al femminile sono molto attrattivi nei confronti del pubblico, perché è anche bello vedere tante donne insieme sul palco.
A teatro dimostra sempre la sua versatilità spaziando tra vari generi e tematiche. Con quali si trova più a suo agio e quali le piacerebbe esplorare di più?
A me piace molto l’alternanza: in questo momento sono in pista con “Donne in pericolo” oltre a “Plaza suite” con Corrado Tedeschi, ma nello stesso tempo porterò in tournée due donne in maniera drammatica, Artemisia Gentileschi e la governante di Maria Callas, Bruna. Quindi mi piace raccontare le figure femminili sia dal punto di vista drammatico, sia dal punto di vista della commedia divertente. Perché, secondo me, l’alternanza è quello che ogni attore sogna: variare dà una certa completezza.
Quindi in cosa la vedremo impegnata nel prossimo futuro?
A fine gennaio sarò a Roma, al Teatro Arcobaleno, con il monologo “Callas d’incanto”, mentre prosegue la tournée con moltissime date di “Non fui gentile, fui Gentileschi” (su Artemisia), che ho già portato a Roma l’anno scorso. E poi da fine febbraio sarò al Parioli a Roma e con Corrado Tedeschi in “Plaza suite” di Neil Simon, con la regia di Ennio Coltorti.
Prevede un ritorno alla televisione?
Per adesso non mi precludo niente perché comunque amo molto la televisione, però al momento no, non sono previsti programmi in televisione o fiction. Non escludo che possa accadere però in questo momento la televisione non mi manca. Ecco, io sono felice di quello che faccio e prendo tutto quello che di bello c’è da prendere nell’ambito della recitazione!
La tournée 2024/25
Dal 7 al 24 novembre @ Teatro Manzoni – Roma
29 novembre @ Teatro Borgatti – Ferrara
30 novembre @ Belluno
1° dicembre @ Teatro San Domenico – Crema
13 dicembre @ Aurora Cinema e Teatro – Campodarsego (PD)
14-15 dicembre @ Teatro Villoresi- Monza
28-29 dicembre @ Teatro Team – Bari
9 gennaio @ Teatro Polietama- Bra (CN)
10 gennaio @ Teatro Comunale – Casalmaggiore (CR)
11 gennaio @ Teatro Bellini – Casalbuttano (CR)
12 gennaio @ Teatro Gonzaga Ilva – Bagnolo in piano (RE)
16 gennaio @ Auditorium Benedetto XII – Camerino (MC)
17 gennaio @ Cine Teatro La Perla – Montegranaro (FM)