Recensione [con spoiler]. “La legge di Lidia Poët 2” in anteprima alla Festa del Cinema di Roma
“Ho questa irrefrenabile pulsione a mettermi nei guai”
Matilda De Angelis torna a vestire i particolarissimi panni di uno dei personaggi femminili più apprezzati della serialità italiana: il 30 ottobre uscirà su Netflix la seconda stagione di “La legge di Lidia Poët“.
I primi due episodi sono stati presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione “Alice nella città” presso il Cinema Adriano, della serie crime diretta e prodotta da Matteo Rovere.
“La legge di Lidia Poët” ha conquistato il pubblico internazionale e il Nastro d’argento nel 2023, aprendo un importante dibattito sulla figura della prima avvocata del nostro Paese e il suo impatto nella storia del femminismo italiano.
La curiosità per la seconda stagione è cresciuta sempre di più negli ultimi mesi, soprattutto dopo la visione del trailer e la conferma del cast: oltre a Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista e a Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis, tornano Pier Luigi Pasino (Enrico Poët, fratello di Lidia), Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill (rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia) e Dario Aita (Andrea Caracciolo). A loro si unisce, in questa nuova stagione, Gianmarco Saurino, nei panni del Procuratore Fourneau.
Pronti per scoprire come inizia la seconda stagione?
Tre, due, uno…
SPOILER ALERT: LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER DEGLI EPISODI 1 E 2
Episodio 1
“La legge di Lidia Poët 2” comincia con l’irrefrenabile Lidia (Matilda De Angelis), cui è stata revocata l’iscrizione all’Ordine degli avvocati in quanto donna, che elenca i nomi delle più grandi donne al potere nel corso della storia italiana ed europea, interrotta dal poco lusinghiero commento di un passante che si offre di accompagnarla. Ma la protagonista non si lascia turbare: richiede ufficialmente di essere inserita nelle liste elettorali della città – ritenuta una vera e propria follia quando in Italia potevano votare solo gli uomini.
Lidia viene cacciata in malo modo e con quell’irriverenza che ha conquistato gli spettatori chiede cosa farebbero se non se ne andasse. Dunque eccola dietro le sbarre, umiliata dagli uomini nelle celle intorno a lei.
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Arriva a salvarla la chiamata del nuovo Procuratore del Re, il giudice Fourneau (Gianmarco Saurino) che la convoca insieme a Iacopo Barberis (Eduardo Scarpetta) sotto casa del giornalista Attila Brusaferro, assassinato nella notte. Lidia e Iacopo si ritrovano loro malgrado coinvolti nella risoluzione del caso dell’omicidio del loro amico, nelle cui tasche sono stati ritrovati due biglietti identici rivolti a loro:
“Lidia/Iacopo, devo parlarti di persona. Tu stessa/o sei un grande enigma per me“
Che si tratti di un messaggio in codice è chiaro anche al Procuratore, che chiede delucidazioni circa la natura del loro rapporto per capire meglio. Vediamo flashback di Lidia e Iacopo in una scena di passione, ma subito lui afferma che il loro amico sapeva benissimo che sarebbe stato impossibile risolvere la questione tra loro.
Iniziano dunque le indagini per risolvere l’omicidio di Attila Brusaferro e immediatamente Lidia e suo fratello Enrico (Pier Luigi Pasino) assumono la difesa del fratello della vittima, Cesare (amico di Iacopo), accusato dell’omicidio per una lite avvenuta tra i due e soprattutto per una lettera anonima.
Torna così in azione l’esilarante coppia dei fratelli Poët: la complicità tra i due è visibilmente migliorata in questa stagione e Enrico sembra essersi sciolto ancora di più, sviluppando una piacevolissima autoironia.
“Ho applicato il tuo metodo: se mi viene un’idea assurda, piuttosto che scartarla, la seguo”
dice sorridendo Enrico, che però impone alla sorella una condizione per continuare a lavorare insieme: chiudere completamente i rapporti con Iacopo (che Enrico non sa essere ugualmente coinvolto nel caso). L’avvocato Poët è stato infatti costretto a trasferirsi in una casa più piccola e scomoda, perdendo buona parte delle sue finanze, dal momento in cui Iacopo ha deciso a loro insaputa di vendere la villa in cui vivevano anche la sorella Teresa (Sara Lazzaro), Enrico e l’amata nipote Marianna (Sinéad Thornhill), per trasferirsi e fondare il proprio giornale indipendente.
Proseguono le indagini in cui Lidia trova un alleato nel Procuratore Fourneau, con cui condivide la curiosità per lo studio delle impronte digitali: proprio queste segnaleranno la presenza di un terzo uomo in casa Brusaferro, caratterizzato da una cicatrice sul pollice. Nel frattempo i sospetti vertono su un amico di Cesare, fortemente antisemita (Attila era ebreo da parte di madre), ma presto colto in flagrante in un altro crimine, utilizzando i metodi poco ortodossi della sempre sorprendente avvocata.
Lidia intanto cerca di evitare un secondo arresto non esponendosi troppo nelle manifestazione in piazza per estendere il voto alle donne, cui la invita la sua amica Anna. Presto scopriamo che si tratta della moglie di un senatore, che cerca di aiutare la determinata Poët in un progetto assai ambizioso: far approvare una proposta di legge per l’uguaglianza di diritti tra uomini e donne in ambiente lavorativo. Per questo Lidia ha l’ammirazione del senatore, che però si mostra poco fiducioso:
“La testardaggine non è un male, ma la fretta sì”
Mentre proseguono le indagini – per cui si scopre che il giornalista stava scoprendo loschi segreti sul reazionario candidato alle elezioni Antionio Iuvara – veniamo a conoscenza di cosa è accaduto tra Lidia e Iacopo.
Quando Lidia ha scelto di non andare in America per lottare per i diritti delle donne in Italia, ha avuto una tenera e appassionata relazione con Iacopo. Ma quando, nell’intimità di casa, lui le ha fatto una proposta di matrimonio, piangendo lei ha rifiutato:
“So che per te è difficile capire. Sono rimasta qui per cambiare il sistema, non per fermarmi”
spiega Lidia in lacrime, affermando la necessità di non avere vincoli e responsabilità verso un uomo e di non dover rendere conto a nessuno per poter essere davvero libera di raggiungere i suoi obiettivi.
In una scena esilarante e allo stesso tempo tenera, Lidia spiega quanto accaduto al fratello Enrico, dicendo che, dopo la brusca rottura, Iacopo “voleva uno scopo e lo ha trovato” nella fondazione di un proprio giornale e vendendo la villa dove viveva (anche) con lei.
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Mentre il caso si conclude (ma in realtà apre un altro grande mistero che sarà il leitmotiv della seconda stagione) grazie ad “una s non allineata“, scopriamo anche come si è evoluta la storia di Marianna che si annuncia come protagonista maggiormente coinvolta di questi nuovi episodi. Nella nuova incasinatissima casa della famiglia Poët arriva un giovane – che Marianna sembra già conoscere bene – che si presenta come il Duca Paolo Marchisio. Il ragazzo appartiene all’alta nobiltà, infatti invita personalmente l’intera famiglia della Signorina Marianna ad un ballo in onore della “Zia Margherita”, la Regina Margherita di Savoia. E sorprende tutti affermando che sarà il futuro marito di Marianna, se suo padre acconsentirà al matrimonio.
Episodio 2
Il secondo episodio di “La legge di Lidia Poët 2“ si apre con una ragazza che dipinge la facciata di un elegante palazzo dal giardino e saluta una sua amica alla finestra, prima che quest’ultima muoia improvvisamente cadendo giù.
Siamo nel Collegio delle Figlie della Patria che plasma “le future mogli e madri dei promettenti italiani” – potete benissimo immaginare le fantastiche espressioni di Matilda De Angelis mentre ascolta le parole della direttrice. La vittima è la giovane Beatrice, avvelenata dalle secrezioni letali di un fiore trovate nel suo thè e nella camera della sua compagna Laura. A chiedere ai fratelli Poët di assumerne la difesa è proprio Teresa, moglie di Enrico, preoccupata per la sedicenne figlia di un’amica.
Laura e Beatrice erano migliori amiche finché la prima non ha denunciato le cattive intenzioni di un soldato di cui era innamorata Beatrice ai genitori dell’amica per proteggerla. Quando anche questa aveva compreso la buona fede di Laura, erano tornate ad essere come sorelle, al punto che Beatrice le ha chiesto di prepararle il thè quella mattina. O almeno questa è la versione perpetrata dalle ragazze del collegio – di cui Lidia non si fida affatto, preferendo la sincerità dell’unica testimone cui la vittima aveva proprio chiesto di fare un ritratto della facciata -, che dirottano le indagini sulla direttrice segretamente attratta da lei.
Presto i nodi vengono al pettine e tra ricatti, amori segreti, gelosie, pozioni e istruzioni ben precise, per uno spettatore attento questa volta la soluzione del caso è molto prevedibile – e a ragione, possiamo dire.
A complicarsi sono invece le vicende che riguardano direttamente i membri della famiglia Poët e il caso del giornalista Brusaferro seguito segretamente da Lidia e Iacopo. Mentre portano avanti le loro indagini, seguendo gli ultimi spostamenti dell’amico e le relazioni con altri indagati, vediamo i due “detective” pedinati da un uomo pronto ad afferrare la pistola mentre nell’altra mano tiene un ritratto di lei: molto probabilmente un sicario.
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Intanto la passione tra Lidia e Iacopo sembra inevitabilmente riaccendersi, tra baciati mancati, sguardi di sfida e d’intesa e forte complicità:
– “Sembra un angelo, ma in realtà è subdola e vendicativa”
– “Smettila! Mi lusinghi così”
Intanto tutta la famiglia si reca al ballo in onore della Regina. Matilda De Angelis conquista l’attenzione dello spettatore con un meraviglioso abito viola e il suo sarcasmo
“Quando torniamo a casa, voglio rileggere Il Capitale di Marx!”
mentre Enrico e Teresa conquistano quella della sala esibendosi in un valzer degno di Bridgerton.
Qui Marianna, che danza con il giovane Duca, incontra per la prima volta dopo molto tempo Lorenzo, il giardiniere suo primo amore che abbiamo conosciuto nella prima stagione. Il ragazzo si è intrufolato alla festa come cameriere per confessare alla giovane Poët di amarla ancora ed essere pronto a starle accanto per il resto della vita, nonostante l’avesse lasciata con una lettera perché non poteva offrirle il tenore di vita che lei ama. Ovviamente il suo tentativo di baciarla si conclude con uno schiaffo.
Il giorno dopo però Marianna chiede al padre perché abbia convinto Lorenzo a lasciarla, per poi scoprire con amara sorpresa che è stata sua madre ad offrire denaro al ragazzo per sparire dalla sua vita. Con una freddezza che causa il forte sdegno di Enrico e di Lidia, Teresa dice sprezzante a sua figlia (per “proteggerla”:
“Se fosse stato davvero innamorato, non avrebbe accettato. Vuoi sapere quanto poco valevi per lui?”
Nella scena successiva vediamo Marianna arrivare a casa dello zio Iacopo con le valigie, per poi scoppiare a piangere tra le sue braccia. Ricordiamo che Iacopo ha tenuto da parte una quota della vendita della casa per pagare i suoi studi, senza dirlo a Enrico che rifiuta il suo denaro.
Nel frattempo ad una cena a casa del Senatore e di sua moglie Anna, alla presenza delle più alte cariche del governo (e del Procuratore), Lidia non riesce a contenersi circa la questione dei diritti femminili:
“C’è sempre qualcosa di più importante dei diritti delle donne”
Secondo Anna e la protagonista è stato un vero e proprio suicidio politico, ma il giorno dopo, il Presidente del Consiglio sposa la causa della giovane Lidia Poët dichiarando in un’intervista che, se fosse possibile che una donna addirittura si candidasse alle elezioni, voterebbe per lei.
Così Anna dichiara a Lidia l’idea del senatore e del suo entourage: far candidare la persona più vicina a lei – che tra l’altro rispecchi le qualità di un ottimo candidato -, suo fratello Enrico. Se l’avvocato Poët si mostra subito riluttante all’idea, a fine episodio afferma che prendere in considerazione la candidatura solo nel caso in cui Lidia riuscisse a riportare a casa sua figlia Marianna.