Recensione. “Fool me once”: la serie thriller ispirata al libro di Harlan Coben
“Fool Me Once” è una miniserie thriller basata sul romanzo omonimo di Harlan Coben. La serie, composta da otto episodi, ha debuttato su Netflix il 1 gennaio 2024.
La storia ruota attorno alla protagonista Maya Stern (interpretata da Michelle Keegan), ex soldatessa che ha perso il marito Joe in circostanze controverse. Non molto tempo dopo il funerale, Maya scopre qualcosa di profondamente sconvolgente: attraverso una telecamera nascosta in una cornice digitale, vede quello che sembra essere suo marito defunto giocare con la loro figlia, evento che la spinge a indagare più a fondo, portando alla luce segreti oscuri e complotti che coinvolgono la sua famiglia e il passato di Joe.
La serie ha una buona capacità di mantenere alta la tensione e di sorprendere continuamente lo spettatore con colpi di scena e una discreta dose di imprevedibilità. La sceneggiatura di Danny Brocklehurst e la regia di Davide Moore riescono a bilanciare abilmente i momenti di suspense con i flashback che rivelano gradualmente la complessità dei personaggi e delle loro relazioni. Una strizzatina d’occhio alla narrazione stile Agatha Christie, verrebbe da pensare, ma la serie non introduce particolari innovazioni nel genere thriller, seguendo schemi narrativi già visti in numerose occasioni precedenti e rispettando tutti i cliché del genere.
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Michelle Keegan offre una performance convincente nei panni di Maya, ma anche il resto del cast, tra cui Richard Armitage e Joanna Lumley, contribuisce a rendere la serie coinvolgente e ricca di emozioni, seppure a ritmi alterni.
“Fool Me Once” è una miniserie che, pur non rivoluzionando il genere resta coinvolgente e ricca di suspense. Sicuramente consigliata agli amanti dei thriller e delle storie piene di misteri e colpi di scena. Una possibilità gli va data, anche se derivativa e non esaltante per originalità, è comunque un prodotto che si lascia vedere e che, complice essere una serie chiusa alla prima stagione, non si fatica a terminare con interesse.
Rispetto al libro, la serie tv presenta alcune differenze significative, su tutte l’ambientazione che, nell’opera di Coben, si sviluppa a New York mentre nella serie si svolge nella città fittizia di Winhurst, in Inghilterra. Anche se i personaggi principali e la trama centrale rimangono gli stessi, ci sono alcune variazioni nei dettagli e nelle dinamiche tra i personaggi. La serie introduce alcune nuove svolte e dettagli che non sono presenti nel libro, pur mantenendo il mistero centrale e il finale identico. Insomma, differenze che però non sono sconvolgenti e alterano solo in parte la sostanza della trama.