Che goduria Deadpool & Wolverine! Azione, scorrettezza e crisi esistenziali sulle note di Madonna (e anche di ‘Grease’)
Siamo cresciuti con l’idea che i supereroi debbano essere perfetti, invincibili, patinati e sì…anche senza sudore. Ma, negli ultimi anni, la Marvel e il suo ‘cinematic universe’ ci ha regalato supereroi diversi: ‘super uomini’ e super donne’ fragili, imperfetti, disordinati, scorretti e confusi alle prese con la paura di non essere ricordati o con le crisi esistenziali che assalgono ogni essere umano. E sì… sono anche sudati. Ed è in quella normalità che tutti – o quasi – si ritrovano. Anche se si tratta di Deadpool e Wolverine
Dopo anni (e anni e anni) di attesa, la Marvel ha finalmente riunito i due mutanti (tra i più amati) e i loro universi (ormai il meccanismo del multiverso ha conquistato anche molti altri Studios) nel loro primo film insieme, in cui Ryan Reynolds e Hugh Jackman non solo condividono la scena, ma se le danno senza pietà sulle note di ‘You’re The One That I Want’ dal musical ‘Grease’, di ‘Like a prayer’ di Madonna o di ‘Good Riddance’ dei Green Day. Si può dire? Lo dico, anzi lo scrivo: c’è del romanticismo, non ‘alla Jack e Rose’ di ‘Titanic’. Ma ‘Deadpool & Wolverine’ – diretto da Shawn Levy, da oggi al cinema con The Walt Disney Company Italia – trasuda amore per quelle tute, per i film e i personaggi del passato, per tutte le persone che contribuiscono a rendere grandi queste storie, per i fan e per quella luce del grande schermo che ci riempie gli occhi di meraviglia e un pizzico di nostalgia. Il Deadpool di prima forse non approverebbe questo ‘momento lacrima’, ma quello di oggi sì!
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‘Deadpool e Wolverine’ è il primo film dedicato ai due personaggi ambientato nel MCU. Anzi è molto più di una pellicola, ma una vera e propria missione. “Abbiamo messo insieme una mitologia molto importante fatta di 85 anni di storia editoriale, 33 film e 12 serie serie tv”, ha detto la produttrice Wendy Jacobson alla conferenza stampa a Londra. Un’altra sfida era quella di incastrare come due pezzi di un puzzle un personaggio politicamente scorretto come Deadpool con un personaggio lontano dalla sregolatezza come Wolverine. Una sfida decisamente riuscita. “Il merito non è stato soltanto mio”, ha detto Reynolds (qui anche in veste di co-sceneggiatore e co-produttore). “Vedere Hugh indossare il costume giallo accanto al mio è un sogno che ho da sempre.
La verità è che il pitch che ho presento alla Marvel era molto diverso: avevo pensato – ha spiegato l’attore – ad un primo atto raccontato dal punto di vista di Deadpool, ad un secondo atto da quello di Wolverine e ad un terzo atto che avrebbe messo insieme i due punti di vista. Ma Kevin Feige (il presidente dei Marvel Studios, ndr) mi ha detto di no”. A questo punto “ho proposto un pitch in cui Deadpool interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi, ma anche quell’idea è stata bocciata”, ha detto scherzando Reynolds.
Prima che ‘Logan – The Wolverine’ uscisse nelle sale, come ha ricordato Hugh Jackman, “ho detto che avrei smesso con i personaggio”. Poi “ho visto il primo ‘Deadpool’ nel 2016 e dopo pochi minuti ho pensato che avrei dovuto guardare questo film prima di appendere la tuta al chiodo”. L’attore ha capito “fin da subito che questi due personaggi avrebbero potuto funzionare bene insieme lavorando fianco a fianco”. Quando nell’aria c’era il nuovo film di ‘Deadpool’ “ero in macchina ed ho avuto un’illuminazione: ho accostato, ho chiamato Ryan e gli ho detto ‘Ti prego, voglio farlo davvero’. O forse la verità è che avevo solo bisogni di soldi”, ha detto ridendo Jackman.
In estrema sintesi – e per evitare spoiler – in questo cinecomic Deadpool deve trovare un modo per convincere uno dei tanti Wolverine caduto in disgrazia a tornare in azione, dopo essersi ritirato perché convinto di aver deluso gli abitanti del suo universo. L’alcol come unica via di fuga, ma solo fino all’arrivo del personaggio di Reynolds. Insieme ad alcuni personaggi del passato e a Dogpool – noto come il cane (si chiama Peggy, ndr) più brutto della Gran Bretagna che grazie alla Marvel ha avuto la sua rivincita – i due devono vedersela con il villain della storia, ovvero Cassandra Nova, interpretata da Emma Corrin (conosciuta dal grande pubblico per il ruolo di Lady Diana nella quarta stagione della serie Netflix di ‘The Crown’).
“Il mio personaggio è una donna che sa esattamente chi vuole essere. Mi ha colpito il percorso di trasformazione che abbiamo portato avanti, ha una gestualità e un modo di muoversi ben precisi. In un certo senso, è come se fosse l’eroina della sua stessa storia. Ovviamente non si considera la cattiva di turno, penso che faccia quello che vuole e quando vuole. È stato veramente un viaggio incredibile”, ha ricordato Corrin. Il resto godetevelo sul grande schermo!
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“Scrivere un film come ‘Deadpool & Wolverine’ non è come scrivere una qualsiasi commedia divertente. C’è bisogno di trovare un modo per farlo funzionare anche dal punto di vista emotivo”, ha detto Reynolds. Volevano fare un film diverso dagli altri della Marvel e ci sono riusciti. Dopo aver collezionato alcuni flop – come ‘Ant-Man and the Wasp: Quantumania’ e ‘The Marvels’ – la Marvel torna nelle sale cinematografiche con un bel film. È come tornare a respirare dopo un’ora di fila in un qualunque posto pubblico senza aria condizionata. Oltre due ore di film, che non lascia lo spettatore ad assistere passivamente, ma lo provoca e lo seduce con battute scorrette e dissacranti, dissing geniali, con Reynolds che fa ironia su Blake Lively (la moglie, ndr) e sul divorzio di Hugh Jackman ma anche con Deadpool che apre il film sulle note di ‘Only You (And you alone)’ dei The Platters per poi ‘spettinarci’ con la coreografia di ‘Bye Bye Bye’ dei *NSYNC.
Se togliamo le risate, la nostalgia, le scene d’azione violente e sanguinosissime, le battute, il ritmo incalzante e la colonna sonora ‘da urlo’, che cosa resta di questo film? Resta la volontà di far tornare il MCU ai tempi d’oro, continuare a rivoluzionare film dopo film universi e supereroi senza lasciare a casa le emozioni. Il mercenario di Reynolds e l’artigliato Logan di Jackman – attraverso questo primo capitolo del loro lungo, si spera , futuro insieme – ci fanno godere ma hanno anche delle responsabilità, come tutti i supereroi. Questa volta non si tratta solo di salvare qualcuno da il cattivo di turno, ma delle ferite che abbiamo dentro. Giocare a nascondino con il dolore – e lo sanno bene Deadpool e Wolverine – non ci rende più supereroi.