Diego Velázquez “ospite illustre” a Napoli: le Gallerie d’Italia ospitano due capolavori del periodo giovanile
Le Gallerie d’Italia a Napoli celebrano Diego Velázquez con l’esposizione di due capolavori, L’Immacolata Concezione e San Giovanni Evangelista sull’isola di Patmos, in prestito straordinario dalla National Gallery di Londra.
Il segno grandioso di Velázquez
Fino al 14 luglio, due opere giovanili del pittore sivigliano Diego Velázquez (1599-1660), l’Immacolata Concezione e San Giovanni Evangelista a Patmos, provenienti dalla National Gallery di Londra, sono in esposizione alle Gallerie d’Italia di Napoli.
La mostra dal titolo Velázquez. Un segno grandioso, rappresenta un nuovo capitolo della rassegna “L’Ospite illustre”, che introduce ciclicamente nei poli museali di Intesa Sanpaolo opere di rilievo provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali.
Nello specifico, in cambio dei due dipinti, l’istituzione bancaria ha prestato alla National Gallery il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio e lo ha fatto in virtù di una ricorrenza speciale. Il 18 aprile scorso, infatti, il celebre museo londinese ha festeggiato il bicentenario dalla sua fondazione organizzando The Last Caravaggio, una mostra-dossier visitabile fino al 21 luglio, focalizzata proprio sull’iconica opera napoletana.
Uno scambio reciproco e importante che consente in entrambi i contesti di approfondire la grande influenza che Caravaggio ha avuto in tutta Europa, rendendo il naturalismo e lo studio della luce vere e proprie colonne portanti delle successive generazioni artistiche.
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Velázquez e i soggiorni a Napoli
Velázquez. Un segno grandioso mette in risalto lo stretto rapporto dell’artista andaluso con la città di Napoli, il cui Regno ai tempi era amministrato dai viceré spagnoli. Il pittore compì il primo viaggio nella città partenopea tra il 1629 e il 1631, su incarico di Filippo IV, per eseguire il ritratto della sorella, l’Infanta Maria, identificato con la raffinata tela del Prado, anch’essa in esposizione. La seconda occasione si presentò nel 1649, al fine di acquistare quadri e sculture.
Velázquez ha pertanto soggiornato nella capitale del viceregno spagnolo per ben due volte: tra l’estate del 1629 e l’inverno del 1631 per motivi di studio, e tra il gennaio 1649 e il giugno 1651 in qualità di sovrintendente alle opere d’arte delle residenze reali. Entrambi i soggiorni ebbero un’importanza sostanziale nella sua formazione artistica.
L’inconfondibile naturalismo caravaggesco, l’incontro con i pittori locali e la vivace atmosfera culturale partenopea trasformarono in maniera significativa il suo stile figurativo, accentuando la verosimiglianza delle anatomie e i contrasti chiaroscurali.
È interessante notare come Il primo viaggio napoletano di Velázquez venga testimoniato in mostra da un pagamento di 154 scudi incassato al Banco di San Giacomo, cioè nel medesimo luogo dove attualmente risiedono le Gallerie d’Italia.
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Il rapporto con i caravaggisti partenopei
Proprio al primo piano di Palazzo Piacentini a Napoli sono esposti i due dipinti giovanili di Diego Velázquez, nello stesso spazio dove fino a poco tempo fa campeggiava il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio (ora volato a Londra). Ai lati dei capolavori spagnoli si trovano altre due opere raffiguranti l’Immacolata Concezione.
Una è la Madonna Immacolata di Battistello Caracciolo (1578-1635), uno dei primi e più attenti seguaci napoletani di Caravaggio, che ha eseguito la tela all’incirca negli stessi anni di quella di Velazquez e che oggi si può ammirare nella chiesa della Natività della Beata Vergine Maria a Roccadaspide, in provincia di Salerno.
L’altra è l’Immacolata Concezione realizzata da Paolo Finoglio (1590-1645), pittore di variegata formazione, attivo tra Campania e Puglia, il cui stile rimanda in ugual misura sia ai modelli della prima generazione dei caravaggeschi napoletani, sia al realismo di Jusepe de Ribera, ma soprattutto ai ricercati cromatismi di Artemisia Gentileschi. L’opera è conservata nel complesso francescano di San Lorenzo Maggiore a Napoli.
Il dialogo e il sottile gioco di rimandi tra i lavori di Battistello Caracciolo, Paolo Finoglio, e Diego Velázquez, sottolineano l’esistenza di numerose rappresentazioni dell’Immacolata realizzate a Napoli nell’arco temporale che va dall’esecuzione delle due tele di Londra, al primo viaggio in Italia dell’artista andaluso. Le quattro pregevoli opere si rendono inoltre esplicita testimonianza delle analogie tra il naturalismo spagnolo e quello napoletano.
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L’organizzazione della mostra
Velázquez. Un segno grandioso rientra nella quattordicesima edizione della rassegna curata e promossa da Intesa Sanpaolo, che dal 2015 espone opere prestigiose nelle Gallerie d’Italia di Napoli e al Grattacielo di Torino.
Per l’occasione Michele Coppola, Direttore Generale Gallerie d’Italia, ha rilasciato la seguente entusiasta dichiarazione: «Due capolavori di Velázquez dalla National Gallery accolti a Napoli, mentre il nostro Caravaggio festeggia a Londra i duecento anni del prestigioso museo inglese, è circostanza straordinaria che nasce da un lungo legame di amicizia, scambio e condivisione. Questa iniziativa evidenzia il riconoscimento del ruolo della Banca come grande attore culturale internazionale, confermando le Gallerie d’Italia tra i musei più aperti e dinamici di tutta Europa».
Per informazioni sui costi della mostra e sulle prenotazioni dei biglietti è possibile collegarsi al sito web www.gallerieditalia.it .
Domenica 5 maggio l’ingresso è gratuito.
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