Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 5 al 10 marzo 2024
Settimana a dir poco intensa nei teatri romani, con tanti debutti e il ritorno in cartellone di spettacoli particolarmente apprezzati.
Immancabili i nostri consigli per fare la scelta più adatta alla vostra sensibilità di spettatori.
Meno tre, meno due, meno uno…
Leggi anche: “Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia”: la mostra a Museo di Roma
Finalmente il momento tanto atteso dai loro ormai tanti sostenitori capitolini è arrivato: da stasera al 17 marzo, al Vascello, è in cartellone il nuovo, attesissimo lavoro della Carrozzeria Orfeo, “Salveremo il mondo prima dell’alba”, scritto da Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi e Gabriele Di Luca, come di consueto anche regista della pièce, in cui la scatenata compagnia mantovana, dopo aver tanto indagato il mondo degli ultimi e dei reietti, si concentra per la prima volta su quello dei “primi”, dei vincenti apparenti, che, chiusi in una lussuosa clinica di riabilitazione persa nello spazio, si trovano a dover fare i conti con uno smarrimento esistenziale senza più freni, dando vita ad una potente riflessione sulla disumanità e sulla perdita di gentilezza che stanno affossando il nostro quotidiano.
La storia di due professionisti del mondo dello spettacolo, un’attrice alla ricerca del ruolo della vita e un regista di film commerciali, che incrociano i rispettivi momenti di crisi esistenziale ed artistica in un sorprendente gioco di specchi sospeso tra teatro, cinema e letteratura: sempre da stasera al 17 marzo, Silvio Orlando, con Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi, è in scena all’Argentina con “Ciarlatani”, lo spettacolo scritto e diretto da Pablo Remón e vincitore del Premio Nacional de Literatra Dramática 2021.
Un monologo derivato da una appassionata cernita fatta sul ponderoso corpus delle opere pasoliniane, creato da un regista e da un interprete d’eccezione per rendere dovuto omaggio ad un artista e a una coscienza critica che hanno pochi eguali nel Novecento letterario (e non solo) del secolo scorso: da stasera fino al 10 marzo, all’Ambra Jovinelli, “Pà”, scritto da Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio, anche protagonista.
Il giovane due volte vincitore della Biennale di Venezia Leonardo Manzan torna al Teatro India dal 6 al 10 marzo con il suo nuovo, irriverente “Uno spettacolo di Leonardo Manzan”, in cui si offre allo spettatore come una sorta di opera d’arte vivente in uno stralunato cabaret di assurdità, paradossi e provocazioni narcisistiche.
Leggi anche: [L’intervista] – Max Pisu in “Forbici & Follia”: parrucchiere o assassino?
Stesse date al Teatro Basilica per un classico del teatro contemporaneo e del teatro dell’Assurdo, “La Lezione” di Eugène Ionesco, nella versione di uno tra i più brillanti registi italiani, Antonio Calenda, in grado di esaltarne i continui nonsensi e paradossi che ci aiutano a penetrare nella disarmante condizione alienata che contraddistingue il genere umano.
Doppio appuntamento al Tor Bella Monaca: il 6 e il 7 marzo, Michele Crestacci è l’unico interprete del monologo “Modigliani” di Alessandro Brucioni, un intenso e onirico ritratto del grande pittore livornese; dall’8 al 10 marzo, invece, spazio al racconto di una vita sempre vissuta sul filo della comicità riassunta in un recital di monologhi pieno di humour e di arguzia, cioè “Pillole di me” del sempre brillante Alessandro Benvenuti.
Fino al 25 marzo, al Cometa Off, torna in scena “Storia di incroci e d’anarchia”, un graffiante monologo scritto e interpretato da Veronica Milaneschi, che è una sorta di moderna erinni che si aggira per le strade di Roma per punire gli uomini e le loro nefandezze, dando vita a momenti di comicità esilarante e surreale.
Dal 7 al 17 marzo allo Spazio 18 B debutto assoluto per “La donna di pietra” di Federico Malvaldi, in cui la vicenda umana e artistica della straordinaria scultrice Camille Claudel (conosciuta dai più come amante e musa di Auguste Rodin), si trasforma in un potente rivendicazione di indipendenza e dignità. Nei panni della protagonista, Veronica Rivolta.
Leggi anche: “La Donna Alata”: al Cinema Pacifico una storia di mistero e riscatto
Altro debutto al Teatro Lo Spazio, dove dal 7 al 10 marzo c’è “Clitennestra, voi la mia coscienza io il vostro grido”, da un’idea di Eleonora Lipuma e Federica Genovese, in cui la dramma della regina di Micene, attraversando i testi contemporanei della Yourcenar, si va a sovrapporre con alcuni scottanti fatti di cronaca odierna come gli omicidi di Novi Ligure compiuti da Erika De Nardo e Omar Favaro.
Dal 6 al 10 marzo, al Tordinona, altro debutto, “Finché morte non ci separi?… – La menzogna dell’Amore –“, scritto e diretto da Giuseppe Oppedisano, che ci conduce nelle dinamiche portano al femminicidio e alla violenza sulle donne attraverso la riscrittura teatrale di storie realmente accadute.
L’8 e il 9, al Teatro Di Documenti, Marco Intraia (anche regista) e Elena Aimone portano in scena “Le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello, un’indimenticabile riflessione sul mondo dei transgender, ma anche e soprattutto sugli abissi della solitudine.
Ultima segnalazione per “Il grande inganno – La cena di Vermeer” di e con Felice Della Corte, in cui viene raccontata la storia del noto falsario di opere d’arte Han van Meegeren. Il 7 marzo al Marconi.