Al Tsa dell’Aquila va in scena “Buonanotte, mamma” con Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio
Per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Tsa, va in scena giovedì 1 febbraio alle 21.00, e venerdì 2 febbraio alle 17.30 e alle 21.00, Ridotto del Teatro comunale, “Buonanotte, mamma” di Marsha Norman, regia Francesco Tavassi, con Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio. Una produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni Produzioni, Accademia Perduta Romagna Teatri
“In questa edizione -racconta il regista Francesco Tavassi – due superbe attrici, Marina Confalone e Mariangela D’Abbraccio, danno voce, corpo e soprattutto anima a madre e figlia, sostenute da una messa in scena attenta a porle sempre in primissimo piano; così da regalare al pubblico la sensazione di averle sempre sotto controllo per poterne carpire le emozioni in ogni sguardo, in ogni respiro.”
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Premio Pulitzer nel 1983, “Buonanotte, mamma” (Night, mother) dell’autrice americana Marsha Norman, fu reso famoso dalla versione cinematografica del 1986 con Anne Bancroft e Sissy Spacek per la regia di Tom Moore e fu portato in scena per la prima volta in Italia dal Piccolo Teatro nel 1984 con protagoniste Lina Volonghi e Giulia Lazzarini per la regia di Carlo Battistoni.
La scena rappresenta uno scorcio della casa di Thelma; su una parete, ben visibile, un orologio scandisce in tempo reale il conto alla rovescia che conduce, in un alternarsi di emozioni e di suspense, protagoniste e pubblico verso l’epilogo. La vicenda infatti si snoda in una sola serata, durante la quale Jessie Cates annuncia con lucida calma alla mamma Thelma che di lì a poco si suiciderà, per questo inizia ad organizzarle scrupolosamente il futuro, curando tutto quanto di quotidiano e pratico le servirà in sua assenza dopo l’ultima “buonanotte, mamma”.
Thelma tenta disperatamente e con ogni mezzo di distogliere la figlia dal drammatico intento replicando “colpo su colpo” agli argomenti della figlia preda di un insopportabile mal di vivere e decisa a compiere quest’ultimo atto in estrema libertà e autodeterminazione.
Da questo disperato confronto, emerge l’impietoso racconto della loro esistenza e del loro fallimentare rapporto affettivo, sebbene, a tratti, la disperazione di Thelma e la lucida determinazione di Jessie, nel paradosso della situazione, generino momenti tragicomici rendendo ancora più dolorosa ed emozionante la narrazione.