Roma a Teatro: la guida agli spettacoli dal 10 al 14 gennaio
Il primo appuntamento dell’anno con Roma a Teatro, un inizio di 2024 a dir poco scoppiettante sulle ribalte romane, con tanti spettacoli pronti a debuttare e a mettere a dura prova la capacità di scelta degli appassionati. Nessun problema, come ormai da anni, ci siamo noi ad aiutarvi!
È un’interprete d’eccezione, Isabella Ragonese, ad aprire il nuovo anno sul palco dell’Argentina: sarà lei, infatti, da stasera al 21 la protagonista di “Clitennestra”, tratto da “La casa dei nomi” di Colm Tóibí e adattato e diretto da Roberto Andò, in cui la moglie di Agamennone non è il personaggio irrimediabilmente negativo consegnatoci da Eschilo e dalla tradizione letteraria del passato, ma una donna che ha sofferto umiliazioni e perdite terribili ed è dunque pronta a restituire il peggio e a goderne le conseguenze.
Stesse date all’Ambra Jovinelli per “Sesto Potere”, scritto e diretto da Davide Sacco, uno spettacolo arguto in cui si indaga la capacità di imporre un autentico lavaggio del cervello e di condizionare le nostre scelte imposto dal cosiddetto “sesto potere”, quello cioè molto sottile messo in atto dai nostri smartphone e dal mondo dei social, in grado di generare una manipolazione sociale, virale, che sembra sempre meno arginabile. In scena Francesco Montanari e Cristiano Caccamo.
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Ultima alzata di sipario il 14 al Vascello per il debordante “Hybris” di Antonio Rezza, nel quale l’incontenibile attore e autore novarese, con il consueto ausilio degli habitat scenici creati da Flavia Mastrella, si abbatte con la sua furia comica e linguistica sulle gabbie ideologiche imposte dalla società e dalla famiglia, dando vita ad un vortice inarrestabile di gag in grado di radere al suolo senza pietà certe nostre certezze presuntamente acquisite.
C’è tempo fino al 14 al Basilica per quello che ormai può essere considerato un piccolo classico contemporaneo, il divertente e nello stesso tempo commovente “Letizia va alla guerra. La suora, la sposa e la puttana”, con Angese Fallongo e Tiziano Caputo, la storia di tre donne il cui destino è legato a doppio filo a cavallo delle due guerre mondiali. Dirige Adriano Evangelisti.
Anche all’Argot il primo appuntamento del 2024 è affidato ad un’attrice di grande spessore, visto che dal 18 al 21 Eleonora Danco sarà nel piccolo teatro trasteverino con il suo “Intrattenimento violento”, un’intensa lettura-performance che unisce diversi stralci del suo repertorio consegnandoci una indimenticabile galleria di personaggi “on the road” e stralci di vita al limite.
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Sempre da stasera al 21, al Parioli, è in cartellone “Mettici la mano” di Maurizio de Giovanni, nato come costola della fortunata saga dedicata dallo scrittore napoletano al commissario Ricciardi, che ci guiderà in una Napoli devastata dal nazifascimo ma non per questo incapace di esprimere un brio e un’umanità indomabili. Regia di Alessandro D’Alatri, cast composto da Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra.
A proposito di Eschilo, dal 12 al 21 all’Arcobaleno è il turno delle “Eumenidi”, uno dei grandi classici del teatro antico, che ha dato origine (perlomeno a livello letterario) al tema della giustizia in democrazia. Dirige Vanessa Gasbarri, recitano Patrizia Cigliano e Beatrice Fazi.
Ultima replica il 28 al Manzoni per “Tre uomini e una culla” di Coline Serrau, già grande successo cinematografico (sempre della stessa Serrau) degli anni Ottanta del Novecento. In un riuscitissimo mix di tenerezza e divertimento, tra scapoli si trovano a crescere una bambina abbandonata di pochi mesi. Interpreti Gabriele Pignotta (anche regista), Giorgio Lupano e Attilio Fontana,
Prima volta all’OFF/OFF Theatre, dal 12 al 14, per Anna Mazzamauro con il suo “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”, un lavoro tenero e comico in cui viene reso omaggio all’iconico personaggio interpretato per tanti anni da Paolo Villaggio, di cui l’attrice romana è stata indimenticabile partner sul grande schermo.
Stesse date al Tor Bella Monaca per “Nannarè” di e con Giulia Riccardi, il racconto in prima persona (e senza falsi pudori) di una prostituta già avanti con gli anni, tra trasgressione e commozione.
Doppio appuntamento, ancora dal 12 al 14 e dal 19 al 21, a Spazio Diamante per “Io&Tu” di Lauren Gounderson, in cui Aurora Spreafico e Derli Do Rosario Soares sono due compagni di classe che imparano a conoscersi e a contemperare le proprie diverse nature mentre preparano un compito in classe incentrato su “Foglie d’Erba” di Walt Whitman.
Dall’11 al 14, a Lo Spazio, debutto assoluto per “Una notte di Salomè“, nel quale Beatrice Gattai e Noemi Strefezza sono due donne (una tenutaria di pub e una famosa attrice) che fanno i conti con i loro rispettivi matrimoni fallimentari, incrociando le loro solitudini.
Un commosso omaggio a Giorgio Gaber è quello che, sempre dall’11 al 14, al Belli, Riccardo Leonelli gli rende ne “Il profeta scorretto”, in cui le canzoni e i monologhi del cantautore e drammaturgo meneghino rivivono in una dimensione contemporanea creando una sorta di identikit ideale di uno dei mostri sacri del palcoscenico nostrano dello scorso secolo.
Ultima segnalazione per l’autobiografico “Lemuri il Visionario. Sarò diverso” di Vittorio Centrone, dal 12 al 14 all’Altrove Teatro Studio, in cui si racconta l’avventura a cavallo tra realtà e mondo dell’idee di un ragazzino innamorato della musica che cerca di trovare la sua strada.