“La caduta della casa degli Usher”: 10 riferimenti nascosti alle opere di Edgar Allan Poe
A circa due mesi dall’uscita su Netflix, la serie “La caduta della casa degli Usher” continua a occupare uno dei gradini più alti del podio. La fiction creata da Mike Flanagan si ispira a numerose opere dell’autore americano Edgar Allan Poe.
Dal 2018 e dall’uscita di The Haunting of Hill House, Mike Flanagan fa tremare il pubblico di Netflix. Per la sua ultima creazione prima di passare alla concorrenza (nel dicembre 2022 ha firmato un nuovo accordo con Amazon Studios), ha reso omaggio a Edgar Allan Poe, poeta e romanziere di punta del XIX secolo con La caduta della casa di Usher.
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I lettori e gli intenditori di Poe sanno già che il titolo della serie è anche quello di un racconto, pubblicato per la prima volta nel 1839. Ma questa non è l’unico riferimento dei capolavori di Edgar Allan Poe che si ritrova nella serie. Eccone altri dieci.
1. I nomi di tutti i personaggi sono tratti dalle opere di Edgar Allan Poe
Iniziamo con i nomi dei personaggi de La caduta della casa degli Usher, tutti estratti da varie opere dello scrittore. Roderick (Bruce Greenwood) e Madeline (Mary McDonnel) sono ovviamente personaggi del racconto La caduta della casa degli Usher, mentre Arthur Pym (Mark Hamill) è l’eroe dell’unico romanzo completato da Edgar Allan Poe, Le avventure di Arthur Gordon Pym.
Auguste Dupin (Carl Lumby) è il nome di un detective che appare in diverse novelle dell’autore, mentre Annabel Lee (Katie Parker) è il titolo di una famosa poesia.
Per i figli di Roderick, Mike Flannagan ha anche pescato nelle opere dell’autore: Frederick (Henry Thomas) era il nome del personaggio della sua prima novella, Metzengerstein; Tamerlano (Samantha Sloyan) è il nome di una poesia di Poe; Victorine (T’Nia Miller) è un personaggio de La sepoltura prematura; Camille (Kate Siegel) è una figura centrale in I delitti della rue Morgue; Napoleon (Rahul Kohli) è un riferimento al protagonista della novella Gli Occhiali e Prospero è il nome del principe in La maschera della morte rossa. Lenore è un nome citato in una delle opere più famose dell’americano, Il corvo.
2. Anche le varie morti si ispirano alle novelle dell’autore
Oltre a rendere omaggio a Edgar Allan Poe attraverso i nomi dei personaggi e il titolo della serie, Mike Flannagan si è ispirato ad alcune opere dell’autore per mettere in scena le morti dei sei figli della famiglia Usher.
In La maschera della morte rossa, ad esempio, il principe Prospero, rinchiuso in un’abbazia per proteggerlo da un’epidemia, organizza un ballo in maschera. Se nella serie sono stati aggiunte l’orgia e la pioggia acida, il principe Prospero – nella novella – vede anche una persona che indossa una maschera, come fa con Verna nella serie.
Nell’episodio 4, ispirato a Il gatto nero, Napoleon – soprannominato Leo – si uccide cadendo dal balcone dopo aver “combattuto” con un gatto. Il finale è diverso nella serie, ma il personaggio centrale del racconto è reso pazzo dall’animale, come Leo nella storia.
Rientra in questa categoria anche la morte di Victorine, che prende ispirazione da Il cuore rivelatore, in cui il narratore vuole far credere di essere sano di mente, mentre racconta un omicidio che ha commesso.
La morte di Camille trova la sua ispirazione in Delitti della rue Morgue, la cui azione si svolge a Parigi (da qui il nome francese del personaggio).
3. L’origine del nome Fortunato
Anche i più piccoli dettagli della serie strizzano l’occhio all’immaginario di Edgar Allan Poe. Ad esempio con il nome di La Fortunato, la società farmaceutica di Roderick.
Infatti ne Il Barile di Amontillado, Fortunato è in realtà un nobile. Allo stesso modo, il nome del farmaco da dipendenza commercializzato da Fortunato, il Ligadone (un oppioide), è un nome estratto da un racconto postumo di Poe, Ligeia. In questa storia una donna dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, moglie del protagonista, muore di malattia ma risorge come Ligeia, ovvero la prima adorata sposa del narratore, che aveva occhi e capelli scurissimi. Il narratore, dopo la dipartita della prima inquietante compagna, morta di parto, si rifugia dal dolore dandosi all’oppio (il Ligadone) finché la seconda consorte, Lady Rowena, da lui detestata muore avvelenata prima di risorgere con le fattezze di Ligeia.
4. Verna è un riferimento diretto a una delle poesie più famose di Edgar Allan Poe
Forse non tutti avranno capito chi è esattamente Verna (Carla Gugino) , ma a scanso di spoiler, ci limitiamo ad una curiosità sul suo nome. Nonostante il personaggio sia stato creato appositamente per la serie, il suo nome si riferisce direttamente a una delle poesie più famose di Poe, Il corvo. Infatti, Verna è un anagramma di “Raven”, corvo in inglese.
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5. Una delle scene più orribili della serie non è uscita dalla fantasia di Mike Flannagan
Se tutte le morti sono orribili in La caduta della casa degli Usher, c’è un’altra scena insostenibile: quella in cui Frederick tortura sua moglie Morella (Crystal Balint), gravemente bruciata durante la serata di Prospero, di cui è l’unica sopravvissuta.
A un certo punto, sotto effetto di droga, Frederick decide di punirla… strappandole i denti. Una scena particolarmente inquietante… tratta sempre da un racconto di Edgar Allan Poe (sì, di nuovo!).
Questa volta si tratta di Berenice. In questo racconto horror, l’autore americano racconta la storia di Egeo, il narratore, che diventa completamente ossessionato dai denti di Berenice che si appresta a sposare.
6. Quell’aspetto in comune tra Arthur Pym e il personaggio creato da Edgar Allan Poe
Come spiegato sopra, Arthur Pym è un riferimento diretto al romanzo Le avventure di Arthur Gordon Pym, pubblicato nel 1838. Nel testo, il personaggio incarnato da Mark Hamill nella serie non è un avvocato ma un esploratore che racconta la sua incredibile odissea.
Il personaggio della serie ha comunque un aspetto in comune con il suo riferimento letterario: sappiamo che prima di mettersi al servizio degli Usher, Pym è stato un esploratore e scherza persino sull’ aver “mangiato Richard Parker per cena”. Quest’ultimo è un personaggio del romanzo che finisce per essere assassinato… e mangiato.
7. Anche quel nome ha un’importanza particolare
In La caduta della casa degli Usher, Mike Flanagan ha anche inserito un altro omaggio a Edgar Allan Poe, che questa volta non proviene dalle sue opere.
La madre di Roderick e Madeline, interpretata da Annabeth Gish, si chiama Eliza. Questo nome era anche quello della madre dell’autore americano. Eliza Poe era un’attrice che ha debuttato sul palco all’età di soli 9 anni. Ancora una volta, la storia di Eliza adatta un racconto, La sepoltura prematura, in cui un uomo è terrorizzato dall’essere sepolto vivo perché soffre di una rara malattia che lo immerge in uno stato incoscienza vicina alla morte.
8. La stessa poesia recitata più volte
Oltre a strizzare l’occhio a Edgar Allan Poe, La caduta della casa degli Usher cita anche alcune poesie. È il caso di Annabel Lee di cui Roderick cita un passaggio nell’episodio 3.
La serie ci permette anche di scoprire un’altra poesia dell’autore, Gli spiriti dei morti. Quest’ultima apre e chiude la serie: il sacerdote ne recita un brano al funerale del primo episodio e Verna lo recita anche quando si reca sulle tombe degli Usher alla fine dell’episodio 8.
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9. Due ispirazioni per un solo episodio
L’episodio 6, incentrato sulla morte di Tamerlano, trae ispirazione da due storie diverse. Il titolo, Scarabeo d’oro, è un accenno al racconto in cui uno scarabeo d’oro tormenta un uomo. La morte di Tamerlano, invece, è influenzata da un’altra storia dell’autore, William Wilson, in cui gli specchi hanno una certa importanza.
10. Quella frase non così innocua
Una frase pronunciata da Camille potrebbe sembrare del tutto innocua, ma non è così. Nell’episodio 2, la specialista di pubbliche relazioni chiede ai suoi assistenti di scoprire chi è la “talpa” che informa il procuratore Dupin.
In una scena, si arrabbia con Toby (Igby Rigney) e pronuncia “Toby damn it“. Ma in realtà, questa semplice battuta è di per sé un riferimento: il personaggio principale della storia Non scommettere mai la testa al diavolo si chiama Toby Dammit. Riferimenti fin nei minimi dettagli!