Più di 50mila visitatori per la mostra “Renoir. L’alba di un nuovo classicismo”
Nel fine settimana appena concluso, nonostante un tempo non proprio invogliante, “Renoir. L’alba di un nuovo classicismo”, proposta a Palazzo Roverella da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo e il sostegno di Intesa Sanpaolo, ha superato i 50 mila visitatori. Per l’esattezza i biglietti staccati sino al momento della chiusura della biglietteria domenica sera sono stati 51.383. È un dato che conferma e supera le attese, raggiunto quando mancano ancora 6 settimane alla chiusura.
La mostra, curata da Paolo Bolpagni, ha dimostrato di essere riuscita a centrare un doppio obiettivo: piacere al largo pubblico e soddisfare, allo stesso tempo, anche chi in una grande esposizione cerca elementi di novità, confronti originali, l’andare oltre il già acquisito.
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Ottimo anche l’andamento della mostra “territoriale” di Palazzo Roncale, dedicata a “Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine”, curata da Alessia Vedova. A poco più di un mese e mezzo dal suo inizio (la mostra su Milani è partita il 25 marzo), a visitarla sono già state oltre 7.000 persone, dato che conferma quanto sia ancora radicata, nell’intero Polesine, la popolarità dello scultore. Da sottolineare che l’esposizione ha sollevato l’interesse di diversi dei maggiori esperti nazionali di scultura del Novecento, che hanno preannunciato una visita alla mostra.
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Intanto, in queste settimane, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo sta completando la messa a punto del proprio programma espositivo rodigino per il prossimo triennio. Palazzo Roverella viene confermato come sede di grandi eventi espositivi di caratura nazionale se non anche internazionale, mentre Palazzo Roncale rafforzerà il suo ruolo di sede di approfondimento di tematiche territoriali di rilievo. Il programma, dopo i necessari confronti con le istituzioni rodigine, sarà ufficializzato nelle prossime settimane.
Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale: Alla scoperta del Renoir meno noto