Recensione. Super Mario Bros: ci piace, ci diverte, ci fa sentire vecchi
Siamo vecchi. Per lo meno noi che, nati negli anni ’80, siamo cresciuti procurandoci tendiniti ai pollici e secchezza oculare per giocare a SuperMario. Nintendo, Game Boy e chi più ne ha, più ne metta, sono stati il crocevia della nostra gioventù e adolescenza, ci hanno rapito e trasportato all’interno di un mondo che, prima di essere colorato e dinamico, era in bianco e nero e a brutti quadratini su un piccolo, piccolissimo schermo.
Nessuno, al tempo, aveva schermi in 4k da 50 e più pollici, e neanche impianti dolby da cui fare uscire il volume del gioco che, se sparato a decibel inauditi, aiutava nella full immersion del gaming. Per non parlare, poi, del giocare online che nessuno avrebbe mai immaginato potesse accadere. Era una di visione fantascientifica, quella di giocare con amici in tutto il mondo.
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No, eravamo più analogici ma non per questo figli di un Dio minore. Trent’anni dopo è cambiato tutto e quanto sopra scritto appartiene alla preistoria. Siamo cresciuti e ora, nel 2023, leggere il nome di SuperMario rievoca dolci ricordi e procura la classica nostalgia canaglia, quella che ti porta a dire che prima era tutto più bello.
Il gioco si è spostato al cinema, sul grande schermo, con aspettative decisamente più alte rispetto al film di Rocky Morton del 1993 che fu un clamoroso flop al botteghino tanto da diventare cult tra i b-movie. Assieme a quello di Street Fighter con la surreale accoppiata Jean Claude Van Damme – Kylie Minogue, e alcune trashate cosmiche a nome Tekken e Mortal Kombat, si è guadagnato di diritto un posto tra le pellicole brutte da vedere prima di morire. La lista, va da sé, è lunga e in costante aggiornamento, ma per chi vuole farsi del male questi suggerimenti sono caldamente raccomandati.
Trent’anni dopo il primo, disastroso, film sull’idraulico più famoso del mondo, in questi giorni in sala viene proiettato “Super Mario Bros. Il Film“. La pellicola ha finora incassato circa 650 milioni di dollari in tutto il mondo ed al box office continua a sbancare, giorno dopo giorno, weekend dopo weekend. Un dato, questo, che fa emergere chiaramente tutto l’affetto che l’amato baffone attira su di sé da un pubblico di tutte le età sparso in ogni angolo del globo. Non un fenomeno circoscritto a una generazione ma anzi, un protagonista dell’immaginario collettivo che trascende il concetto stesso di spazio tempo per attestarsi come immortale.
Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic è un film è frizzante, dinamico, divertente. Colmo di citazioni ad altri videogiochi che hanno fatto la storia (Donkey Kong su tutti) e dal ritmo sostenuto e coinvolgente. Non ci si annoia mai e non c’è mai un momento per distrarsi. Le risate non mancano e il cast (che c’è, ma non si vede) di coloro che prestano le voci ai personaggi del cartone, è stellare: Chris Pratt è Mario, Charlie Day è fratello Luigi, Anya Taylor-Joy è Peach, Seth Rogen è Donkey Kong e Jack Black è Bowser. Nella versione italiana, Mario è doppiato da un bravissimo Claudio Santamaria.
Vedere, di questi tempi, le sale cinematografiche colme di bambini e adulti, di famiglie con pargoli al seguito, fa bene agli occhi (e anche alle casse delle strutture che non se la passano mica benissimo) e lancia, al tempo stesso un chiaro segnale: non solo Marvel e Dc sono chiamate a questo compito!
La trama (MoviePlayer):
Un idraulico di nome Mario viaggia attraverso un labirinto sotterraneo con suo fratello Luigi per salvare un regno minacciato. Durante il tentativo di riparare una tubatura sotterranea, i due fratelli idraulici Mario e Luigi vengono magicamente catapultati in un universo straordinario, attraverso un misterioso condotto, e finiranno per rimanere divisi.
Ritrovatosi nel nuovo mondo, Mario intraprenderà un’avventura alla ricerca di Luigi, ma non sarà da solo. A dargli sostegno saranno infatti Toad, un abitante del Regno dei Funghi, e la Principessa Peach, una guerriera che sa combattere ma anche elargire saggi consigli. Mentre sta per arrivare il cattivo Bowser, atteso da Peach e da tutto il Regno, Mario dovrà imparare a destreggiarsi nell’universo fatato e non potrà evitare di unirsi alla resistenza contro Bowser, magari trovando altri alleati lungo la strada.
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