Il gioco protagonista del laboratorio di recitazione del MU.SP.A.C. dell’Aquila a cura di Daniele Parisi
Avere un buon ascolto è la condizione necessaria per poter recitare. Se non si ascolta l’altro, si diventa sordi, e la sordità̀ porta a non far accadere le cose, alla genericità̀ dell’azione scenica, all’autocompiacimento. Queste sono le premesse del laboratorio di recitazione “Il gioco in scena”, a cura dell’attore Daniele Parisi, organizzato dal MU.SP.A.C. – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea di L’Aquila – che si svolgerà dal 21 al 23 aprile.
Quello che si propone è un percorso di formazione che punti a formare un attore che sia consapevole dei propri strumenti di lavoro, a partire dall’utilizzo del corpo, della voce, della propria emotività̀, in relazione allo spazio scenico, al pubblico che ascolta, al compagno di scena. L’obiettivo sarà, dunque, di sviluppare un allenamento collettivo in grado di far accadere le cose nel qui e ora, esattamente nel momento in cui si è in scena, essendo vivi e presenti a noi stessi, senza la preoccupazione di un progetto ego-riferito.
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“Uno degli ostacoli maggiori che ci porta a non far accadere le cose mentre recitiamo è il giudizio che abbiamo su noi stessi e sugli altri mentre lavoriamo – si legge nel progetto – Eliminare questo tipo di giudizio e creare, necessariamente, un ambiente di lavoro sano e protetto sarà un altro punto fondamentale di questo laboratorio. Ogni attore deve essere disponibile a mettersi in gioco fino in fondo e dunque deve imparare ad abbandonare tutti quei piccoli impedimenti che non gli permettono di poter creare, immaginare, giocare. Questa libertà, che è tipica dei bambini, purtroppo si perde nell’età adulta”.
“ ‘I bambini giocano, gli adulti scherzano’ diceva un grande attore del passato. Del gioco infatti ci occuperemo, non dello scherzo. Non c’è tempo per scherzare”
Nel corso delle lezioni, infatti, attraverso una serie di esercizi mirati al recupero della consapevolezza del proprio corpo, della propria emotività, si imparerà a stare insieme nel rispetto dell’altro, giocando fino in fondo, spingendosi al limite della creatività, tentando di recuperare quella libertà che le convenzioni sociali ci hanno fatto mettere da parte.
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La sfida del MU.SP.A.C sarà quella di creare degli attori consapevoli, degli interpreti capaci di utilizzare la tecnica e la propria emotività, imparando a governarla con la leggerezza del gioco, e metterle a disposizione di un testo, recitando senza paura, ed essere finalmente liberi.
Per info e prenotazioni: 340 5544632 – muspacmuseo@gmail.com