Roma a Teatro: gli spettacoli dal 28 febbraio al 3 marzo
Come ogni martedì, si rinnova l’offerta sulle ribalte dei teatri romani con una selezione di spettacoli che questa settimana rendono omaggio ai grandi scrittori russi e a film che hanno fatto la storia del cinema. Pronti ad orientarvi?
Una storia dissacrante e ironica, in cui amore e odio nei confronti di un paese che si sta lasciando diventa metafora di una condizione umana condivisa che porta molti di noi ad essere emigranti dello spazio e del tempo nel corso della nostra esistenza: da domani al 12 marzo, all’Ambra Jovinelli, non perdete “La Valigia – In viaggio con Dovlatov un torero squalificato” di Sergei Dovlatov, con uno straripante Giuseppe Battiston (diretto da Paola Rota) impegnato a dare vita agli indimenticabili personaggi che popolano i libri del giornalista-scrittore russo.
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È senza alcun dubbio uno dei film più importanti, disturbanti e rappresentativi del celebre gruppo-movimento cinematografico “Dogma 95” e adesso “rivive” nell’adattamento teatrale di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi: da stasera fino al 5 marzo alla Sala Umberto va in scena “Festen. Il gioco della verità” di Thomas Vinterberg, un appassionante, terribile gioco al massacro all’interno di un gruppo familiare riunito per festeggiare il compleanno del suo patriarca. Con Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi.
Stesse date al Vittoria per “Boccascena. Ovvero le conseguenze dell’amor teatrale”, nel quale César Brie e Antonio Attisani sono due uomini di teatro che si incontrano dopo tanto tempo e, attraverso ricordi condivisi, ripercorrono la loro esperienza sui palchi in un’ultima recita che li vede impersonare il Gatto e la Volpe con tutta una serie di affascinanti implicazioni metaforiche.
Ancora stesse date anche per “Il Gabbiano” di Čechov, che debutta nella versione diretta da Leonardo Lidi, prima tappa di un progetto-trilogia dedicato al grande scrittore di Taganrog e teso a riportare il teatro alla sua vocazione “pratica”, deviando da certi fastidiosi intellettualismi e scegliendo al loro la semplicità che sempre dovrebbe contraddistinguerlo.
Ultima alzata di sipario sempre il 5 marzo anche per “Le Baccanti” di Euripide nella versione diretta da Giuseppe Argirò e in cartellone all’Arcobaleno. Principali interpreti di una delle tragedie più controverse e amate di sempre sono Micol Pambieri e Silvia Siravo.
Dal 2 al 26 marzo, al Sistina, torna il classico per eccellenza della romanità, “Rugantino”, nella versione storica diretta da Pietro Garinei, con Serena Autieri nei panni di Rosetta, Michele La Ginestra in quelli del protagonista ed Edy Angelillo in quelli di Eusebia.
Ancora da stasera al 5 marzo, la compagnia Frosini/Timpano farà tappa al Basilica con la sua Storia cadaverica d’Italia, una trilogia formata da “Dux in scatola” (stasera, domani e il 2 marzo), “Risorgimento Pop” (3 marzo) e “Aldo Morto” (4-5 marzo), un’ironica, iconosclasta incursione nei primi 150 anni di storia italiana, raccontata attraverso tre dei suoi più famosi personaggi (Benito Mussolini, Giuseppe Mazzini e Aldo Moro) e, soprattutto, dall’infinita serie di mitologie laiche di e dottrine politiche fiorita intorno a loro.
Dal 2 al 5 marzo Tullio Solenghi, accompagnato dalla musica dei Nidi Ensemble, è impegnato al Parioli con “Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene. Le parole del genio Woody Allen immerse nella sua musica”, una selezione di esilaranti brani tratti dai libri dell’amatissimo regista-attore coniugati con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi.
Dal 3 al 5 marzo, al Tor Bella Monaca, c’è “La lettera”, uno spettacolo rappresentato in ogni angolo del mondo dal 1992 ad oggi, che in questo caso gode dell’interpretazione di Paolo Nani, uno dei maestri indiscussi del teatro fisico internazionale, il quale sul palco darà vita a 15 personaggi diversi protagonisti della stessa (micro)storia declinata in stili diversi, in un crescendo di ritmo, sorpresa e geniali trovate sceniche.
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Dal 2 al 5 marzo, dopo il successo riscosso la scorsa stagione, torna a Lo Spazio la divertente, originale commedia di Becky Mode “Completamente esaurito”, in cui un convincentissimo Davide Nebbia è un aspirante attore che, per sopravvivere, è costretto a fare il receptionist di un ristorante stellato, sottoposto alle angherie del burbero proprietario e di numerosi altri personaggi (tutti, per un numero totale di 40, interpretati dal bravo Nebbia!).
Da stasera al 12, al De’ Servi, Giancarlo Fares, Andrea Catarinozzi, Valerio Giombetti e Stefano Tomassini sono gli interpreti di “Casalinghi disperati”, la divertente pièce di Cinzia Berni e Guido Polito e diretta da Nicola Pistoia, dedicata ai problemi e alle peripezie vissuti da tre uomini separati che convivono e sono costretti a cavarsela nella vita di tutti i giorni.
Stesse date al Belli per “Didone” di Roberto Lerici e con Francesca Bianco ed Eleonora Tosto, liberamente ispirato all’”Eneide” di Virgilio e composto da frammenti del libro IV (in parte tradotti e in parte recitati in latino) ai quali vengono affiancati alcuni brani tratti a loro volta dalle “Arie Antiche” di Alessandro Parisotti.
Prima assoluta infine per “Non andartene docile” di Andrea Giovalè, che dal 3 al 12 marzo (solo dal venerdì a domenica) sarà all’Altrove, “disegnando” il suo percorso di ricerca ed esplorazione intorno al tema del distacco e del limite nelle nostre vit