Sanremo 2023, le terza serata: i Måneskin, Paola Egonu, nuove tecnologie e baci rubati
La terza serata della 73° edizione del Festival di Sanremo – con co-conduttrice Paola Egonu – è stata probabilmente la più lunga della settimana: tutti i 28 artisti in gara hanno cantato il loro brano per permettere al pubblico da casa e alla giuria demoscopica di decretare i migliori che si esibiranno sabato sera per aggiudicarsi la vittoria.
Al fianco di Amadeus e Morandi la campionessa di pallavolo Paola Egonu per una carrellata di brani tra incidenti con la voce in cuffia per Grignani che si scusa e chiede di ricominciare (con un non necessario lunghissimo applauso del pubblico a sottolineare la differenza di reazione da Blanco), Lazza che porta i suoi fiori alla mamma seduta nel pubblico, il ritorno dei Måneskin con Tom Morello. E ancora Morandi e Sangiovanni, Massimo Ranieri e Rocío Muñoz Morales, Alessandro Siani un cameo di Lillo e l’omaggio a Burt Bucharach.
Annalisa al Suzuki Stage canta la sua Bellissima mentre Guè Pequeno si esibisce a bordo della Costa Smeralda con Mollami.
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LA CRONACA DELLA TERZA SERATA
Nella terza serata è Gianni Morandi a fare gli onori di casa, lui che rispetto all’esibizione dei grandi numeri di Rai della serata precedente, preferisce volare basso, volare bassi per schivare i sassi. Ma in realtà tira fuori i numeri per annunciare Amadeus: l’uomo che in 4 anni è stato sul palco dell’Ariston 5681 minuti, ha indossato 45 giacche, ha presentato 119 cantanti e ha ascoltato 9973 canzoni.
Il processo di sboomerizzazione di Amadeus supera le aspettative: il conduttore entra in scena facendo una diretta su Instagram e si ferma sulla celeberrima scalinata per chiedere al pubblico di salutare i suoi followerS, ma poi non sapendo come chiuderla, letteralmente mette i fan in tasca. Dopo nemmeno un’ora Amadeus festeggia il milione di seguaci su Instagram.
Fa il suo ingresso in un delicatissimo peplo bianco Paola Egonu che racconta di essersi innamorata del suo sport grazie al cartone animato Mila e Shiro. Il pubblico intona per lei un Sei bellissima. Sarà poi protagonista di qualche (scontato) siparietto con Gianni Morandi che legge i suoi tatuaggi, le fa cantare L’uomo che amava le donne e balla (sopra un rialzo per essere all’altezza) con lei Il tempo delle mele.
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I Måneskin – Mentre il loro ultimo album Rush! è in testa alle classifiche in ben 15 Paesi del mondo, in soli due anni hanno collezionato 18 dischi di diamante, 253 dischi di platino e 48 dischi d’oro. I loro streaming sono arrivati a quota 7 miliardi. Portano sul palco che li ha consacrati al successo mondiale un medley: I wanna be your slave, Zitti e buoni, The Loneliest. Si unisce a loro la leggenda del rock Tom Morello che ha collaborato con la band italiana per l’ultimo singolo Gossip. “I più forti al mondo” secondo Amadeus, che li omaggia con il Premio Città di Sanremo.
Morandi e Sangiovanni – Nel 1963 Gianni Morandi conquista il pubblico Fatti mandare dalla mamma: “una canzone legata a quei tempi – racconta il cantante – in cui era difficile approcciare un rapporto con la ragazzina che ti piaceva, che era spesso accompagnata dai genitori. L’autore Franco Migliacci ha avuto l’intuizione di mettere insieme le parole mamma e latte, che in realtà hanno già un legame.” In occasione del sessantesimo anniversario della canzone, Gianni Morandi canta la versione 2.0 Fatti rimandare dalla mamma con il giovanissimo Sangiovanni (e le sue immancabili barre) e un numeroso corpo di ballo con tanto di bottiglie di latte in vetro.
Paola Egonu – “Non sono qui a dare lezioni di vita perché alla mia età (24 anni, ndr) non ho molta esperienza. Cerco di ricavare un insegnamento da ogni giorno. Spesso in passato sono stata definita ermetica, per questo ho cercato di raccontarmi di più. Questo non ha evitato che alcune frasi venissero estrapolate dal contesto e pubblicate sui giornali per fare rumore. Ogni pensiero quando viene espresso non è più sotto il controllo di chi l’ha pronunciato. Per questo dovremmo risalire all’originale.
Devo tutto ai miei genitori, grazie ai quali ho avuto un’infanzia felice. Mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela. Non sono madre, ma sogno di diventarlo. Nessun genitore è contento se la figlia è costretta a vivere lontano. Vi dico grazie perché per amore mio avete rinunciato a me. Mi mancate, ma so che questa è la mia strada.
Da bambina ero fissata con i perché. Poi da grande mi chiedevo “perché mi sento diversa, perché la vivo come fosse una colpa?”. Ho capito che la mia diversità è la mia unicità. Ho capito che la risposta a “Perché io sono io?” era già nella domanda: perché semplicemente io sono io. Siamo tutti uguali oltre le apparenze. Lo sport mi ha dato tanto, ma credo che la sconfitta non è solo quando perdi una partita. Il mio obiettivo è avere la palla decisiva da schiacciare. Non sempre ci riesco, e devo ancora imparare ad accettare l’errore.
Sono spesso criticata, è inevitabile. Alcune sono costruttive, ma altre dei veri macigni. Sta a noi dare il giusto peso. Non ho mai smesso di godermi i momenti belli. Sono stata accusata di non avere rispetto del mio Paese, per aver mostrato le mie paure. (Si alza in piedi, ndr) Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra. Ho un grande senso di responsabilità verso questo Paese. Se perdo una finale non vuol dire che sono una perdente. Come a Sanremo, quando Vasco Rossi arrivò penultimo. Anche dalla sconfitte può nascere un percorso, ognuno con il suo viaggio, ognuno diverso.”
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Massimo Ranieri e Rocío Muñoz Morales – Dopo il medley e il torneo della seconda serata, Massimo Ranieri torna sul palco dell’Ariston con il nuovo singolo Lasciami dove ti pare, con tanto di tre coriste che armonizzano sul suo parlato. Da maggio Ranieri sarà protagonista dello spettacolo Tutti i sogni ancora in volo (titolo tratto dal capolavoro Perdere l’amore). Al suo fianco ci sarà Rocío: l’attrice ed ex co-conduttrice del Festival arriva come un uragano sul palco, tra battute sulla sua ormai acquisita italianità e siparietto comico con tanto di bacio con Amadeus che commenta guardando la sua Giovanna sempre in prima fila “Menomale che avevo il naso lungo che faceva da ammortizzatore“. Rocío annuncia che, dopo dieci anni dalla prima interpretazione, tornerà a vestire i panni della sua Eva in Un passo dal cielo, in prima serata dal 30 marzo. Commenta emozionata: “Sono felice di tornare a casa, nella Rai. Si tratta di una serie che ti insegna che bisogna sempre guardare in alto, guardare in cielo perché si vedono cose bellissime.“
Posaman – Il supereroe impacciato creato da Lillo (in occasione della prima edizione italiana di Lol – Chi ride fuori) approda al Festival per un cameo straordinario. Precisamente lo ritroviamo in Via Asiago a fianco ad un sempre più congelato e stanco Fiorello che attende la linea per il suo “Viva Rai2, Viva Sanremo“. Per l’occasione il supereroe sgangherato che sa solo mettersi in iconiche pose quando queste vengono richieste, ne ha preparate ben tre nuove: la posa Ariston, quella Amadeus e per finire la Morandi.
Burt Bucharach – L’Ariston rende omaggio al leggendario pianista e compositore ma anche cantante deceduto all’età di 94 anni. Noto come uno dei grandi architetti della canzone pop, ci ha lasciato un immenso patrimonio. L’orchestra di Sanremo intona per il tre volte premio Oscar I Say a Little Prayer e Amadeus lo ricorda in gara al festival nel 2009.
Alessandro Siani – Alle 01.46 sale sul palco l’attore napoletano che esordisce con “questo è il festival del telefonino e del selfie: non potete immaginare che succede dietro le quinte ma soprattutto fuori dal teatro. C’è chi si fa le foto con il portiere della reception dell’hotel di Albano o chi ha fatto una foto con quello che si è fatto una foto con Mengoni”.
Siani ironizza sui comportamenti assurdi di alcuni fan con le nuove tecnologie o sulla spontaneità nello scattare foto dei piatti. Poi ringrazia il pubblico: “mi emoziona che ridete a quest’ora. Di solito non capita mai, a quest’ora si mangia o’ cuornett“. Poi rincara la dose sulla visione dei film da casa sulle varie piattaforme streaming e sulla difficoltà nella scelta troppo vasta. Aggiunge: “le serie tv mi fanno impazzire ma io non posso vedere 4 stagioni, in totale 200 puntate per scoprire l’assassino. Anzi io posso pure vederle duecento puntate per vedere l’assassino ma alla fine non mi ricordo più chi è o’ muort e devo ricominciare”.
“La felicità – dice – non è stare isolati in un stanza ma nasce dal movimento, non dall’inerzia. La felicità è dietro l’angolo, l’amore è una corsa ad ostacoli e la luce si trova in fondo al tunnel: per essere felice devi muoverti. E allora corri, vai all’angolo, arrivi in fondo al tunnel ma proprio lì ci sarà mio padre a dirmi spegni la luce, come ogni volta da piccolo.” Ancora, mostra un’ipotesi della postura nel 3000 e racconta la paura “bella” che può fare la realtà. Alessandro Siani sarà al cinema dal 14 febbraio con Tramite amicizia.
La classifica generale alla fine della terza giornata: Marco Mengoni, Ultimo, Mr. Rain, Lazza, Tananai, Madame, Rosa Chemical, Colapesce DiMartino, Elodie, Giorgia. Coma_cose, Gianluca Grignani, Modà, Paola & Chiara, Lda, Ariete, Articolo 31, Mara Sattei, Leo Gassmann, Colla zio, Levante, Cugini di Campagna, gIANMARIA, Olly, Anna Oxa, Will, Shari e Sethu.