Sanremo 2023, seconda serata: dai tre tenori al Freestyle di Fedez
Sul palco dell’Ariston, oltre alla performance dei tre “tenori” della musica leggera italiana, Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano, trovano cittadinanza i diritti negati in Iran, con la testimonianza dell’attivista Pegah Moshir Pour, e nelle carceri minorili, con il monologo di Francesca Fagnani, che critica – senza citarlo – il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri. Incisivo, anche il freestyle di Fedez, dal parco della Costa Smeralda, in cui attacca tra l’altro il viceministro ai Trasporti Bignami e la ministra per la Famiglia Roccella.
LA CRONACA DELLA SECONDA SERATA
In avvio di serata, Amadeus si prende l’applauso e lo condivide con tutta l’azienda: “Questo applauso – spiega – è come se non si fosse interrotto mai da ieri sera: picchi di 16 milioni di spettatori, è un suono meraviglioso. Abbiamo vissuto un momento storico, siamo stati inondati da un affetto continuo, immenso, indescrivibile. Voglio condividere questo successo con tutta la nostra squadra, ogni donna e uomo di questa azienda che è la Rai, tecnici, maestranze, dirigenti, l’amministratore delegato, la presidente, i consiglieri di amministrazione ma anche chi corre con un cavo in mano o una chitarra da amplificare. Siamo orgogliosi di far parte della Rai, Sanremo è un grande orgoglio Rai”. Poi arriva Gianni Morandi che entra con una scopa in mano. “Mi dà sicurezza tenerla con me. Non si sa mai, qualunque cosa succeda. E poi c’è ancora qualche petalo”, ha ironizzato il cantante riferendosi alla devastazione del palco ad opera di Blanco la prima sera del festival. Tutto succede su questo palco. E arriva a casa, quindi va coccolato, tenuto pulito”, dice ancora Morandi prima di intonare Grazie dei Fiori, primo brano a vincere il festival.
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FRANCESCA FAGNANI. “Vengo in pace, stai sereno”, sorride Francesca Fagnani, al suo debutto sul palco dell’Ariston, tranquillizzando Amadeus che teme il suo piglio da intervistatrice di “Belve”. Elegante nell’abito lungo Armani Privé, scollatura profonda e intarsi di perline, confessa di essere “emozionatissima. Infatti ho fatto un paio di chiamate a persone che possono capirmi, Ciuri, cintura nera di ansia, che mi ha detto di farmi mezzo bicchiere di frizzantino. Sul tema scala mi sono rivolta a Drusilla, e lei mi ha detto che la nonna diceva sempre che una donna che guarda i gradini non è degna, e io li ho guardati tutti”. Più tardi il suo monologo scritto con i ragazzi del carcere minorile di Nisida, “che scontano la loro pena senza cercare la nostra pena, perché non se ne fanno niente”. “Non siamo animali, non siamo bestie, né killer per sempre, vogliamo che ci conoscano”, sono le loro parole raccolte dalla giornalista. “Hanno picchiato, rapinato ucciso, ma se si chiede loro perché, non trovano la risposta che vorrebbero avere, la cercano, la abbozzano, ma non esce perché è inutile cercarla così, bisogna andare al giorno, al mese, alla vita prima. Hanno 15 anni e gli occhi pieni di rabbia e vuoto, hanno 18 anni e lo sguardo perso o sfidante, chiedono aiuto senza sapere quale. La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside né gli assistenti sociali, né le madri o i padri che quando c’erano non ce l’hanno fatta”.
I TRE TENORI. Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano si prendono l’ovazione del pubblico dell’Ariston. Morandi parte dalla galleria, Ranieri dalla platea, Al Bano dalle scale, poi si riuniscono sul palco: Andavo a cento all’ora, Se bruciasse la città, Mattino, Rose rosse, Scende la pioggia, Felicità, è una sfida tra hit, acuti e cori del pubblico. A Perdere l’amore, cantata con Ranieri da tutto il teatro, fa eco Morandi che emoziona con Uno su mille. Chiude Al Bano con È la mia vita, prima di un concerto tutti insieme sulle note della canzone di Umberto Bindi, Il nostro concerto. Sorpresa sul palco dell’Ariston per Al Bano, che il 20 maggio compie 80 anni: per lui arrivano 4 torte, ognuna con le candeline 20 anni. Il 18 maggio il cantante festeggerà il compleanno con un evento all’Arena di Verona, che sarà poi trasmesso in tv, e al quale invita anche Gianni Morandi e Massimo Ranieri. I tre si abbracciano per una foto storica e Morandi invita il boomer Amadeus a fare una foto da postare sui social. Finale da incorniciare con Il mio concerto e ultima standing ovation, prima che Al Bano faccia le flessioni sul palco che ha segnato la sua carriera, la sua fama, la sua rinascita.
I DIRITTI NEGATI. A Sanremo poi irrompono i diritti negati in Iran, grazie alla testimonianza di forte impatto della consulente e attivista Pegah, italiana di origini iraniane, “nata con i racconti del Libro dei Re, cresciuta con i versi della Divina Commedia. In Iran – spiega Pegah – non avrei potuto presentarmi così vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa, è per questo che, come molti altri ragazze e ragazzi, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione crescita sotto un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno scrigno di patrimoni dell’umanità”.
BLACK EYED PEAS. Balla il pubblico, ballano gli orchestrali: tutti in piedi per i Black Eyed Peas che trasformano l’Ariston in una discoteca. Il gruppo hitmaker vincitore di 6 Grammy, con 35 milioni di album e 120 milioni di singoli venduti in quasi 30 anni di carriera, con un medley dei loro successi Mamacita, Don’t you worry, I gotta feeling. “L’Italia è bellissima e le persone sono magnifiche. Ringraziamo l’Italia per suonare la nostra musica e per averci voluto qui stasera”. La band ha mandato anche un ringraziamento a “zio” Tony Renis prima di intonare il loro ultimo singolo Simply the best.
FEDEZ. Spara a zero Fedez nel suo freestyle, al festival di Sanremo: contro il viceministro Galeazzo Bignami, contro la ministra Eugenia Roccella, contro il Codacons. “Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler. Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io l’ha detto un ministro. A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guardo come mi diverto”. E poi anche un riferimento alla sua malattia e alla morte di Gianluca Vialli. “Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto, se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco”.
Questo il testo completo. “Uno sciacallo, un avvoltoio e un egocentrico entrano in un bar e il barista chiede: Ciao Fedez che cosa ti preparo?. Ah, è il ritorno del coglione sulla traccia, ma quello a cui nessuno l’ha detto in faccia. Che non è un fake, e non fa i video con la scaccia, vieni a prenderti il perdono dalle mie braccia. Scendo dal catamarano con la carta in mano, Sono Napoleone con la sindrome del nano, decido io quando venire, bro, me lo preparo come Matteo Messina Denaro. Secondo a Sanremo con la vittoria dei Maneskin, free the nipples come Victoria dei Maneskin. Frate, non sei primo in niente se sei primo in Fimi, chè nella vita tutto ha un prezzo pure gli streaming. Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler. Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro. A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guardo come mi diverto. Vabbè sdrammatizziamo, ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto. Se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco”.
“Il testo non era stato annunciato allo staff Rai, mi assumo la piena responsabilità di quello che ho detto”, precisa il cantante alla fine della sua esibizione dopo aver stracciato la foto di Bignami.
LA CLASSIFICA PROVVISORIA. Marco Mengoni, Colapesce Dimartino, Madame, Tananai, Elodie, Coma_cose, Lazza, Giorgia, Rosa Chemical, Ultimo, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla Zio, Paola e Chiara, Cugini di Campagna, Levante, Mr. Rain, Articolo 31, Gianluca Grignani, Ariete, Modà, gIANMARIA, Olly, LDA, Will, Anna Oxa, Shari, Sethu.