Sanremo 2023: no Blanco, non siamo in un villaggio turistico
“Non siamo in un villaggio turistico”. Così, quando conduceva l’Eredità Amadeus si trovò a zittire Pedro Valti, imprenditore lombardo che, davanti a milioni di spettatori stava mettendo in ridicolo la sua trasmissione.
“Non siamo in un villaggio turistico”, avrebbe potuto dire a Blanco ieri sera, dopo il fuori programma mentre cantava la canzone “l’Isola delle rose”, quando ha cominciato a distruggere gli arredi floreali sul palco. “Non mi sentivo in cuffia”, si è giustificato alla fine, mentre la sala ha iniziato a fischiarlo, “Ma mi sono divertito lo stesso”. Strage di rose su tutto il proscenio e assistenti di palco al lavoro. Anche Gianni Morandi con la scopa in mano per togliere i fiori.
“Era dai tempi di Bugo e Morgan che non succedeva una cosa così”, ha detto invece Amadeus. “Hai combinato un guaio”, ha aggiunto poi Amadeus che sbagliandosi ha chiamato Blanco con il nome di Salmo. Il giovane cantante si è infastidito per problemi tecnici che non gli permettevano di sentire la sua voce in cuffia durante l’esibizione del suo ultimo singolo L’Isola delle Rose. Quindi ha iniziato a prendere a calci i fiori sul palco. “Se tu vorrai la puoi ricantare a fine serata”, ha proposto ancora Amadeus. “Volentieri, io canto anche da solo”, ha replicato Blanco tra i fischi del pubblico, al grido di “scemo”. Poi non è tornato sul palco dicendo che “non ci sono le condizioni”. Non siamo in un villaggio turistico e non ci si può improvvisare rocker perché non rientra la voce nell’auricolare-spia.
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LA CRONACA DELLA SERATA
Il Festival si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. Pubblico dell’Ariston in piedi per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha preso posto insieme alla figlia Laura in uno dei palchetti laterali del teatro accompagnato da un lungo applauso della sala. “Vorrei che cantassimo tutti insieme”. Gianni Morandi ha invitato tutto l’Ariston a intonare con lui l’inno di Mameli, in onore della presenza in sala all’Ariston del presidente Mattarella. L’occasione è la celebrazione dei 75 anni della Costituzione. Morandi e Amadeus cantano con la mano sul cuore. Standing ovation finale, anche per l’orchestra, e applauso di Mattarella dal suo posto d’onore.
“Signor Presidente, averla qui con noi testimonia la sua vicinanza al mondo dello spettacolo e della musica. Una vicinanza anche al mondo della canzone di cui Sanremo è la massima espressione popolare. La sua presenza ci ricorda poi che ricorre il 75/o anniversario della Costituzione di cui lei è nostro amato garante”: così Amadeus ringraziando il presidente della Repubblica, Mattarella, per la prima volta presente alla serata inaugurale del festival.
“Sono felice che lei sia qui, presidente, ma le faccio notare una cosa – Roberto Benigni entra sul palco di Sanremo e ironizza sullo ‘strapotere’ di Amadeus, rivolgendosi al presidente Mattarella -: lei è al secondo mandato, Amadeus al quarto e ha già prenotato il quinto, pensa di fare il sesto, il settimo. Mi chiedo: è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo, è un colpo di stato, si è montato la testa, vuole pieni poteri, sta organizzando la marcia su Sanremo si vuole prendere tutto, è una dittatura”.
BENIGNI E LA COSTITUZIONE. Sul palco dell’Ariston Roberto Benigni celebra la Costituzione e rende omaggio ai padri costituenti, “tra questi – dice – c’era Bernardo Mattarella, il padre del presidente, al quale va il nostro applauso. Lei e la Costituzione avere avuto lo stesso padre – dice il premio Oscar rivolto al capo dello Stato – possiamo dire che è sua sorella”. Standing ovation all’Ariston per Roberto Benigni e il suo inno alla Costituzione. Alla fine dell’intervento, durato circa quindici minuti, tutto l’Ariston – compresi il presidente Mattarella e la figlia Laura – ha applaudito il premio Oscar.
CHIARA FERRAGNI. Abito lungo nero scollato, una lunga stola bianca e sulle spalle la scritta ‘Pensati libera’, che mostra prima di scendere – con sicurezza – la temuta scala dell’Ariston. Chiara Ferragni entra in scena sul palco di Sanremo, fa i complimenti ad Amadeus, “è troppo accogliente, sa che sono terrorizzata”, e una dichiarazione d’amore per Morandi: “Amo Gianni, sono da sempre fan delle sue canzoni”. L’imprenditrice scherza su se stessa, “sono mesi che faccio le scale del mio condominio e mi esercito a presentare”, dice tutto di un fiato, e poi presenta Mr Rain.
MORANDI & POOH. Dopo un excursus sul filo dell’ironia sulle sue canzoni degli inizi, “piuttosto brutte”, Gianni Morandi trascina l’Ariston sulle note di ‘Bella Belinda’. Sei anni dopo l’addio del 2016 e dopo la scomparsa di Stefano D’Orazio, i Pooh tornano insieme per il festival di Sanremo, in formazione con Riccardo Fogli. Operazione nostalgia assicurata e pubblico dell’Ariston in delirio, compresi gli orchestrali. Medley di quasi un quarto d’ora con carrellata sui successi del gruppo. Da Amici per sempre a Dammi solo un minuto, Stai con me, Tanta voglia di lei, Pensiero, Piccola Katy, Chi fermerà la musica.
Durante l’esibizione dei Pooh, Amadeus ha invitato tutto il pubblico a cantare con il batterista scomparso nel novembre 2020. E lui, Stefano, è comparso su un sipario trasparente nelle immagini di repertorio della vittoria del 1990 proprio al festival con Uomini soli. Commossi i compagni di una vita Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian e pubblico in piedi per l’omaggio al musicista.
Per il monologo, la sua prova più attesa all’Ariston, Chiara Ferragni si presenta in scena con un vestito naked dress con un ricamo trompe l’oeil del suo corpo: “Non sono nuda – spiega – è un disegno del mio corpo”. Ancora un abito-manifesto, per un discorso motivazionale rivolto a tutte le donne, un invito a sconfiggere le insicurezze, a celebrare i successi, a “lottare insieme ogni giorno per cambiare le cose”. Lo spunto è una lettera immaginaria a Chiara bambina: “Ogni volta che penso a te mi viene da piangere e non so perché – esordisce Ferragni emozionata fino alla commozione finale – forse perché mi manchi, vorrei farti uscire un po’ di più, farti vedere come è ora la mia vita. La gente mi conosce, mi chiede i selfie, è bello essere apprezzati da milioni persone, ma l’importante è piacere a me stessa. Voglio farti una promessa, ho sempre cercato di renderti fiera, tutto quello che faccio, lo faccio per te, per la bambina che sono stata”.
Chiara Ferragni torna sul palco e porta in scena all’Ariston la lotta contro la violenza sulle donne: con lei Antonella, Anna, Cristina e Ambra, presidente e attiviste della Dire, associazione che riunisce i centri anti violenza. “Serve una rivoluzione, 20 mila donne ogni anno si rivolgono a noi”, dice una di loro. Sull’abito-peplo, Ferragni porta scritte alcune delle critiche che le sono state rivolte sul suo aspetto, sul suo corpo e soprattutto sulla sua libertà di sentirsi donna oltre che mamma. “Le frasi di disprezzo ricamate in perle nere sono le vere offese che ogni giorno gli haters rivolgono alle sue foto postate su Instagram. Maria Grazia Chiuri – spiega l’imprenditrice su Instagram – ha avuto l’idea di ricamare queste parole nere su un peplo Bianco come la pagina di un libro che racconta quel disprezzo infruttifero contro il quale lottare ogni singolo giorno. Portando queste frasi sessiste a Sanremo vogliamo spronare tutte a fregarsene e ricordare alle donne di non farsi abbattere da chi odia perché sono solo i pareri di chi ci ama a contare veramente”.
OMAGGIO A BATTISTI. ‘Il mio canto libero’: Gianni Morandi guida l’omaggio a Lucio Battisti, che il 5 marzo avrebbe compiuto 80 anni ed è scomparso 25 anni fa. Cantano tutti, la platea, la galleria, Amadeus a Chiara Ferragni dalle prime file. Standing ovation finale.
CLASSIFICA PROVVISORIA. Questa la classifica provvisoria, sulla base del voto della sala stampa (un terzo per la carta stampata, un terzo per il web e un terzo per le radio) alla fine della serata di apertura del festival di Sanremo, durante la quale si sono esibiti i primi quattrodici cantanti in gara: Marco Mengoni, Elodie, Coma_Cose, Ultimo, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla Zio, Cugini di Campagna, Mr. Rain, Gianluca Grignani, Ariete, gIANMARIA, Olly, Anna Oxa.