Notting Hill: la favola senza tempo con Julia Roberts e Hugh Grant
–Posso restare un po’ di più?
–Resta per sempre.
Notting Hill è un film del 1999 diretto da Roger Michell che raccontò di aver avuto la brillante idea in una notte di insonnia. Un’idea in realtà molto semplice – le complicazioni nella storia d’amore tra una star e una persona normale – che sarebbe potuto scadere immediatamente nello scontato ma che incredibilmente è diventata un cult degli anni duemila. Ma andiamo per ordine.
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Sinossi (da comingsoon.it)
Il protagonista della vicenda è William Thacker (Hugh Grant), proprietario di una libreria nel quartiere londinese di Notting Hill. La vita di Will viene sconvolta dall’incontro con la star cinematografica Anna Scott (Julia Roberts) che, un giorno entra nella sua libreria. Reso maldestro dall’agitazione, Will le rovescia addosso del succo di arancia e la convince a cambiarsi nel suo appartamento, condiviso con lo strampalato Spike (Rhys Ifans). Improvvisamente, Anna lo bacia e chiede riservatezza su quanto accaduto.
L’attrice, per scusarsi, lo invita nella sua camera d’albergo e Will, suo malgrado, si trova ad infiltrarsi nella presentazione alla stampa del nuovo film di Anna. L’uomo la convince a presenziare al compleanno della sorella Honey, che si terrà a casa degli amici Max e Bella, e alla quale parteciperà anche l’amico Bernie. La serata permetterà alla Scott di essere, per la prima volta, completamente sé stessa. Così, il rapporto tra Anna e Will si fa sempre più intimo, ma l’idillio amoroso è bruscamente interrotto da Jeff (Alec Baldwin), fidanzato dell’attrice.
Passano alcuni mesi ed Anna torna da Will ma le differenze tra loro sembrano uno scoglio insuperabile. Mentre la Scott è sempre sulla difensiva e Spike causa un terribile malinteso tra i due, Will rimane più volte deluso dalle dichiarazioni della donna di cui si è irrimediabilmente invaghito. I due si riconcorrono per molto tempo e, nonostante Jeff sia uscito di scena, nessuno dei due riesce mai a rivelare la verità su ciò che pensa realmente di questo bizzarro rapporto. Will e Anna avranno il loro lieto fine, dopo il fortuito incontro a Notting Hill, o decideranno di prendere ognuno la propria strada?
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Cosa ha reso questo film un capolavoro? Forse il connubio tra la penna di Richard Curtis e la camera di Roger Michell che hanno permesso a scene e dialoghi iconici di entrare nel quotidiano di milioni di fan. Difficilmente troverete qualcuno che non conosca la rivista inesistente “Cavalli e Segugi” o che non immagini il sapore insipido delle albicocche al miele. Qualcuno che a “Posso restare ancora un po’?” non risponderebbe di getto “Resta per sempre“.
Indubbiamente l’accoppiata è stata vincente: Hugh Grant, ormai volto noto del genere tanto in voga negli anni novanta del secolo scorso, intenerisce e rispecchia lo spettatore nelle sue espressioni sorprese, nella sua concretezza e goffaggine. Per non parlare dell’incantevole Julia Roberts, già star di Pretty Woman e C’è posta per te, a cui basta sorridere ed essere semplicemente se stessa, nella sua aurea un po’ misteriosa e delicata, per conquistare anche il più cinico spettatore.
Una coppia impeccabile sullo schermo che però ha dovuto superare non pochi dissidi sul set: anche se all’epoca era già la ragazza dei sogni dell’emisfero boreale, Julia Roberts non sembrava essere affatto il tipo di Hugh Grant. La cosa non sarebbe stata un problema, se l’attore non avesse dovuto baciarla, ma essendo Notting Hill una rom-com, proprio non si poteva evitare. A tal proposito, poco carinamente l’attore disse: “Julia ha una bocca enorme“, e poi “mi sembrava di sentire l’eco mentre la baciavo“. La Roberts non gradì, ma finì per perdonare il compagno di set.
Eppure risulta difficile immaginare un’altra attrice che avrebbe potuto interpretare Anna Scott con lo stesso fascino e la medesima grazia. Il personaggio di Anna nasceva da un’idea precisa: nelle sue notti insonni Richard Curtis la immaginava – disse – “come un incrocio fra Audrey Hepburn e Grace Kelly“. Pensò anche a Rita Hayworth, e infatti, durante una scena in cui Anna spiega a Will quanto sia difficile la vita sentimentale di un’attrice famosa, cita la rossa di Hollywood: “Gli uomini vanno a letto con Gilda e si risvegliano con me“.
Candidato per i più grandi riconoscimenti cinematografici dell’anno 2000, Notting Hill offre una storia genuina condita da emozioni sincere, che scaldano il cuore dello spettatore, nonostante la trama semplice ed il passare del tempo. Perché nonostante siano passati venticinque anni dall’uscita in sala, ci ritroviamo tutti davanti allo schermo, genuinamente emozionati, a pronunciare ancora insieme ad Anna:
“Non dimenticare che sono anche una semplice ragazza, che sta di fronte a un ragazzo, e gli sta chiedendo di amarla.”
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